L'artiglio del diavolo è un ottimo alleato contro artriti, cervicale e reumatismi scatenati dall'umidità: ecco come utilizzarlo
Arrivato in Europa alla fine dell’Ottocento l’artiglio del diavolo è uno di quei rimedi “esotici” sbarcati in Occidente sull’onda delle grandi spedizioni geografiche, ai quali oggi la moderna farmacopea ha riconosciuto numerose proprietà curative. Si tratta di una pianta africana, particolarmente diffusa nelle distese di sabbia rossa del Kalahari, dai grandi frutti ricurvi a forma di artiglio, dai quali deriva il nome. È un vegetale perenne rampicante, utilizzato da tempo immemorabile nella medicina tradizionale africana, sotto forma di decotto.
Di interesse farmaceutico sono soprattutto le sue radici tuberose secondarie, che si sono rivelate molto efficaci nel trattamento dei dolori articolari, nella cura dell’artrite e della mialgia. Diversi studi scientifici dimostrano addirittura che la pianta svolgerebbe un’azione paragonabile a quella dei cortisonici di sintesi: harpagoside e harpagide, componenti principali di questa radice, hanno spiccate proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche. L’artiglio del diavolo è anche un ottimo diuretico, stimola le funzioni di fegato, cistifellea e sistema linfatico. Sarebbe in grado anche di abbassare il livello degli zuccheri nel sangue.
Se il freddo innesca o peggiora le infiammazioni di tendini, articolazioni e giunture, l’artiglio del diavolo può rivelarsi un valido analgesico. Le parti della pianta che vengono utilizzate sono le radici essiccate, che si trovano in commercio sotto forma di estratto secco, efficacemente utilizzato per la cura di artrosi, artriti e per i reumatismi, ma che si rivela un ottimo coadiuvante anche nel trattamento di tendiniti, mal di schiena e sciatica. Numerose sono le ricerche che ne confermano anche l’azione anti-ipertensiva, antiaritmica e miorilassante. Inoltre, la presenza di molti principi amari capaci di stimolare succhi gastrici e bile, permette di utilizzare l’artiglio del diavolo anche come ottimo digestivo. Solo in caso di gastrite e disturbo gastroesofageo si raccomanda di testare la pianta inizialmente a bassi dosaggi: la sua azione intensa potrebbe peggiorare l’acidità.
Assumi 1-2 capsule di estratto secco di artiglio del diavolo o 30-40 gocce di tintura con un bicchiere d’acqua durante i pasti, per non più di 2 settimane consecutive. In commercio trovi anche dei gel preparati con l’estratto della radice, da applicare più volte al dì sulla parte dolente.
Puoi usare l’artiglio del diavolo con l’argilla per preparare un impacco utile in caso di lussazioni, dolori articolari, torcicollo e mal di schiena. Mescola 2-3 cucchiai di argilla verde con 10 gocce di tintura di artiglio del diavolo e dell’oleolito di arnica, fino a ottenere una crema. Stendi la miscela su una garza e applica in loco per 30 minuti. Ripeti 2 volte al giorno, fino a miglioramento.