Scopri tutto sull’alessitimia: significato, cos’è, sintomi, cause e come superarla per tornare ad esprimere e vivere le tue emozioni
L'alessitimia è una condizione psicologica che comporta difficoltà nel riconoscere e descrivere le proprie emozioni. Il termine deriva dal greco e significa letteralmente "mancanza di parole per le emozioni". L’alessitimia può influire negativamente sulla qualità della vita e sulle relazioni interpersonali.
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L'alessitimia è una difficoltà psicologica caratterizzata dall'incapacità di identificare e verbalizzare i propri stati emotivi. Le persone alessitimiche spesso hanno una percezione limitata delle emozioni e tendono a descrivere i propri sentimenti in modo razionale e concreto, evitando l'aspetto emotivo.
L’alessitimia comporta la difficoltà nel distinguere le diverse emozioni, limitandosi a percepirle come una generica tensione o malessere fisico. Di conseguenza, gli alessitimici tendono a descrivere le proprie esperienze interne in modo razionale e concreto, oppure vago, mettendo in risalto prevalentemente sintomi fisici, come mal di testa o dolori muscolari, senza collegarli a uno stato emotivo sottostante.
Questa condizione può avere un impatto significativo sulle relazioni interpersonali e sulla salute mentale generale, poiché le persone alessitimiche faticano a empatizzare e a comprendere le emozioni degli altri, risultando talvolta distanti o insensibili. Inoltre, è comune che gli alessitimici sviluppino strategie compensative, come evitare situazioni emotivamente cariche o preferire attività logiche e pratiche, dove le emozioni non sono centrali.
L'alessitimia non è considerata una patologia in sé, ma piuttosto un tratto di personalità o un fenomeno che può manifestarsi in concomitanza con altri disturbi, come depressione, ansia e disturbi dello spettro autistico. Per questo motivo, è fondamentale una corretta diagnosi per evitare di confondere l'alessitimia con altri disturbi emotivi o comportamentali.
Tra i principali sintomi dell'alessitimia troviamo:
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Una persona alessitimica manifesta specifici comportamenti, che riflettono la difficoltà nel riconoscere, comprendere e comunicare le proprie emozioni. Chi soffre di alessitimia tende spesso a esprimere le proprie esperienze interiori in termini di sintomi fisici piuttosto che emotivi, come dolori muscolari, mal di testa o sensazioni di stanchezza, poiché non riesce a collegare queste manifestazioni agli stati emozionali sottostanti.
Dal punto di vista relazionale, le persone alessitimiche appaiono distaccate e fredde, poiché faticano a percepire e rispondere alle emozioni degli altri. Questo può portarle a evitare situazioni sociali cariche emotivamente, preferendo conversazioni e attività di tipo pratico, concreto o logico. La tendenza a concentrarsi maggiormente sugli aspetti pratici e tangibili della realtà può dare l'impressione che siano poco empatiche o scarsamente coinvolte emotivamente. Inoltre, gli alessitimici possono avere difficoltà nel costruire e mantenere relazioni intime, poiché non riescono a esprimere affetto, gratitudine o vulnerabilità in modo autentico. Spesso si rifugiano in una comunicazione razionale e descrittiva, evitando di entrare nel merito del vissuto emozionale.
Non è raro che queste persone si sentano a disagio di fronte alle manifestazioni emotive altrui e che reagiscano con incomprensione o irritazione, vivendo le emozioni come eventi disturbanti o eccessivi. Il comportamento di una persona alessitimica è caratterizzato da un apparente disinteresse emotivo, da una forte razionalità e da un'evidente difficoltà a identificare e comunicare ciò che sente.
L’alessitimia può essere interpretata come una difesa sviluppata inconsapevolmente per proteggersi da un’emotività che viene vissuta come troppo intensa e quindi rischiosa per l’equilibrio psicologico. In questo contesto, l’incapacità di riconoscere e verbalizzare le emozioni può rappresentare un meccanismo di evitamento per non entrare in relazione con la propria parte emotiva.
L’alessitimia può essere vista simbolicamente come un allontanamento della mente razionale dall’esperienza emotiva. In molti casi, le persone alessitimiche mostrano una forte identificazione con l’aspetto razionale della propria psiche, vivendo le emozioni come qualcosa di minaccioso o disorganizzante. Questo può essere legato a esperienze in cui l’espressione emotiva è stata percepita come pericolosa, inaccettabile o, al contrario, è stata ignorata o minimizzata.
L’alessitimia può avere conseguenze significative sia a livello psicologico che fisico. Dal punto di vista psicologico, la difficoltà a riconoscere e verbalizzare le emozioni può portare allo sviluppo di disturbi psichici, come ansia e depressione. La barriera troppo rigida fra la coscienza e l’inconscio fa sì che le emozioni non riconosciute non riescano a fluire liberamente, influenzando negativamente il benessere mentale. Le persone alessitimiche spesso si sentono confuse e sopraffatte da stati di malessere che non riescono a spiegare, il che contribuisce a incrementare il senso di frustrazione e impotenza.
L’alessitimia è strettamente correlata anche a una serie di disturbi psicosomatici, ovvero condizioni in cui il disagio emotivo si manifesta attraverso sintomi fisici. Questi possono includere mal di testa, disturbi gastrointestinali, dolori muscolari, problemi cardiaci e respiratori. La connessione tra alessitimia e disturbi psicosomatici è dovuta al fatto che le emozioni negate sul piano psichico hanno come unico canale di manifestazione quello corporeo. Per questo si trasformano facilmente in sintomi fisici che appaiono privi di una causa organica.
Per superare l’alessitimia è necessario un processo di riconnessione con il proprio mondo interiore e con la propria emotività. Il primo passo è legittimare l’emotività e incontrare quei moti profondi che sembrano soverchianti, ma che in realtà rappresentano la linfa vitale della vita interiore.
Questo può avvenire mediante il recupero della funzione immaginativa. Attraverso l’uso di immagini simboliche è possibile riavvicinarsi all’inconscio e alla dimensione emotiva che l’alessitimico ha escluso dalla propria vita interiore. L’idea è quella di aggirare la razionalità attraverso l’uso del simbolo, che permette di accedere a un livello più profondo della psiche, oltrepassando le difese razionali.
A questo proposito sono molto efficaci le tecniche di immaginazione attiva e le meditazioni guidate, che permettono di esplorare le emozioni inespresse e di dare loro una forma simbolica, facilitando il riconoscimento e la comprensione delle proprie dinamiche interiori. Anche il corpo rappresenta un'importante risorsa per la riscoperta dell’universo emotivo. In un’ottica psicosomatica, le sensazioni e le percezioni corporee possono essere usate per ristabilire una connessione con il profondo focalizzandosi sulle sensazioni fisiche come manifestazioni delle emozioni, senza giudicarle o evitarle.