L'agave è una pianta, da sempre usata in ambito medico: favorisce la flora intestinale, elimina le tossine dal corpo e abbassa il colesterolo nel sangue
Originaria dell'America centrale, l'agave è una pianta succulenta delle Agavaceae composta da foglie succulente disposte a rosetta, che prospera nei climi caldi e sei terreni sabbiosi. In Italia vegeta bene nelle aree costiere del centro-sud, e nei giardini, ma non è raro vederne qualche esemplare anche nei campi. Nei paesi d'origine è usata fin dai tempi antichi come pianta alimentare e medicinale, oltre che per preparare liquori come il Pulque e la Tequila, ma anche per ricavarne fibre tessili e materiale da costruzione, mentre nei paesi occidentali la sua fama è cominciata con la riscoperta della medicina naturale e la nuova attenzione ai rimedi verdi, che hanno focalizzato l'attenzione sugli estratti della pianta, e in particolare sullo sciroppo d'agave.
Sia la fitoterapia che la nutraceutica riconoscono all'agave numerose proprietà: sul piano nutritivo l'agave apporta numerosi amminoacidi importanti - tra cui lisina, istidina, tirosina, metionina, valina, arginina, fenilalanina, leucina e triptofano - oltre a vitamine del gruppo B e C, oligoelementi e sali minerali come calcio, ferro e magnesio. Inoltre l'agave contiene fruttani come l'inulina, un tipo di carboidrato poco calorico e caratterizzato da un indice glicemico basso, che oltre a favorire il senso di sazietà, abbassa il colesterolo e ha un effetto benefico sul sistema gastrointestinale, perché facilita il transito e riequilibra la flora batterica locale, tonificando il sistema immunitario e contrastando infiammazioni, infezioni e la degenerazione delle mucose locali e le patologie connesse.
Presso le popolazioni autoctone l'agave è stata per secoli una dispensa naturale di acqua, miele, bevande alcoliche, aceto e prodotti manifatturieri e medicinali, tanto che il gesuita José de Acosta nel 1590 lo definiva “l'albero delle meraviglie”, rilevando che la sua linfa “favorisce le regole, calma il ventre, provoca l'urina, pulisce i reni e la vescica, rompe i calcoli e lava le vie urinarie". Nei tempi antichi in effetti a scopo medicinale era usata soprattutto la linfa della pianta bevuta fresca, o l'infuso di foglie, mentre lo sciroppo - più concentrato e zuccherino - era utilizzato soprattutto a scopi alimentari o fatto fermentare per preparare Pulque e Tequila. Dal punto di vista nutrizionale e medicinale la linfa è certamente più indicata, perché le lavorazioni ne alterano numerosi
È un liquido dolce, dalle proprietà antisettiche, ed è ricco di prebiotici, benefici per la flora intestinale, che arrivano intatti fino all’intestino, dove esercitano una funzione probiotica, stimolando la crescita della flora intestinale e inibendo la crescita di batteri patogeni. I fruttani dell'agave riducono il livello di acidità (pH) nell’intestino crasso, annientando così molti batteri che smettono di crescere e riprodursi, facilitando l'eliminazione delle tossine dal corpo e abbassando i livelli di colesterolo e trigliceridi.
gli estratti vegetali dell'agave, in particolare le foglie e le radici, possono essere usati per contrastare disturbi articolare, fastidi legati al ciclo mestruale, menopausa e come immunostimolante.
Secondo le ricerche mediche, per chi soffre di diabete è consigliabile usare solo la linfa d'agave, che ha effettivamente un basso indice glicemico, mentre è sconsigliato lo sciroppo, perché durante la lavorazione necessaria per ottenerlo altera gli zuccheri naturali dell'agave, trasformandoli in fruttosio e glucosio con conseguente aumento dei dannosi trigliceridi e colesterolo.