Ricco di minerali, vitamine e fitoestrogeni, il trifoglio rosso allevia i disturbi femminili legati al ciclo e alla menopausa e libera le vie respiratorie
Il trifoglio è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae che comprende circa 250 specie, le due più comuni sono il trifoglio rosso (Pratense) e il trifoglio bianco o ladino. Predilige i prati umidi, dove cresce in breve tempo e colora il paesaggio producendo infiorescenze rosso porpora. Poiché le radici del trifoglio ospitano dei batteri capaci di fissare l’azoto, la pianta è da secoli utilizzata nel sistema di rotazione delle culture per migliorare la fertilità del suolo. Conosciuto già dai Greci e dai Romani per le sue proprietà curative, solo a partire dagli anni 50, studiando un curioso fenomeno che si verificava nelle pecore australiane che pascolavano in prati ricchi di trifoglio rosso, si è scoperto che questa pianticella è una fonte concentrata di composti fitoestrogenici.
I fiori del trifoglio rosso sono ricchi di flavonoidi, derivati della cumarina e glicosidi cianogenici. Il fitocomplesso della pianta è inoltre caratterizzato da isoflavoni come formononetina, daidzeina e soprattutto biocianina, che una volta assorbita si trasforma in genisteina, un fitoestrogeno dotato di un potere antiossidante tre volte superiore a quello della vitamina C e che, secondo numerosi studi, ha un ruolo cruciale nell'inibire la crescita delle cellule tumorali. Inoltre il trifoglio rosso è una fonte ricca di calcio, cromo, magnesio, niacina, fosforo, potassio, silicio, tiamina e vitamina A, vitamina B-12, vitamina E, K e C.
In fitoterapia il trifoglio rosso, usato come infuso, è di grande aiuto nelle affezioni respiratorie come bronchite, tosse e raucedine ed è benefico anche nei disturbi gastrici, come diarrea, gastrite e inappetenza. Applicato a impacco sulla pelle, o aggiunto all'acqua del bagno, allevia i sintomi irritativi ed infiammatori della pelle ed è ottimo in caso di eczemi, psoriasi e acne. Inoltre il trifoglio è il più potente fitoestrogeno naturale, ed il suo estratto secco aiuta a rallentare l'invecchiamento di cute e mucose.
Grazie al suo potente effetto antiossidante, il trifoglio rosso purifica il sangue e contrasta i radicali liberi. Per preparare l'infuso depurativo, versa 1/4 di litro di acqua bollente su 5-6 infiorescenze essiccate, lascia in infusione per 15 minuti e bevine una tazza 2-3 volte al giorno, addolcendo a piacere con miele. La dose consigliata è di 2-3 tazze al giorno di tisana di fiori freschi per un periodo di 4-6 settimane.
Il trifoglio rosso allevia i sintomi della sindrome premestruale, come dolore al seno, gonfiore, nervosismo. Stimola la mineralizzazione ossea, aiutando a curare e prevenire l’osteoporosi. La sua ricchezza in isoflavoni ed estrogeni, ormoni coinvolti in primo piano nel processo riproduttivo, promuove la fertilità e contrasta i disturbi della menopausa, come vampate di calore, nervosismo e anche i sintomi depressivi. Per contrastare i disturbi femminili, specie della menopausa, si consiglia il trifoglio standardizzato nella concentrazione di 40-80 mg di isoflavoni.
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L'infuso di trifoglio rosso è l’ideale per contrastare i disturbi respiratori e liberare le vie aeree superiori in caso di bronchite, raffreddore e tosse. Applicato sulla cute, dopo averlo lasciato raffreddare, calma e lenisce le eruzioni cutanee, gli eczemi, la psoriasi e l'acne. Per prepararlo versa 1 litro d'acqua bollente su 2 cucchiai di fiori essiccati, lascia in infusione per 10 minuti e poi filtra. Puoi usare l'infuso anche per lavande, impacchi o per semicupi di 15 minuti. Gli impacchi a base di infuso si usano per stimolare la guarigione delle ferite; le lavande sono utili per lenire e calmare le irritazioni della pelle. Applica più volte al giorno delle compresse di garza imbevute di tisana di trifoglio sulle parti interessate o lavale direttamente con l’infuso.
La farmacologia non riporta effetti tossici o effetti collaterali significativi, anche in caso di trattamenti a lungo termine, ma dato il suo elevato tasso estrogenico, l'uso interno del trifoglio rosso è controindicato nei bambini e in tutti casi di: gravidanza, patologie come l'endometriosi, disturbi della funzione tiroidea, fibromi uterini e tumori del seno, delle ovaie o dell'utero, e negli uomini affetti da carcinoma della prostata.
Inoltre il trifoglio rosso può interagire con numerosi farmaci, in particolare: anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici,estrogeni e contraccettivi, progestinici, tamoxifene, di conseguenza, è sempre bene consultare il medico prima dell’uso.