La drosera, dall’azione antinfiammatoria e antisettica, svolge una specifica azione calmante sulla tosse secca e stizzosa rilassando la muscolatura liscia dei bronchi
La drosera, Drosera rotundifolia è una pianta erbacea della famiglia delle Droseraceae, nota anche come Rugiada del Sole.
La drosera diffusa in tutto l’emisfero settentrionale e si trova anche in alcune zone d’Italia, nell’arco prealpino, fino alla Toscana, come specie rara e protetta. La drosera è una pianticella che raggiunge i 20 cm di altezza molto particolare poiché è insettivora: presenta lunghi tentacoli rossastri capaci di ripiegarsi su se stessi; con questi cattura le sue prede, digerendole grazie secrezioni vischiose, contenenti tripsina.
I fiori sono piccoli e bianchi e, in inverno, la pianta si chiude in una sorta di ibernacolo per affrontare il freddo. Nella tradizione popolare il succo fresco della drosera viene impiegato contro le verruche e nella preparazione del formaggio, in quanto è capace di cagliare il latte. In fitoterapia la drosera stupisce per le proprietà espettoranti, è usato come calmante della tosse, anche convulsa e nel trattamento di bronchiti e dell’asma.
Le foglie di Drosera sono raccolte per preparare varie preparazioni medicinali utili contro la tosse e per varie malattie respiratorie. Le foglie della Drosera contengono diversi principi attivi: notevoli quantità di polisaccaridi, vari polifenoli come iperosside, quercitina e isoquercitina, grazie anche alla presenza di flavonoidi e derivati dell'acido ellagico, oltre a tannini, resine, minerali, acido citrico e acido malico. La Drosera produce vari metaboliti secondari tra cui una grande quantità di naftochinoni che mostrano interessanti proprietà contro funghi e batteri; inoltre, sempre le parti aeree della pianta, sono studiate per l’azione antimicrobica.
La Drosera è una pianta dall'azione antispasmodica, broncosedativa e antisettica, decongestionante, antinfiammatoria ed espettorante. L’azione sulla tosse è dovuta in particolare al droserone, una sostanza calmante che permette alla Drosera di agire sulla muscolatura liscia dei bronchi. Grazie alla presenza di naftoquinone e di flavonoidi la Drosera mostra proprietà antinfiammatorie. Mentre l'acido ellagico gioca un ruolo importante nell'effetto antiangiogenico della Drosera, ovvero contrastante la formazione di nuovi vasi sanguigni che sostengono lo sviluppo dei tumori.
La drosera si usa fresca o essiccata, in infuso, estratto secco, tintura madre che è composta unendo la polvere ricavata dalla pianta fresca con lattosio e alcol. Essa costituisce la base dalla quale si ottengo i tutti i rimedi fitoterapici. Il rimedio omeopatico si ottiene invece dalla pianta intera raccolta prima della fioritura. La Drosera si assume come calmante e con una leggera proprietà antibiotica, per diverse tipologie di tosse, in particolare quando è secca, stizzosa e spasmodica, presente anche di notte. Utile in caso di infiammazioni dell'apparato respiratorio come pertosse, bronchite, asma. Vediamo come assumerla:
Benché dal basso profilo di tossicità, la Drosera può presentare alcuni effetti collaterali, come nausea, diarrea e sintomi del tratto urinario. Può interferire con i farmaci ipertensivi, gastrolesivi e antivirali. Da evitare in caso di ulcera delle mucose. Da usare con cautela sulla pelle poiché la linfa delle foglie può provocare irritazione cutanea. Non somministrare durante la gravidanza e in età pediatrica. Consultare il proprio medico prima dell'assunzione.
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