Se soffri di disturbi alla circolazione venosa, puoi utilizzare le proprietà e i benefici del cipresso: quali sono, come usarlo
Il cipresso è una conifera appartenente alla famiglia delle Cupressaceae - diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Grecia all’Asia minore e alla Cina, passando per Iran, Afghanistan e India – a cui appartengono molte specie, ma le più diffuse in Italia sono il cipresso nero (Cupressus sempervirens), tipico del paesaggio toscano ma presente in quasi tutte le regioni, e il cipresso di Lambert (Cupressus macrocarpa), che prospera soprattutto nelle zone costiere per la sua capacità di resistere all'aria salmastra. La sua forma a fiamma compatta e snella è parte integrante del paesaggio e della mitologia di numerosi popoli, affascinati dalla sua snella bellezza che resiste intatta al tempo, e dalla sua longevità.
Secondo la tradizione, il cipresso ha origine nell'isola di Creta, dimora della Grande Madre Rea, e in particolare alle pendici del monte Ida, adorne di splendidi cipressi centenari. Il suo nome botanico infatti (Cupressus sempervirens), deriva dal cretese cuparissuss e rimanda ad un mito antico, ripreso dal poeta Ovidio nelle “Metamorfosi”, da cui deriva la doppia valenza vita/morte attribuita alla pianta, e l'uso di piantarlo nei cimiteri come garanzia di futura rinascita. Per i Romani era sacro a Priapo, dio della fertilità. Col legno di cipresso erano costruite le porte dei templi e i sarcofagi dei nobili, ma anche le frecce di Eros, la clava di Ercole, la flotta di Alessandro Magno e, secondo il libro della Genesi, l'arca di Noè, su espresso comando di Geova.
L'uso del cipresso come pianta medicinale è antichissimo: ne troviamo tracce già in un testo assiro risalente a circa 3500 anni fa, ma in occidente risale al medioevo, quando gli scrivani conventuali preposti alle trascrizioni dei testi antichi si imbatterono nel "De Materia Medica" di Dioscoride, celebre medico del I secolo d.C. considerato il padre fondatore della farmacologia, che vi aveva raccolto tutte le ricette note della farmacopea egizia, greca, romana e mediorientale, in cui il cipresso era ampiamente trattato.
Le bacche del cipresso (galbuli) contengono in abbondanza tannini, flavonoidi, monoterpeni e sesquiterpeni, diterpeni, alcoli ed esteri dalle proprietà toniche e astringenti, mentre rametti e foglie sono ricchi di sostanze balsamiche, antinfiammatorie ed espettoranti
Dai giovani rametti di cipresso si distilla un olio essenziale dal profumo caldo e balsamico, ricco di canfene, pinene e cupressene dalle proprietà antinfiammatorie e decongestionanti, utile in tutti i casi di tosse, bronchiti e raffreddori con naso chiuso, ma anche per impacchi locali contro le emorroidi. Per decongestionare il sistema circolatorio e linfatico, la sera prima di coricarti prepara un bagno caldo, versa nell'acqua 10 gocce di olio essenziale di cipresso (agitando con la mano l'acqua per emulsionarlo), resta immerso per 10 minuti, poi asciugati e coricati subito.