La vitamina K agisce nel processo di coagulazione del sangue e in quello di costituzione delle ossa. Scopri se ne sei carente e come integrarla
La vitamina K, o naftochinone, è una vitamina liposolubile. Dopo l’assorbimento viene principalmente accumulata nel fegato e deve prima essere metabolizzata nella sua forma attiva idrochinonica per potere partecipare ai processi fisiologici in cui è coinvolta. La vitamina K svolge 2 ruoli principali:
Il deficit della vitamina K è raro, ma può condurre a problemi di coagulazione e ad eccessivo sanguinamento. Le persone a rischio di carenza sono quelle soggette a malnutrizione cronica, insufficienza epatica, o affette da condizioni (celiachia, colite ulcerosa , fibrosi cistica) che limitano l’assorbimento delle vitamine. Anche lunghe terapie antibiotiche possono ridurre i livelli di vitamina K nel corpo alterando la funzione epatica o distruggendo la flora intestinale batterica.
Tra gli alimenti ad elevato contenuto di vitamina K troviamo:
I farmaci anticoagulanti da assumere per via orale sono antagonisti della vitamina K. Questi farmaci evitano che il sangue coaguli e che formi trombi che ostruiscono la circolazione. Vengono utilizzati per esempio nella profilassi e nel trattamento della Trombosi Venosa Profonda, dell’ Embolia Polmonare e della tromboembolia arteriosa. E’ fortemente consigliato a questa popolazione di pazienti di limitare/evitare i cibi ricchi di vitamina K, che rappresenta l’antidoto naturale del farmaco, la cui azione può essere ridotta con conseguente aumento del rischio trombotico.