Questi doni della natura contengono esperidina e vitamina C e costituiscono il miglior integratore di fine inverno, che ci corazza contro gli ultimi virus
Febbraio è il classico mese di passaggio in cui l’organismo deve farsi carico di una doppia funzione: da un lato è impegnato ad alleggerirsi dai pesanti scarti invernali, ma dall’altro deve accumulare energia in vista del cambio di stagione. Se dunque a febbraio, proprio a causa di questo stress da adattamento, fai fatica a digerire, ti senti gonfia e pesante e magari ti capita di riprendere ancora l’influenza, niente di meglio di una cura a base di semi di pompelmo, l’integratore antibatterico e riattivante scoperto nel 1979 dall’immunologo Jacob Harich.
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Lo studioso notò che, a differenza di altri semi, quelli di pompelmo una volta eliminati dal frutto non si decomponevano. Questo fatto confermava la presenza al loro interno di notevoli principi disinfettanti e antiossidanti, e in particolare dell’esperidina, una sostanza che accelera il ricambio dei tessuti, previene le degenerazioni cellulari e potenzia tutte le funzioni organiche, aumentando il livello di energia vitale e di resistenza a freddo e contagi.
Si diluiscono 3 gocce di estratto fluido di semi di pompelmo (lo trovi in farmacia e in erboristeria) in un mezzo bicchiere d’acqua o in un bicchiere di succo di mela bio; la cura va seguita per 1-2 mesi. In alternativa, si spreme un pompelmo intero - senza buccia ma con i semi - con un estrattore di succhi e si beve la spremuta prima di colazione.