Applicato sulla pelle, l’olio essenziale di achillea cura couperose e formicolii provocati dalla cattiva circolazione periferica, rinforzando i vasi sanguigni
Fra gli sgradevoli effetti del clima invernale non vanno sottovalutati i problemi creati alla microcircolazione periferica, sia del viso che del corpo. Sul viso gli sbalzi di temperatura nel passaggio tra gli ambienti riscaldati e il gelo esterno si manifestano spesso come antiestetiche chiazze di couperose, mentre sul corpo si concentrano a livello di mani e gambe, con arrossamenti che virano al blu, rottura di capillari e cattiva circolazione alle gambe con vene e capillari in evidenza, arrossamenti, pelle asfittica ecc.
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Per contrastare questi inconvenienti possiamo fare ricorso all’olio essenziale di achillea, pianta nota fin dall’antichità per il suo spiccato tropismo per il sangue: il suo nome deriva dall’eroe greco Achille che, secondo il mito, aveva appreso dal centauro Chirone le proprietà cicatrizzanti della pianta e le usava per medicare i feriti in battaglia. Depurativa, antiemorragica, astringente, antinfiammatoria, l’achillea è ricca di flavonoidi, sesquiterpeni e cumarine che rafforzano, rilassano e “fluidificano” la circolazione venosa periferica, collocandola tra i migliori rimedi per tutti i disturbi del microcircolo. Per questo il suo olio essenziale va tenuto a portata di mano per tutto febbraio.
Per mantenere la tua circolazione attiva e prevenire i danni da freddo, versa in 50 ml di olio di jojoba 20 gocce di olio essenziale di achillea, che dovrai applicare quotidianamente sul viso, sulle mani, sui capillari delle gambe e sulle aree venose gonfie infiammate.
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