Uno studio olandese conferma il sospetto che la luce artificiale in eccesso faccia male, quando interrompe il fisiologico ritmo luce-buio,
Da tempo i ricercatori hanno ipotizzato che un eccesso di esposizione alla luce artificiale possa causare degli squilibri nel nostro “orologio biologico” che è regolato proprio sulle ore di luce e buio solari. Un recente studio compiuto dall’Università di Leiden, nei Paesi Bassi, riapre questo dibattito dopo la pubblicazione sulla rivista Current Biology.
La dottoressa Johanna Meijer che ha guidato la ricerca sostiene che dallo studio emergano dei dati inequivocabili sul ruolo giocato da un'alterazione del fisiologico ritmo luce-buio su alcuni indicatori dello stato di salute.In particolare sembra che a farne le principali spese sia il sistema immunitario che risulta troppo attivo per fenomeni legati all’infiammazione cronica , i muscoli che risultano indeboliti e le ossa che perdono consistenza e solidità. Sono segnali che rimandano ad una fase di invecchiamento corporeo e che invece qui sembrano essere presenti in “età non sospette”.
I dati confortanti tuttavia sono che questi riscontri sono del tutto reversibili, quindi una volta ripreso il fisiologico ritmo luce-buio il corpo in qualche modo recupera. L’esperimento è stato condotto su cavie esposte alla luce artificiale continua per 24 settimane. Sin da subito si è notato come il normale ritmo al quale lavora il nostro orologio biologico principale, situato in una zona specifica dell’ipotalamo risultava notevolmente rallentato. Una volta che le cavie tornavano ad un ritmo fisiologico però, di luce e buio recuperavano un pieno benessere fisico entro due settimane.
Se si pensa che la vita si è evoluta sotto la costante pressione del ciclo luce-buio non dovremmo stupirci se la perdita di questo ritmo possa provocare delle conseguenze sul corpo umano. Ad esempio, i turni di lavoro di notte non sono dannosi semplicemente perché invertono il fisiologico ritmo sonno-veglia, ma proprio per l’eccesso di luce alla quale si risulta esposti tra quella naturale e quella artificiale. Si è visto che dormire abitualmente con una luce accesa non permette di arrivare agli stadi più profondi del sonno e questo comporta un’attivazione costante degli ormoni dello stress.