La febbre è per prima cosa un meccanismo di difesa del corpo di fronte a virus, batteri e altri agenti patogeni: se persiste, affrontala con le cure naturali
Nonostante le conoscenze mediche siano sempre più diffuse, per quanto riguarda la febbre la maggior parte delle persone ha ancora idee piuttosto confuse. La prima cosa da tenere a mente è che la febbre non è un problema ma una risposta al problema, la prima difesa che un organismo sano mette in campo ogni volta che si sente minacciato da un evento dannoso di qualsiasi tipo: batteri, virus, agenti chimici o tossici, traumi fisici o anche psicoemotivi, allo scopo di creare un ambiente inospitale all'invasore e ostacolare la replicazione dei microorganismi infettanti, dando al sistema immunitario il tempo di elaborare difese più mirate. In questa prospettiva, quindi, assumere antipiretici alle prime linee di febbre equivale a "gettare le armi" e arrendersi all'invasione senza nemmeno provare a lottare.
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Alla temperatura normale, il sangue costituisce infatti un habitat ideale per virus e batteri, che vi si sviluppano con grande velocità. Ma è sufficiente che la temperatura si alzi di qualche grado perché l’ambiente diventi inospitale e la replicazione dei germi rallenti, dando al sistema immunitario il tempo di identificare "l'aggressore" e di attivare gli anticorpi adatti a sconfiggerlo. Ciò è particolarmente vero nei bambini, la cui febbre esordisce in genere con un picco di 38/39 gradi fino ai 40, per poi calare rapidamente da sola dopo qualche ora, segno che il bimbo sta reagendo bene. Cancellarla a colpi di antipiretico mette in difficoltà le difese del bambino e priva noi di un’informazione importante sulla sua capacità di reagire al germe. In questi casi meglio tenerlo a riposo, ponendogli eventualmente una borsa di ghiaccio in testa se la febbre supera i 40°.
Dal punto di vista fisiologico, la nostra temperatura corporea è governata dal Centro di termoregolazione posto nell'ipotalamo e in condizioni di salute si attesta ad un livello che oscilla intorno ai 36 gradi celsius, temperatura ideale per le nostre cellule. Tuttavia questo dato non è fisso, ma subisce fluttuazioni nel corso della giornata in base ai livelli nel sangue di cortisolo, un potente antinfiammatorio naturale prodotto dall'organismo soprattutto di mattina (tra l'alba e le 12), che contrasta la produzione di prostaglandine infiammatorie. Proprio questa fluttuazione spiega perché, anche in condizioni di salute, la nostra temperatura corporea sia più alta di sera che la mattina.
In caso di "invasione", la presenza di agenti infettivi stimola le cellule del sistema immunitario a produrre citochine, tra cui la IL-1, agisce sul centro di termoregolazione facendo aumentare la temperatura di qualche grado oltre il livello normale, in attesa di individuare l'invasore e mettere in campo gli anticorpi specifici per debellarlo. Quando l'infezione comincia a guarire, il "termostato" ipotalamico abbassa la temperatura attivando la vasodilatazione cutanea e la sudorazione, che permettono di disperdere il calore in eccesso. Questa è la ragione per cui i medici di un tempo tiravano un sospiro di sollievo quando il paziente si faceva "una bella sudata".
Quando un bambino viene al mondo, il suo sistema immunitario è appena abbozzato e occorreranno anni perché maturi. In effetti il sistema immunitario continua a “crescere” per tutta l’età adulta, mettendo man mano in memoria l’identikit di tutti i germi che ha incontrato fin lì e lasciando in circolo “campioni” degli anticorpi che sono riusciti a sconfiggerli. L’unico modo per costruirsi un sistema immunitario forte e “competente” consiste dunque nell’incontrare un numero sempre maggiore di germi e imparare a fabbricarsi da sé le “armi” adatte. All’inizio però, e per tutta l’infanzia, i germi incontrati sono ancora pochi e quindi ci sono in circolo pochi anticorpi: più il bimbo è piccolo e più frequenti saranno gli episodi febbrili, ma questi episodi oltre ad essere inevitabili sono anche necessari, perché sono indispensabili per sviluppare le difese che lo proteggeranno per tutto il resto della sua vita.
Una febbre che rimane stabilmente alta e continua può segnalare un'infezione broncopolmonare, mentre una febbricola prolungata può essere indice di malattie virali come la mononucleosi, e una febbre intermittente a giorni alterni può far sospettare un'infezione da malaria. Una febbre molto alta, con mal di testa, dolore alla nuca e porpora (arrossamento puntiforme) cutanea potrebbe essere la spia di una meningite, mentre accompagnata a vomito e diarrea profusa segnala un'infezione gastroenterica. In tutti questi casi è opportuno NON somministrare antipiretici ma consultare immediatamente il medico o recarsi al pronto soccorso.
Oggi la farmacologia medica dispone di un'impressionante batteria di farmaci antifebbrili, dagli antipiretici come aspirina e paracetamolo ad antinfiammatori come la nimesulide, oltre a cortisonici e antibiotici, ma questi farmaci hanno spesso un costo per la salute, perché alla lunga possono causare danni a fegato, stomaco e intestino e dovrebbero quindi essere usati solo in caso di necessità e dietro controllo medico. Per contro esistono numerosi rimedi naturali che, oltre ad agire rapidamente, non solo non danneggiano l'organismo ma lo aiutano a riprendersi più velocemente dalle infezioni. Ecco qualche esempio.