Pressione alta: che cos’è, cause, sintomi e come abbassarla
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Pressione alta: che cos’è, cause, sintomi e come abbassarla

Scopri tutto sulla pressione alta: cause, sintomi e rimedi efficaci per prevenirla e abbassarla con i consigli per dieta, esercizio fisico e stili di vita

L’ipertensione, comunemente nota come pressione alta, è una condizione medica in cui la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie è costantemente troppo elevata. Questa condizione può portare nel tempo a gravi complicazioni, come malattie cardiache, ictus e insufficienza renale. La pressione sanguigna viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg) ed è composta da due numeri: la pressione sistolica (il numero superiore, che indica la pressione massima) e la pressione diastolica (il numero inferiore, che indica la pressione minima). La pressione sistolica misura la forza del sangue quando il cuore batte, mentre la pressione diastolica misura la forza del sangue quando il cuore è a riposo tra un battito e l’altro.
 

Indice dell'articolo

Pressione alta: i valori normali della pressione arteriosa

La pressione arteriosa normale varia in base all’età e ad altri fattori ma, in generale, un valore di pressione sanguigna è considerato normale se è inferiore a 120/80 mmHg, mentre si parla di pressione alta o ipertensione quando i valori superano costantemente i 140/90 mmHg. È importante monitorare regolarmente la pressione arteriosa, poiché l’ipertensione, come vedremo in seguito, è spesso asintomatica nelle fasi iniziali. Un controllo regolare può prevenire lo sviluppo di complicazioni e aiutare a gestire la condizione con interventi tempestivi, come modifiche allo stile di vita e alla dieta o terapie farmacologiche. 

C’è differenza tra ipertensione e pressione alta?

La differenza tra “ipertensione” e “pressione alta” risiede principalmente nel contesto in cui vengono utilizzati questi termini. Vediamo di capire come e perché.

  • Pressione alta: è un termine generico utilizzato per descrivere una condizione in cui la pressione sanguigna è superiore ai valori normali. Può essere un evento temporaneo o situazionale, causato da vari fattori come stress, esercizio fisico intenso, consumo di caffeina o sale ecc. Avere la pressione alta in un singolo momento non significa necessariamente avere un problema di salute cronico, ovvero l’ipertensione, tuttavia nel linguaggio comune i termini pressione alta e ipertensione vengono spesso usati come sinonimi.
  • Ipertensione: questo è il termine medico specifico che indica una condizione cronica in cui la pressione sanguigna è costantemente sopra i livelli normali. L'ipertensione è quindi una diagnosi clinica basata su ripetute misurazioni della pressione sanguigna, che mostrano valori costantemente elevati (in genere superiori a 130/80 mmHg, secondo le linee guida più recenti).

I valori della pressione sanguigna

Ecco una breve tabella riassuntiva dei valori pressori e cosa indicano (classificazione dell’ipertensione arteriosa secondo le Linee guida 2023 ESH, aggiornate a dicembre 2024).

Sistolica (mm/Hg)Diastolica (mm/Hg)
Ottimale: <120e <80
Normale: 120-129e 80-84
Normale-alta: 130-139e/o 85-89
Ipertensione di grado 1: 140-159e/o 90-99
Ipertensione di grado 2: 160-179e/o 100-109
Ipertensione di grado 3: >180e/o >110
Ipertensione sistolica isolata: >=140e <90
Crisi ipertensiva: >180o >110

Come si misura la pressione arteriosa

La pressione sanguigna si misura con uno strumento chiamato sfigmomanometro. Esistono due principali tipi di sfigmomanometri.

  • Sfigmomanometro aneroide: utilizza un manometro a quadrante per misurare la pressione. È spesso abbinato a uno stetoscopio per ascoltare i battiti del cuore e determinare i valori della pressione arteriosa.
  • Sfigmomanometro digitale: fornisce una lettura automatica della pressione sanguigna tramite un display elettronico. Alcuni modelli possono anche memorizzare le letture precedenti e monitorare le variazioni nel tempo.

Per utilizzare correttamente uno sfigmomanometro, il bracciale viene posizionato attorno al braccio, gonfiato per occludere temporaneamente il flusso sanguigno, e poi lentamente sgonfiato. Durante questo processo, il medico o l'apparecchio misura la pressione quando il sangue ricomincia a fluire attraverso l'arteria. La pressione sanguigna viene registrata con due valori: la pressione sistolica (quando il cuore si contrae) e la pressione diastolica (quando il cuore è a riposo tra i battiti).

Le cause e i fattori di rischio della pressione alta

L’ipertensione, o pressione alta, può essere causata da una combinazione di fattori genetici e comportamentali. Mentre alcuni individui possono sviluppare ipertensione a causa di fattori non modificabili come l’età e la genetica, molti altri fattori di rischio sono legati allo stile di vita e possono essere gestiti per prevenire l’insorgere della malattia. Ecco allora le cause principali dell’ipertensione.

  • Predisposizione genetica: la storia familiare gioca un ruolo significativo nello sviluppo della pressione alta. Se uno o entrambi i genitori soffrono di ipertensione, la probabilità che i figli sviluppino la stessa condizione aumenta.
  • Invecchiamento: con l’età, le arterie tendono a diventare più rigide e meno elastiche, il che può contribuire a un aumento della pressione sanguigna. Gli individui sopra i 60 anni sono particolarmente a rischio di sviluppare ipertensione sistolica isolata, una condizione in cui solo il numero superiore della pressione sanguigna (pressione massima) è elevato.
  • Condizioni mediche sottostanti: alcune condizioni di salute, come malattie renali croniche, apnea ostruttiva del sonno, disfunzioni della ghiandola tiroidea, alti livelli di colesterolo e trigliceridi, possono contribuire all’aumento della pressione sanguigna.

Fattori di rischio modificabili

Alcuni dei fattori di rischio della pressione alta possono essere gestiti attraverso cambiamenti nello stile di vita. Per esempio, ridurre l’assunzione di sale, moderare il consumo di alcol o smettere di fumare sono tutte strategie efficaci per prevenire o controllare l’ipertensione. Vediamo allora i fattori di rischio che puoi modificare per prevenire o trattare l’ipertensione.

  • Dieta ricca di sale: l’eccessivo consumo di sodio, il principale componente del sale da cucina, è uno dei fattori di rischio maggiori per lo sviluppo della pressione alta. Il sale in eccesso provoca infatti la ritenzione dei liquidi, che aumenta il volume di sangue e, di conseguenza, la pressione nelle arterie, causando per l’appunto ipertensione.
  • Sedentarietà: non solo contribuisce all’aumento del peso corporeo, ma anche alla rigidità delle arterie. L’attività fisica regolare aiuta a mantenere il cuore e i vasi sanguigni in salute, riducendo il rischio di ipertensione e delle sue complicazioni.
  • Obesità: essere in sovrappeso aumenta la domanda di sangue da parte dei tessuti, il che esercita una maggiore pressione sulle arterie. L’accumulo di grasso viscerale, in particolare, è associato a un rischio elevato di ipertensione.
  • Consumo di alcol e fumo: entrambi possono aumentare la pressione sanguigna, danneggiando le pareti dei vasi sanguigni e riducendo la loro capacità di dilatarsi. Pertanto ciò contribuisce all’ipertensione.
  • Stress cronico: una tale condizione influenza negativamente la pressione sanguigna. Quando una persona è stressata, il corpo attiva il sistema nervoso simpatico come parte della risposta di "lotta o fuga". Questa attivazione provoca un aumento del rilascio di ormoni dello stress, come l’adrenalina e il cortisolo. Questi ormoni causano:
    • vasocostrizione, pertanto i vasi sanguigni si restringono per aumentare il flusso di sangue ai muscoli e al cervello, preparandoli per una risposta rapida;
    • aumento della frequenza cardiaca, in quanto il cuore batte più velocemente per pompare più sangue ai muscoli e agli organi;
    • aumento della forza di contrazione del cuore, che lavora più duramente per far circolare il sangue, aumentando la pressione nelle arterie.

Va anche detto che il cortisolo è un ormone rilasciato dalle ghiandole surrenali in risposta allo stress. Livelli elevati e prolungati di cortisolo possono aumentare la ritenzione di sodio e acqua nei reni (contribuendo a un aumento del volume del sangue e quindi della pressione arteriosa), ma anche indurre cambiamenti metabolici come la resistenza all’insulina, che è associata all’ipertensione.

Se lo stress è episodico, questi effetti sono di solito temporanei. Tuttavia, se invece lo stress è cronico, può portare a un aumento persistente della pressione sanguigna. Inoltre, le reazioni allo stress, come il consumo eccessivo di cibo, l’abuso di alcol o il fumo, possono aggravare ulteriormente la situazione.

I sintomi della pressione alta

L’ipertensione, o pressione alta, viene spesso definita un “killer silenzioso” perché nella maggior parte dei casi non presenta sintomi evidenti, specialmente nelle fasi iniziali. Questo è uno dei motivi per cui molte persone con la pressione alta non sono consapevoli della loro condizione finché non viene rilevata durante una visita medica di routine. Tuttavia, in alcuni casi, quando la pressione sanguigna raggiunge livelli molto elevati, possono manifestarsi alcuni sintomi. Ecco di seguito i più comuni.

  • Mal di testa: la pressione alta può fare sì che i vasi sanguigni nel cervello si dilatino o si contraggano in modo anomalo, causando dolore. Inoltre, le strutture del cervello e dei vasi sanguigni che regolano la pressione sanguigna sono anche sensibili al dolore. L’ipertensione può attivarli e scatenare il mal di testa.
  • Palpitazioni: quando la pressione arteriosa è elevata, il cuore deve lavorare più duramente per pompare il sangue attraverso i vasi sanguigni. Questo aumento del carico di lavoro può causare un battito cardiaco accelerato o irregolare, percepito come palpitazioni. Inoltre, la pressione alta può essere accompagnata da stress e ansia, e anche questi possono contribuire a una maggiore percezione delle palpitazioni. Infine si ricorda che alcuni farmaci usati per trattare l’ipertensione possono avere effetti collaterali che influenzano il ritmo cardiaco e provocano palpitazioni.
  • Problemi di vista: l’ipertensione può anche causare problemi visivi, come visione sfocata o doppia. In casi estremi, può danneggiare i piccoli vasi sanguigni della retina, la parte dell’occhio sensibile alla luce situata nella parte posteriore dell’occhio. Questo danno può portare a una condizione chiamata retinopatia ipertensiva, che può manifestarsi con visione offuscata o perdita della vista.
  • Dolore toracico: anche se più raro, il dolore al petto può essere un sintomo della pressione alta, specialmente se si sviluppa ipertensione grave o una condizione correlata, come l’angina o l’infarto.
  • Difficoltà respiratorie: chi ha la pressione alta può provare mancanza di respiro, in particolare durante l’attività fisica o in caso di insufficienza cardiaca.
  • Sangue dal naso (epistassi): anche se non è molto comune, alcune persone possono avere epistassi frequenti e senza causa apparente.
  • Senso di confusione o affaticamento: alcuni individui possono sentirsi insolitamente stanchi o confusi, sintomi che potrebbero indicare un aumento significativo della pressione sanguigna.
  • Nausea o vomito: in casi di ipertensione molto alta o di crisi ipertensiva, possono verificarsi nausea e vomito.
  • Vertigini o capogiri: le persone con ipertensione cronica possono avere le arterie meno elastiche a causa di un prolungato aumento della pressione sanguigna, il che può rendere i vasi sanguigni meno reattivi ai cambiamenti di posizione. Questo significa che quando una persona ipertesa si alza rapidamente, i vasi sanguigni potrebbero non restringersi abbastanza velocemente o adeguatamente, e il cuore potrebbe non aumentare la sua frequenza in modo efficace. Di conseguenza, può verificarsi una riduzione temporanea del flusso sanguigno al cervello, provocando sensazioni di capogiro overtigine. Per evitarli, le persone con ipertensione dovrebbero alzarsi lentamente per consentire al corpo di adattarsi.

Ipertensione: le conseguenze

Se non viene trattata adeguatamente, l’ipertensione può portare a una serie di gravi complicazioni. Eccole di seguito.

  • Malattie cardiache: la pressione alta aumenta il rischio di infarto del miocardio e di insufficienza cardiaca.
  • Ictus: la pressione alta può causare danni ai vasi sanguigni del cervello, aumentando il rischio di ictus.
  • Insufficienza renale: l’ipertensione può danneggiare i reni, compromettendone la funzione.
  • Problemi agli occhi: la pressione alta può danneggiare i vasi sanguigni nella retina, causando problemi di vista (vedi anche “I sintomi della pressione alta”).
  • Aneurismi: la pressione alta può indebolire le pareti delle arterie, portando alla formazione di aneurismi.

Quando rivolgersi a un medico

Se una persona sperimenta uno o più di questi sintomi, specialmente in combinazione o in modo persistente, è importante consultare un medico. In particolare, una crisi ipertensiva, in cui la pressione sanguigna supera gli 180/120 mmHg, richiede un intervento medico immediato. Si ricorda che, data la natura spesso asintomatica dell’ipertensione, è cruciale per gli adulti monitorare regolarmente la pressione sanguigna, anche in assenza di sintomi. Una diagnosi precoce può prevenire complicazioni gravi come malattie cardiache, ictus, insufficienza renale e altri problemi di salute associati alla pressione alta non trattata.

Pressione alta: la diagnosi

La diagnosi dell’ipertensione si basa su letture ripetute della pressione sanguigna. Un singolo valore elevato non è infatti sufficiente per diagnosticare l’ipertensione, poiché la pressione sanguigna può variare a seconda del momento della giornata, dell’attività fisica e dello stress. I medici spesso richiedono diverse misurazioni in momenti diversi per confermare la diagnosi.

In alcuni casi, può essere consigliato il monitoraggio della pressione sanguigna a domicilio per ottenere una valutazione più accurata. A volte può essere necessario un monitoraggio della pressione sanguigna per 24 ore, per rilevare la pressione a intervalli regolari durante la giornata e la notte, ottenendo così un quadro più completo.

  • Valutazione dei sintomi e della storia medica: il medico può chiedere se ci sono sintomi come mal di testa, palpitazioni, vertigini o altri segni che possono essere associati all’ipertensione. Anche la valutazione della storia medica familiare e personale è importante.
  • Esami di laboratorio: gli esami del sangue possono includere la misurazione dei livelli di colesterolo, zucchero nel sangue, e altre sostanze che possono influenzare o essere influenzate dall’ipertensione. Si procede anche con le analisi delle urine per escludere problemi renali, che possono contribuire all’ipertensione.
  • Esami strumentali: per controllare eventuali anomalie nel ritmo cardiaco o segni di danno al cuore, è utile l’elettrocardiogramma (ECG). Anche un’ecografia del cuore può essere utilizzata per valutare la dimensione e la funzione del cuore, in particolare se ci sono segni di danno cardiaco.

Al termine del percorso diagnostico, il medico potrà stabilire se si tratta di ipertensione primaria, ovvero laforma più comune, in cui non si trova una causa specifica ed è spesso legata a fattori genetici e allo stile di vita, oppure di ipertensione secondaria. Quest’ultima è causata da un’altra condizione medica (come malattie renali o disturbi ormonali) o dall’assunzione di determinati farmaci.

La prima cosa da fare per abbassare la pressione è perdere peso

Perdere peso può aiutare a ridurre la pressione arteriosa, specialmente se si è in sovrappeso. Anche una perdita di peso relativamente modesta, come 5 kg, può avere un effetto significativo sulla pressione sanguigna. Ecco come dimagrire può influenzare la pressione arteriosa.

  • Riduzione del carico sul cuore: quando perdi peso, il cuore fa meno fatica a pompare il sangue attraverso il corpo, il che può aiutare a ridurre la pressione arteriosa.
  • Diminuzione della resistenza vascolare: il dimagrimento può facilitare il flusso del sangue, abbassando la pressione.
  • Miglioramento della funzione metabolica: perdere peso può anche migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre l’infiammazione, entrambi fattori che possono contribuire a mantenere una pressione sanguigna normale.
  • Effetti su altri fattori di rischio: la perdita di peso spesso comporta cambiamenti nello stile di vita, come una dieta più sana e un aumento dell’attività fisica, che possono anche contribuire a ridurre la pressione arteriosa.

È importante sottolineare che, sebbene la perdita di peso possa essere molto efficace per alcune persone, non è l’unica strategia per gestire l’ipertensione. Alcune persone potrebbero anche aver bisogno di modificare la loro dieta, aumentare l’attività fisica, prendere integratori o rimedi naturali, oppure assumere farmaci prescritti dal medico.

Pressione alta: i farmaci

Il trattamento dell’ipertensione può includere i farmaci, soprattutto se i cambiamenti nello stile di vita non sono sufficienti per controllare la pressione. I farmaci comunemente prescritti per l’ipertensione includono i seguenti.

  • Diuretici: aiutano a eliminare l’eccesso di sodio e acqua dal corpo, riducendo il volume del sangue.
  • Beta-bloccanti: diminuiscono la frequenza cardiaca e la forza di contrazione del cuore.
  • ACE-inibitori: inibiscono l’enzima di conversione dell’angiotensina, aiutando a rilassare i vasi sanguigni.
  • Bloccanti dei recettori dell’angiotensina II: riducono l’effetto dell’angiotensina, una sostanza chimica che restringe i vasi sanguigni.
  • Calcio-antagonisti: rilassano i vasi sanguigni, riducendo l’apporto di calcio nelle cellule muscolari lisce.

Pressione alta: i rimedi naturali

I rimedi fitoterapici, o basati sulle erbe, possono essere utili nel supportare la gestione dell’ipertensione. È importante sottolineare che, sebbene le erbe possano offrire benefici, dovrebbero essere utilizzate come complemento a una gestione completa della pressione sanguigna, che include modifiche dello stile di vita e, se necessario, farmaci prescritti dal medico. Ecco alcune erbe e rimedi fitoterapici che hanno dimostrato potenziali effetti positivi nella gestione della pressione alta.

  • Aglio (Allium sativum): è noto per le sue proprietà vasodilatatorie e per la capacità di ridurre la pressione sanguigna. Contiene composti, come l’allicina, che possono aiutare a rilassare i vasi sanguigni e migliorare la circolazione. Può essere consumato fresco, cotto o sotto forma di integratore seguendo le indicazioni sulla confezione.
  • Iperico (Hypericum perforatum): è principalmente noto per il suo effetto antidepressivo, ma può anche avere effetti positivi sul sistema cardiovascolare e contribuire a ridurre la pressione sanguigna. Puoi prendere il rimedio sotto forma di tintura madre, 25 gocce per 3 volte al giorno, in poca acqua, 15 minuti prima dei pasti principali.
  • Olivo (Olea europaea): le sue foglie contengono composti come l’oleuropeina, che possono aiutare a migliorare la salute cardiovascolare e abbassare la pressione sanguigna. Ottimo a questo scopo il macerato glicerico delle gemme di oliva: 30 gocce in poca acqua per 3 volte al giorno, 10-15 minuti prima dei pasti principali. I migliori risultati si ottengono abbinandolo al macerato glicerico di mandorlo: 30 gocce da assumere separatamente dal macerato di olivo 15 minuti prima di colazione.
  • Lupino (Lupinus albus): il lupino viene utilizzato nella medicina tradizionale per la sua capacità di migliorare la salute cardiovascolare e ridurre la pressione sanguigna. Lo trovi in capsule o compresse, da prendere seguendo le indicazioni riportate sulla confezione.
  • Ibisco (Hibiscus sabdariffa): è stato studiato per il suo effetto ipotensivo. I flavonoidi di cui è ricco possono infatti aiutare a ridurre la pressione sanguigna. Puoi assumerne l’infuso più volte al giorno (una presa di fiori essiccati in 120 ml di acqua calda, in infusione per 3-5 minuti), oppure in capsule o compresse da prendere seguendo le indicazioni sulla confezione.
  • Biancospino (Crataegus monogyna): il biancospino è noto per le sue proprietà cardiotoniche e vasodilatatorie, che possono aiutare a migliorare la circolazione e a ridurre la pressione sanguigna. Ottimo a questo scopo il macerato glicerico delle gemme di biancospino: 30 gocce in poca acqua per 3 volte al giorno, 10-15 minuti prima dei pasti principali. Lo trovi anche in capsule o compresse, da prendere seguendo le indicazioni sulla confezione.

Omega 3 e coenzima Q10 contribuiscono a ridurre la pressione alta

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che gli acidi grassi Omega 3, in particolare l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA), possono aiutare ad abbassare la pressione arteriosa. Gli Omega 3 hanno proprietà antinfiammatorie, che possono contribuire a ridurre l’infiammazione nei vasi sanguigni. L’infiammazione cronica è associata a diverse condizioni cardiovascolari, inclusa l’ipertensione: ridurla può migliorare la salute vascolare e abbassare la pressione arteriosa. Inoltre, gli Omega 3 aiutano a migliorare la funzione endoteliale, facilitando la dilatazione dei vasi sanguigni e migliorando il flusso sanguigno, e contribuiscono a regolarizzare i livelli di colesterolo e trigliceridi che, se elevati, favoriscono l’ipertensione. Pertanto, è utile aumentare il consumo di pesce di mare, soprattutto quello grasso, di semi di chia e noci, cibi che ne sono ricchi, così come prendere un integratore di Omega 3 seguendo le indicazioni sulla confezione.

Anche il coenzima Q10 è stato associato in alcuni studi a una riduzione della pressione sanguigna. Si tratta di un antiossidante che il corpo produce naturalmente e svolge un ruolo cruciale nella produzione di energia a livello cellulare. Il suo effetto ipotensivo può essere attribuito alla sua capacità di migliorare la funzione dei vasi sanguigni e ridurre la resistenza vascolare periferica, facilitando il flusso sanguigno. Inoltre, il coenzima Q10 aiuta a migliorare la funzione endoteliale, che è essenziale per mantenere la salute dei vasi sanguigni. L’endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, gioca infatti un ruolo chiave nella regolazione della pressione arteriosa. Un endotelio sano facilita il rilassamento dei vasi sanguigni, riducendo così la pressione arteriosa. Lo si assume in capsule o compresse seguendo le indicazioni sulla confezione.

Alcuni consigli importanti

  • Consultare il medico: è fondamentale consultare un medico o un professionista della salute prima di utilizzare qualsiasi rimedio fitoterapico, soprattutto se si stanno già assumendo farmaci o si ha una condizione medica preesistente.
  • Verificare la qualità degli integratori: assicurarsi di utilizzare rimedi fitoterapici da fonti affidabili e di alta qualità per garantirsi la purezza e l’efficacia dei prodotti scelti.
  • Controllare eventuali interazioni farmacologiche: alcuni rimedi fitoterapici possono interagire con alcuni farmaci, quindi è importante fare attenzione a potenziali interazioni.

Pressione alta: cosa mangiare

L’ipertensione può essere tenuta sotto controllo anche con una dieta corretta. Alcune limitazioni a tavola consentono infatti di ridurre il trattamento farmacologico e, soprattutto, di prevenire eventuali complicazioni. Ecco alcune indicazioni utili.

  • Una dieta a ridotto contenuto di sale è essenziale. È importante leggere attentamente le etichette ed evitare i prodotti con la scritta “soda”, “sodio” o il simbolo “Na”, perché contengono sale. Altri alimenti e additivi che dovrebbero essere evitati in una dieta iposodica sono il glutammato di sodio, il bicarbonato di sodio, i vegetali in scatola, i cibi ultraprocessati e la salsa di soia. Questi prodotti possono causare ritenzione e ipertensione, oltre a interferire con l’efficacia dei diuretici utilizzati nel trattamento dell’ipertensione. 
  • Aumentare la quantità della verdura che si consuma (tre porzioni da 200-250 g l’una) e mangiare circa 300 g di frutta al giorno: ottimi asparagi, banane, broccoli, cavoli, melanzane, mele, meloni, patate dolci e patate comuni (da consumare al posto di pane, pasta e simili perché ricche di carboidrati), piselli, pompelmi, prugne secche, vegetali a foglia verde e zucca. Forniscono fibre e antiossidanti antipertensivi.
  • Includere nella dieta cereali come l’avena, il grano saraceno, il miglio e il riso integrale perché sono utili per aumentare l’apporto di fibre e di altre sostanze antipertensive. 
  • Evitare i formaggi stagionati, la carne affumicata o trattata, i salumi e gli insaccati, il pesce e le carni sotto sale. 
  • Scegliere fonti proteiche magre, come pesce bianco e tacchino o pollo senza pelle. La dieta dovrebbe essere povera di grassi per tenere sotto controllo la pressione.
  • È utile aumentare l’assunzione di potassio, un sale minerale che può aiutare a bilanciare il livello di sodio nel corpo e ridurre la pressione arteriosa. Fonti naturali di potassio includono banane, patate, spinaci, arance e fagioli.
  • Evitare i brodi, i grassi animali, le salse e i sughi troppo conditi in genere. 

Caffè e pressione alta

La caffeina può causare un aumento temporaneo della pressione sanguigna. Questo effetto è dovuto alla sua capacità di stimolare il sistema nervoso centrale e di influenzare i vasi sanguigni, che possono diventare più stretti, aumentando così la pressione. Tuttavia va detto che non tutti reagiscono allo stesso modo alla caffeina: alcune persone possono sperimentare un aumento significativo della pressione sanguigna, mentre altre potrebbero non notare alcun effetto. In ogni caso, se sei iperteso limita l’assunzione di caffè a 1-2 tazzine di caffè espresso al giorno. L’espresso contiene meno caffeina del caffè fatto con la moka e del caffè americano, che ne contengono quantità maggiori.

Attenzione: il caffè è una fonte comune di caffeina, ma ci sono anche altre bevande e alimenti (come tè, cioccolato e alcune bevande energetiche) che contengono questa sostanza stimolante.

Pressione alta: lo stile di vita per la prevenzione e la cura

  • È necessario praticare attività fisica regolare, come camminare, correre, nuotare, andare in bicicletta e ballare. L’obiettivo dovrebbe essere praticare almeno 150 minuti di attività aerobica moderata o 75 minuti di attività più intensa, ma senza eccessi, alla settimana.
  • Ci vuole molta moderazione nel consumo dell’alcol.
  • Smettere di fumare può migliorare la salute del cuore e abbassare la pressione arteriosa. Il fumo aumenta infatti il rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari.
  • È bene imparare a gestire lo stress. Attività come yoga, meditazione, respirazione profonda e altre tecniche di rilassamento possono aiutare. Cerca anche di ridurre il carico di lavoro e le situazioni di stress emotivo.

Ipertensione: è importante sapere che…

Se la pressione minima è alta

Una pressione diastolica elevata (la minima) può essere un segnale di problemi come malattie renali, disturbi alla tiroide, apnea del sonno e problemi ormonali. Si riscontra più spesso nei giovani.

Se la pressione massima è alta

Una pressione sistolica elevata (la massima) è più comune negli anziani e può indicare una rigidità delle arterie. Questo tipo di ipertensione è associato a un rischio più elevato di ictus e malattie cardiache.

Pressione alta: quando preoccuparsi

È importante rivolgersi a un medico se si riscontrano sintomi come mal di testa severi, vertigini, visione offuscata o dolore toracico. Una lettura della pressione superiore a 180/120 mmHg richiede assistenza medica immediata.

Pressione alta: cosa fare subito

In caso di valori della pressione molto elevati è consigliabile sedersi e rilassarsi, perché stare in piedi o in movimento può aumentare ulteriormente la pressione sanguigna. È importante anche evitare caffeina e alcol, cercare di rimanere calmi e consultare immediatamente un medico per un controllo accurato.

Mentre attendi il medico, pratica una respirazione profonda e lenta, che può aiutare a ridurre rapidamente la pressione sanguigna: inspira lentamente attraverso il naso contando fino a quattro, trattieni il respiro per due secondi, quindi espira lentamente attraverso la bocca contando fino a sei.

Se hai già una prescrizione per farmaci per la pressione arteriosa, non assumerne dosi extra senza consultare un medico.

La pressione alta in gravidanza

L’ipertensione in gravidanza può essere pericolosa sia per la madre che per il bambino. Questa forma di ipertensione si sviluppa dopo la 20ª settimana di gravidanza in una donna che precedentemente aveva una pressione arteriosa normale. Di solito, non ci sono altri sintomi significativi, e la pressione sanguigna tende a normalizzarsi dopo il parto. Tuttavia, può evolvere in preeclampsia, una condizione più grave che richiede un monitoraggio attento e un trattamento adeguato. In ogni caso occorre rivolgersi subito al medico.

Con la pressione alta bisogna stare a riposo?

Non sempre è necessario il riposo assoluto. Dipende dal livello della pressione e dalla presenza di altre condizioni mediche. È importante seguire le indicazioni del medico.

La “falsa” pressione alta

A volte la pressione alta, causata da stress o ansia, può essere temporanea ed è nota anche come "ipertensione da camice bianco". In questi casi, la pressione potrebbe normalizzarsi quando la persona si rilassa.

Fiorella Coccolo
Esperta di erbe officinali e alimentazione. È direttore responsabile di Curarsi Mangiando, Le Ricette PerdiPeso e Le Ricette della Salute delle Edizioni Riza

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