Da sempre usato nella medicina ayurvedica, l’Amla è oggi considerato uno dei migliori ricostituenti naturali: è ricchissimo di vitamina C, rallenta il processo d’invecchiamento delle cellule e abbassa il colesterolo
Un articolo non basta per elencare tutte le proprietà dell’Amla. È un eccellente stimolante del sistema immunitario, un ricostituente utile in primavera o dopo una lunga malattia, poiché promuove la produzione di interferone e corticosteroidi. Ma è anche un lassativo, un digestivo, un antinfiammatorio e, naturalmente, un antiossidante.
LEGGI ANCHEQuando ti serve la vitamina C?
L’Amla – o uva spina Indiana – è uno dei frutti che contengono più vitamina C. Ognuno dei suoi piccoli frutti (mediamente 7 grammi) contiene lo stesso contenuto di vitamina che si trova in ben 10 arance. Tale quantità si riduce leggermente con l’essiccazione, ma non del tutto – i tannini in esso contenuti, infatti, preservano la vitamina dall’ossidazione. Questa, insieme ad altri costituenti come l’acido elleagico, ha dimostrato di possedere una potente azione antiossidante e antinvecchiamento.
Il frutto essiccato e polverizzato aggiunto al ghee possiede un effetto potenziato utile in caso di debolezza, disturbi cardiaci e persino colesterolo. In questo caso è necessario assumerne almeno una quindicina di grammi al giorno. L’associazione, inoltre, è utile in caso di gastrite e pirosi gastrica, grazie alle sue proprietà di riduzione nella formazione di acidi.
Secondo alcuni studi l’Emblica officinalis – questo il nome scientifico dell’Amla – è in grado di ridurre un enzima chiamato aldosoreduttasi che sembra sia coinvolto nella comparsa del diabete. Inoltre migliora le prestazioni del pancreas aumentando la produzione di insulina. Ottima in associazione alle more di gelso e foglie di eucalipto.
Ultima, ma non meno importante, è la sua preziosa virtù di ridurre il colesterolo LDL aumentando la produzione di quello “buono”. L’azione è rinforzata se assunta attraverso la miscela Triphala, o in associazione con polvere di curcuma.