Le fibre alimentari dell'avena e soprattutto nella crusca proteggono cuore e intestino evitando la stagnazione di pericolose scorie: inoltre, ha pochissimo glutine...
L’avena ha il primato del cereale più ricco in proteine (attorno al 15% del peso) e di grassi “buoni”. Si tratta di proteine importanti per l’organismo, perché apportano 5 degli 8 aminoacidi definiti essenziali per il corpo umano, che non li produce. Non solo: l'avena contiene i grassi insaturi essenziali al processo metabolico e tra questi l’acido linoleico, appartenente al gruppo degli Omega e utilissimo per la salute, in particolare per l’abbassamento del colesterolo. Questo cereale è ottimo anche per il contenuto di fibre e in particolare dei betaglucani, utili per molte funzioni, tra cui quella di ridurre il livello i grassi “cattivi”. Naturalmente l’avena è ricca anche di carboidrati, soprattutto sotto forma di amido.
L’avena ha una particolarità, come cereale: non viene consumata raffinata ma integrale. Il processo di macinazione, contrariamente a quanto avviene per molte altre farine, non prevede la separazione di crusca e germe. Ciò si traduce in un mantenimento di moltissime proprietà nutritive, tutte benefiche. Dal 1963, anno in cui comparve il primo studio, sono stati pubblicati nelle diverse riviste scientifiche oltre 30 lavori che attestano la sua azione diretta contro gli eccessi di colesterolo: il consumo giornaliero dell’equivalente di 3 grammi di fibra solubile di avena (una porzione) consente di ridurre quello totale di almeno il 10% (ma si può giungere fino al 20%) rispetto al valore iniziale.
I betaglucani, le fibre solubili contenute nell’avena, intrappolano il colesterolo e i grassi contenuti negli altri alimenti facendo in modo che non vengano assimilati dall’organismo. Per questo l’avena, oltre che un grande "pulisci arterie", è anche un potente alleato nei regimi alimentari dimagranti. Inoltre il germe dell'avena contiene grandi quantità di lecitina, dall’azione “pulente” per vene e arterie. L’efficacia dei betaglucani contro il colesterolo è stata confermata dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
L’alta presenza di fibre nell’avena e in particolare nella crusca, è indispensabile per corretto funzionamento dell’apparato digerente. Le fibre sono grandi “amiche della linea” e la loro reputazione è cresciuta molto negli ultimi anni grazie a una maggiore consapevolezza dei benefici che apportano. Le fibre riducono fattivamente il senso di fame, anche quella nervosa e contrastano l'assorbimento degli zuccheri da parte dell'organismo, evitando pericolosi picchi glicemici. Diminuiscono quindi il rischio di sovrappeso stimolando l’intestino e contrastando la fermentazione, ma contribuiscono anche ad appiattire la pancia agevolando l'eliminazione di scorie e tossine ingrassanti.
Quando parliamo di avena (da acquistare sempre proveniente da agricoltura biologica) e pensiamo al ruolo che questo cereale può avere nella nostra vita quotidiana, dobbiamo però distinguere fra le molteplici forme che la regina dei cereali può assumere, e i diversi prodotti in cui possiamo incontrarla.
Con la menopausa sopraggiunge una nuova e diversa fase della vita di ogni donna, molto spesso accompagnata dall'insorgenza di fastidi correlati al declino nella produzione di ormoni come vampate di calore, sudori notturni, insonnia ecc. Questi malesseri possono essere contrastati anche con il consumo di alimenti dall’elevato apporto di fitoestrogeni, fra cui l’avena appunto, simili per struttura agli estrogeni prodotti dal corpo umano e perciò utili a regolarizzare le produzione ormonale. Con il suo discreto contenuto di calcio, l’avena aiuta poi a contrastare una delle conseguenze più sgradite della “rivoluzione” fisiologica della menopausa: l’osteoporosi, ovvero la riduzione della densità ossea che può esporre a un maggior rischio di fratture.