Regine dell'autunno, le castagne sono ricche di vitamine, fibre, minerali e altre sostanze utili al sistema nervoso, al cuore e all'intestino
Le castagne sono uno dei frutti caratteristici dell'autunno: maturano in questo periodo dell'anno, sono buonissime e, grazie alle loro molteplici proprietà, sono un alleato prezioso per affrontare al meglio i primi freddi. Conosciamole più da vicino.
Le castagne sono il frutto di una pianta arborea, la Castanea sativa, tipica delle zone temperate di Europa, Asia e Africa occidentale. Sono un frutto prezioso, ricco di elementi nutrizionali, un alimento della tradizione usato fin dai tempi più remoti, quando veniva definito il “pane dei poveri”, poiché nei periodi di difficoltà era un ottimo mezzo di sussistenza per le famiglie contadine. Non a caso, già lo storico greco Senofonte (430-355 a.C.) chiamava il castagno "l’albero del pane".
Le castagne sono molto ricche di:
Le proprietà antiossidanti della castagna possono essere sfruttate in campo cosmetico: nel periodo autunnale la pelle sottoposta a stress in seguito all’esposizione al sole dei mesi estivi e irritata dagli sbalzi di temperatura può beneficiare delle sue qualità rigeneranti e rivitalizzanti.
Particolarmente utili in tal senso sono gli impacchi decongestionanti e tonificanti che restituiscono luminosità alla pelle, nonché le maschere astringenti e disinfettanti contro l’eccesso di sebo. Inoltre si possono realizzare trattamenti nutrienti e lenitivi a base di castagne, soprattutto se associati alle virtù delle acque termali.
Interessanti sono anche le applicazioni per il benessere del corpo: scrub che preparano la pelle al massaggio, manipolazioni e bagni con emulsioni di castagna che aiutano a combattere la ritenzione idrica. Il frutto è anche un utile ausilio anche per capelli sfibrati e opachi, a cui l’estratto di castagne conferisce intensi riflessi.
Le castagne sono un frutto piuttosto calorico: fresche e senza buccia apportano circa 200 calorie per 100 grammi di prodotto, ma se le mangiamo lessate si scende a 120kcal a causa dell'acqua aggiunta in bollitura. Le caldarroste invece perdono poche calorie, rispetto al frutto fresco: 193Kcal per 100 grammi. Sono però un alimento estremamente saziante, quindi anche chi è dieta, con le dovute precauzioni, le può consumare.
Il frutto della castagna non presenta particolari controindicazioni: l’elevato contenuto di amidi può determinare problemi ai soggetti che soffrono di diabete, di obesità, di colon irritabile. L’elevato contenuto di tannini può determinare problemi di tossicità a carico del fegato: chi soffre di patologie epatiche ne deve consumare con molta moderazione.
Le castagne dei castagni selvatici sono piccole (un riccio ne contiene tre), mentre le castagne utilizzate dall’industria dolciaria provengono da alberi coltivati e sono denominate marroni, sono più grosse (un riccio ne contiene una sola) e sono quindi più saporite. L’Italia è tra i maggiori produttori di castagne con una produzione pari al 50% di quella europea e al 15% di quella mondiale. La maggior parte arriva da Piemonte, Liguria, Toscana, Campania e Calabria. Tra le numerose varietà ricordiamo i marroni di Cuneo e quelli di Serino (Campania) di grandi dimensioni: circa 27 g per castagna (45 kcal) ossia il doppio di una castagna media e con un più elevato potere saziante.
Nel Medioevo le castagne venivano considerate un alimento afrodisiaco, soprattutto se cotte o macerate nel vino. Questa attribuzione è dovuta probabilmente alla forma del frutto, associabile a quella dei testicoli. Esistono poi alcune narrazioni popolari sulla castagna, in particolare sulla sua apertura a croce: un’antica leggenda narra di un piccolo paese di montagna i cui poveri abitanti, non avendo di che sfamarsi si rivolsero a Dio pregandolo di dar loro del cibo. Il Signore, sentite le loro preghiere diede loro una pianta da cui poter raccogliere frutti nutrienti, il castagno; ma il Diavolo visto quello che Dio aveva fatto, per impedire che la gente potesse raccogliere i frutti, li avvolse in un guscio spinoso. Presi dallo sconforto gli abitanti del piccolo paese ritornarono nuovamente a pregare Dio ed egli sceso in mezzo a loro fece il segno della croce: i gusci spinosi come per miracolo si aprirono, e da quel giorno, quand’è periodo, i frutti di questa pianta si aprono a croce.
In Sicilia è nota la leggenda del Castagno dei Cento Cavalli, un albero plurimillenario che si trova nel Parco dell’Etna e che avrebbe dai due ai quattro mila anni di vita, 22 metri di circonferenza del tronco per 22 mt d'altezza. Quest'albero maestoso avrebbe dato riparo alla Regina Giovanna I d’Aragona la quale, col suo seguito di cento cavalieri, dame e loro cavalli, fu sorpresa da un temporale durante una battuta di caccia nelle vicinanze dell'albero e proprio sotto i suoi rami trovò riparo con tutto il numeroso seguito. Il temporale continuò a lungo e così la regina passò sotto le fronde del castagno tutta la notte in compagnia, si dice, di uno o più amanti fra i cavalieri al suo seguito.