Lo afferma uno studio finlandese: gli individui fisicamente attivi anche a 50 anni presentano un rischio ridotto di sviluppare negli anni un declino cognitivo
Praticare attività fisica in modo regolare è di beneficio sulla salute sia dal punto di vista metabolico che dell’equilibrio psichico. A patto che si continui a farlo anche dopo i 50 anni. Un ampio studio osservazionale finlandese pubblicato recentemente sul Journal of Alzheimer’s Disease ha esaminato i dati clinici raccolti di un gruppo di 3.050 coppie di gemelli per un periodo di circa 25 anni. I ricercatori, guidati da Paula Iso-Markku dell’Università di Helsinki, hanno esaminato e registrato il livello di attività fisica praticato da ciascun volontario intorno ai 40-50 anni. A distanza di 25 anni dai primi riscontri i volontari sono stati sottoposti a test cognitivi per stimare il rischio di sviluppare un deficit cognitivo lieve, condizione che spesso precede lo sviluppo di una vera e propria demenza.
Esaminando i dati raccolti, è emerso che, a parità di tutti i fattori che possono contribuire al processo d'invecchiamento del cervello (ad esempio la presenza d'ipertensione o diabete, l’obesità, l’abitudine al fumo o all’alcol) e indipendentemente dal sesso e dagli anni di scolarità, gli individui che tra i 40 e 50 anni hanno mantenuto un’attività fisica moderata e regolare rispetto a chi invece non l’aveva fatto presentavano da anziani un rischio significativamente ridotto di declino cognitivo.
Questi dati sono stati confermati anche all’interno delle coppie di gemelli: a parità di corredo genetico e di predisposizione ad alcune malattie lo stile di vita faceva la differenza. È legittimo concludere che l’attività fisica costituisca di per sé un vero e proprio strumento di prevenzione importante contro il rischio di sviluppare fenomeni degenerativi cerebrali. Come spiega Gianfranco Beltrami, medico dello sport e docente del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Parma questo studio finlandese conferma quanto emerso negli ultimi anni in altri studi precedenti in merito ai benefici dell’attività fisica per il cervello nella cosiddetta "età matura”.L’attività fisica, infatti, agisce in modo importante sull’aumento della vascolarizzazione cerebrale, sulla prevenzione dei depositi di sostanza amiloide che innesca il processo degenerativo tipico dell’Alzheimer, sulla sollecitazione della neurogenesi, ovvero la produzione di nuove cellule nervose