Presto entrerà in vigore la normativa secondo cui sulle etichette del latte e dei suoi derivati dovrà essere riportato il Paese di provenienza e di lavorazione
Il latte avrà un'etichettatura per cui sarà possibile conoscere il Paese d'origine e di lavorazione della bevanda e dei suoi derivati: la buona notizia è stata annunciata dalla Coldiretti in apertura del forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione che si è tenuto il 14 e 15 ottobre a Cernobbio (Como). L'associazione ha reso noto che la Commissione europea ha dato il via libera alla richiesta italiana di indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari, in quanto scaduti i tre mesi dalla notifica previsti dal regolamento 1169/2011 quale termine per rispondere agli Stati membri che ritengono necessario adottare una nuova normativa in materia di informazioni sugli alimenti.
Cosa cambierà? Le confezioni di latte, burro e mozzarella avranno nuove etichette che aiuteranno i consumatori a scegliere, in quanto dovranno riportare obbligatoriamente il nome del Paese nel quale è stato munto il latte, e il Paese dove sono avvenuti i processi di lavorazione dei prodotti. "Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato e trasformato nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta - precisa la Coldiretti - con la sola dicitura: "Origine del latte: nome del Paese". Nel dettaglio, dovrà essere specificato se si tratta di Paesi dell'UE oppure no. L'entrata in vigore della normativa è fissata 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e quindi "auspicabilmente dal primo gennaio 2017 come è stato previsto per un testo analogo in Francia", dice la Coldiretti.
La nuova etichetta riguarderà latte fresco, prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi, latte a lunga conservazione. Un'indicazione importante, quella del Paese di provenienza e lavorazione del latte, che "metterà dei limiti all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia di provenienza estera, e la metà delle mozzarelle prodotte con latte e caglio straniero, cose che nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. La produzione italiana "è garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione". Da gennaio, quindi, sceglieremo con più serenità.