Ognuno di questi semi è uno scrigno di vitamine, proteine, fosforo e grassi buoni; ma i pinoli sono efficaci anche per curare la depressione stagionale e lo stress
Li conosciamo soprattutto perché vengono usati nella preparazione del pesto e dello strudel. Ma i pinoli, di fatto, possiedono così tante virtù salutari che sarebbe un vero peccato utilizzarli soltanto nella preparazione della salsa genovese e del tipico dolce altoatesino! Già noti ai Romani, che li utilizzavano per la preparazione di salse e intingoli, i pinoli sono i semi commestibili di due specie di pini diffusi a medie e alte latitudini in tutta Europa, il Pinus pinea e il Pinus cembra. Anche gli altri pini danno semi commestibili, ma le loro dimensioni sono estremamente esigue e quindi difficilmente utilizzabili come alimento o come integratore. La pigna (o strobilo) custodisce nel suo “guscio” rigido e legnoso i piccoli pinoli, che cadono a terra quando la pigna si stacca dall’albero e costituiscono un fondamentale nutrimento per gli uccelli durante la stagione fredda.
I pinoli sono costituiti per circa il 30% da proteine, ma sono presenti anche calcio, ferro, vitamina A e vitamine del gruppoB (soprattutto niacina), indispensabili per un buon equilibrio nervoso e cerebrale. I lipidi sono presenti in questi semi per il 50% ma sono prevalentemente grassi insaturi. Come tutti i semi oleosi, anche i pinoli sono calorici (100 grammi contengono circa 600 kcal) e questo li rende un alimento importante per i bambini durante la crescita e per le donne durante la gravidanza e l’allattamento, mentre vanno consumati con parsimonia in caso di sovrappeso. Tuttavia, i pinoli sono anche molto sazianti perché contengono acido linolenico, che agisce come deterrente allo stimolo della fame. La presenza di notevoli quantità di fosforo e magnesio fa sì che i pinoli siano anche un importante tonico dei tessuti neuronali e in particolare dell’epifisi, la ghiandola dalla quale dipendono la resistenza allo stress e il livello di energia vitale.
L’epifisi produce un ormone, la melatonina, i cui livelli aumentano quando viene il buio e che è responsabile dell’induzione del sonno. In inverno non sono poche le persone che vengono colpite da un particolare tipo di depressione stagionale chiamato SAD, o sindrome affettiva stagionale. In questi soggetti sembra che i livelli di melatonina siano più alti rispetto alla norma. Vari studi hanno dimostrato che quando vi sono livelli alterati, per eccesso o per difetto, nella produzione di melatonina, possono comparire insonnia, o depressione e cali energetici: una integrazione della dieta con pinoli (una decina al giorno come snack) è utile per riequilibrare la funzionalità della ghiandola pineale, soprattutto durante i bui mesi invernali. Nel corredo vitaminico dei pinoli, prevale la vitamina E che possiede proprietà antiossidanti attive soprattutto sulla pelle: la sua funzione è quella di ricostruire il film idrolipidico. È presente anche la vitamina K, nota per prevenire i disturbi circolatori e alleviare gli spasmi dovuti a dismenorrea. Infine, i pinoli contengono acido oleico, efficace nel contrastare i disturbi a carico dell’apparato cardiocircolatorio.
I pinoli contengono luteina, una sostanza che preserva le membrane cellulari dall’attacco dei radicali liberi migliorando il trofismo di tutti i tessuti, in particolare quelli epidermici e oculari. Introdurre nella dieta i pinoli è dunque fondamentale per prevenire disturbi visivi, eczemi e dermatiti.
Un paio di volte alla settimana, sostituisci il pasto con questa insalatona proteica: in una terrina metti una manciata di lattuga o di songino, unisci un trancio di salmone cotto al vapore, qualche dadino di feta, una decina di pinoli e 2-3 pomodori sott’olio. Condisci con un’emulsione di olio d’oliva, succo di limone e senape.