Privi di latte di origine animale, gli yogurt vegetali sono poveri di grassi e zuccheri e quindi più leggeri e digeribili: il meglio è sceglierli anche biologici
Il più comune e diffuso fra gli yogurt vegetali è quello di soia, ma non è certo il solo: esistono anche yogurt vegetali ottenuti da bevande di cocco, mandorle, riso o anacardi (o da una miscela di questi). Questi prodotti totalmente green sono magri, digeribili e talvolta arricchiti con minerali e vitamine: rappresentano quindi una buona alternativa per chi non vuole rinunciarvi. Quando sono di origine biologica, poi, gli yogurt vegetali offrono altri vantaggi.
Sempre più consumatori desiderano oggi scegliere esclusivamente alimenti non modificati geneticamente, soprattutto quando si parla di soia. Conseguentemente, anche alcuni yogurt vegetali non biologici che derivano da questo legume specificano in etichetta l’assenza di OGM. È però l’origine biologica ad assicurare la mancanza di manipolazione genetica non solo sulla soia, ma anche sugli altri ingredienti naturali presenti.
Anche agli yogurt vegetali biologici, vengono aggiungi streptococcus termophilus e Lactobacillus bulgaricus, cioè i batteri lattici presenti anche nello yogurt tradizionale e che, nelle versioni vegetali, riescono comunque a fermentare utilizzando zuccheri diversi dal lattosio. I batteri probiotici, come i bifidobatteri, sono in grado di sopravvivere ai succhi gastrici e migliorano quindi microbiota e sistema immunitario. La loro presenza deve essere indicata in etichetta, dove è bene che sia specificato anche il nome dei ceppi batterici.
Questa è una regola davvero importante: occorre diffidare delle liste degli ingredienti troppo lunghe. Se gli ingredienti dello yogurt vegetale sono più di 7 - senza contare gli aromi naturali - il prodotto è probabilmente troppo elaborato e poco salutare. Meglio la semplicità e la chiarezza.
Nello yogurt vegetale biologico possono essere aggiunti solo aromi naturali, cioè molecole che si ricavano da vegetali o animali. Se lo yogurt non è bio, possono esserci aromi artificiali (molecole ottenute per sintesi che non esistono in natura) o simil-naturali (ottenute per sintesi ma uguali a quelle naturali).
Assicurati che siano in numero limitato e che nessuno di questi sia un conservante. Gli yogurt vegetali, spesso vengono addizionati con addensanti come pectina, amido di tapioca o farina di carrube: conferiscono cremosità, ma non migliorano il valore nutrizionale dell’alimento. Tra gli additivi possono essere usati anche ingredienti di origine naturale come agar agar e l’alginato di sodio.
È inevitabile che nello yogurt vegetale bio sia presente una quota di zuccheri semplici. Il problema sono quelli aggiunti: per renderli più soddisfacenti al palato, gli yogurt vegetali vengono spesso “caricati” di grassi e di zuccheri come il saccarosio e i vari sciroppi di glucosio, che fanno impennare le calorie. In commercio ne esistono alcuni che arrivano a contenere fino a 20 grammi di zuccheri per porzione: meglio evitare... Per fortuna puoi trovare anche yogurt vegetali bio che contengono quote di zuccheri semplici pari a zero. Le versioni alla frutta possono apportarne tra i 10 e i 16 grammi per ogni etto: più questo numero è basso, meglio è. In genere è più facile trovare yogurt vegetali bio con pochi zuccheri aggiunti (anche succo di mela), perché questo tipo di prodotto è più naturale e semplice.
Gli yogurt vegetali bio possono essere arricchiti con frutta: può essere in pezzi o frullata, non c’è differenza. L’importante è che sia abbondante! È raro che la quota sia consistente (di solito è sotto il 10%). A volte si aggiunge del colorante naturale (il succo di barbabietola) per dare al prodotto un aspetto più in linea con le aspettative del consumatore. Più frutta comporta una quota maggiore di zuccheri, ma anche di fibre.