Se nostro figlio afferma di non piacere alla maestra, non dobbiamo essere per forza d'accordo con lui ma fargli capire che ci interessiamo al suo problema
Cosa fare se pare che la maestra prenda di mira nostro figlio
È una questione abbastanza delicata. Un tempo si sarebbe pensato: "L'insegnante ha sempre ragione!" e quindi si sarebbe corsi ai ripari puntando a correggere il comportamento del bambino attraverso critiche, punizioni, sgridate, a volte persino umiliazioni...L'istituzione scolastica e, i suoi giudizi non si discutevano. Oggi siamo spesso all'estremo opposto: gli insegnanti non rappresentano più la "verità", hanno perso autorevolezza e i genitori (in particolare le madri) si sentono in dovere di difendere a spada tratta l'operato dei figli seguendo una falsariga simile: "C'è qualcosa che non va in te insegnante, non nel mio bambino...".
La strada giusta? Nessun pregiudizio
L'atteggiamento più produttivo, di fronte a una lamentela del tipo "La maestra ce l'ha con me" è mettere in campo una verifica il più possibile neutra. In primis è necessario un confronto con l'insegnante per valutare la "temperatura" del problema, nonché informarsi con gli altri genitori per sentire se qualche altro bambino ha o ha avuto un problema simile.
Quindi porsi queste domande:
Nessuna "guerra" agli insegnati
Difenderlo sempre a priori davanti all'insegnante, ai compagni...dicendo che tutti hanno dei pregiudizi contro di lui, povera vittima degli altri, è solo controproducente. Il rischio da un lato è quello di cronicizzare il rifiuto scolastico di nostro figlio, dall'altro esacerbare il rapporto, magari già non buono con il maestro, con inevitabili ripercussioni. Teniamo conto che confrontarsi in modo non drammatico con le frustrazioni, la diversità e la solitudine, col sentirsi incompresi, permette al bambino di imparare a crescere.
Quando è vero, quando no: che fare
Dopo questo ampio "giro di pista" si può decidere il da farsi, ovvero che peso dare alle difficoltà sollevate da nostro figlio e come comportarsi.