Latte con Omega 3, cereali irrobustiti da sali minerali possono aiutare i bambini in caso di carenze nutrizionali: attenzione però ai cibi troppo adulterati
L'idea che semplicemente mangiando si possa dare una mano alla salute dei nostri bambini piace alle mamme. Basta osservare gli scaffali dei supermercati dove sono sempre di più gli alimenti che vantano aggiunte di vitamine, minerali, proteine, accanto ai loro classici corrispettivi. Sono i cosiddetti cibi "rinforzati" studiati per prevenire eventuali carenze nutrizionali e per assicurare ai nostri bambini ciò di cui hanno bisogno per crescere bene. Anche se costano di più, questi cibi esercitano una grande attrattiva su noi genitori.
Cibi speciali: non sono tutti uguali
Arricchiti
Sono quei cibi nei quali è stata aumentata la concentrazione di un nutriente che è già presente nel prodotto naturale (come per esempio il calcio nel latte, la vitamina B12 e il ferro nei cereali).
Fortificati
Sono gli alimenti nei quali è stato aggiunto un nutriente per prevenire o correggere la carenza, accertata, come lo iodio che viene aggiunto al sale, il ferro aggiunto al latte, o l'acido folico al pane.
Supplementati
Sono gli alimenti nei quali sono state aggiunte una o più sostanze che non fanno parte della "ricetta" naturale del prodotto stesso (come il latte o le uova che contengono acidi grassi essenziali Omega 3).
I nutrienti usati come rinforzo
Usali per "integrare", non per sostituire
I cibi rinforzati possono offrire un valido supplemento di nutrienti qualora (e solo per quel periodo di tempo) il bambino non riesca a soddisfarne il fabbisogno o in alcuni periodi particolari, per esempio durante lo svezzamento, durante la convalescenza da una malattia, se il bambino rifiuta frutta e verdura oppure non mangia carne e pesce (come scelta di vita o a causa di un'intolleranza). Non devono però sostituire gli alimenti che contengono naturalmente quella sostanza (per esempio le caramelle alla vitamina C al posto di un'arancia...).
Quando bisogna dare i cibi rinforzanti ai bambini?
Ci sono alcuni momenti della vita, ma soprattutto situazioni particolari, in cui un "rinforzo" dall'esterno può servire a colmare o prevenire eventuali carenze. Per esempio i probiotici, miscele batteriche che svolgono un'importante azione di equilibrio sulla microflora intestinale, sono utili per proteggere dalle infezioni intestinali quei bambini che non sono più facilmente soggetti.
In quali altri casi possono servire?
Durante lo svezzamento. E dopo, se il bambino non mangia abbastanza frutta, verdura, carne, pesce (o, peggio, non li mangia affatto perché magari segue un regime alimentare vegetariano o ha qualche intolleranza). Utili anche se nostro figlio sta attraversando un periodo impegnativo, magari a scuola, o se è reduce da una malattia che lo ha indebolito.
Chi stabilisce quando occorrono?
Deve essere un pediatra a stabilire se c'è o si rischia una qualche carenza e a consigliare come comportarsi.
Se si assumono senza che ci sia una carenza ci sono rischi?
In assenza di carenze, assumere questi alimenti è semplicemente inutile, ma non rischioso. Assumerne dosi alte non aumenta l'effetto. È comunque difficile rischiare il sovradosaggio.
Per svezzarlo bene (dai 6-7 mesi all'anno)
Per compensare diete particolari o intolleranze
Per rafforzarlo contro le malattie
Per regalargli un "pieno" di energia
Per risvegliare memoria e attenzione