In estate i nostri piccoli possono mangiare in modo un po’ diverso dal solito, a patto di rispettare alcune “norme”, specie se soffrono di qualche intolleranza
Durante le ferie, a tutto vorremmo pensare tranne che alle restrizioni alimentari e alle patologie legate al cibo. Tuttavia, dobbiamo fare in modo che questo periodo riservato al riposo e allo svago, non porti con sé una serie di piccole trappole che possono rovinare la vacanza a noi e ai nostri figli. Come ben sappiamo, se i nostri bimbi sono affetti da allergie o intolleranze alimentari, la tarda primavera e l’estate sono i periodi peggiori. Ecco dunque il tuo vademecum per un’estate “serena”, anche a tavola.
Le abitudini da seguire sempre
-Moderare pane, pasta e riso bianchi, e non fare mai pasti troppo abbondanti ed eccessivamente ricchi di cereali.
-Una fonte di proteine ad ogni pasto, sia per evitare la sonnolenza sia per ridurre il danno dei carboidrati introdotti. Basta un po’ di bresaola o prosciutto crudo magro, uova o ricotta vaccina fresca. Meglio non fare mai pasti composti di soli cereali, frutta e zuccheri, sono i meno digeribili e i più infiammatori, danno sonnolenza e stanchezza pomeridiana.
-Le verdure crude e cotte andrebbero introdotte a ogni pasto, condite con olio d’oliva e poco sale. D’estate i piccoli hanno bisogno di sali minerali, ma non di sale da cucina.
-La frutta va mangiata in dosi ragionevoli e abbinata a una fonte proteica; preparate uno yogurt, non necessariamente magro, con frutti di bosco o un frutto di stagione, (non la banana), e dolcificato ad esempio con un cucchiaino di sciroppo d’acero: lo spuntino perfetto per il pomeriggio o il dopocena.
-Il gelato va bene purchè mangiato come dessert a fine pasto quando non si è esagerato con cereali e frutta.
Gli errori da evitare
-La caccia ai cibi rinfrescanti. Molti pensano che alcuni cibi siano “rinfrescanti” e questo è vero, ma non dobbiamo pensare che quelli freddi appartengano necessariamente alla categoria. Per esempio, il gelato può avere un effetto rinfrescante per qualche minuto, ma a livello metabolico è una “bomba di fuoco” in quanto ricchissimo di glucosio.
-Troppa frutta. La frutta stessa di cui ci cibiamo in eccesso in estate è tutt’altro che priva di calorie. E’ utile assumerne una dose giornaliera, soprattutto se i bimbi si espongono al sole e quindi necessitano di una discreta quantità di sostanze antiossidanti per aiutare il tessuto cutaneo a fronteggiare i raggi solari. Ma, poiché la frutta è ricchissima di fruttosio e a volte di glucosio, se introdotta in eccesso fa lo stesso gioco dei dolci: alimenta il fuoco. Teniamo presente che i disturbi intestinali estivi come le coliti, nascono spesso da eccessi di frutta.
-La pasto di grano duro. Tra gli alimenti “fuoco” al primo posto spicca il frumento. Oggi questa sua caratteristica è fortemente aumentata dalla sua raffinazione che, riducendolo a una farina priva di fibre, lo avvicina allo zucchero. Per le insalate estive è meglio utilizzare cereali come l’orzo o il grano saraceno, il miglio o la quinoa perché sono davvero “rinfrescanti” e ricchi di vitamine del gruppo B che i nostri figli hanno ampiamente esaurito nei mesi scolastici ed inoltre perché hanno un indice glicemico molto più basso e un’altissima digeribilità.
Via libera a nuovi gusti e sapori
In estate ha poco senso mantenere le abitudini alimentari che adottiamo tutto l’anno in città. Il corpo necessita di sperimentare, di cambiare, di provare a giocare con sapori e aromi differenti per il proprio rinnovamento. Ogni area geografica ci regala gli alimenti che favoriscono un soggiorno adeguato in quella zona specifica e andrebbero adottati senza troppe resistenze. In vacanza sarebbe molto utile cambiare abitudini per accorgerci che la ripetitività e la selettività in alimentazione non sono indicate, anzi a volte diventano proprio la fonte dellìintolleranza che più ci affligge.