La cosa più importante è puntare tutto sugli aspetti positivi: rivedrà gli amichetti, se ne farà di nuovi e scoprirà tante nuove cose…
Archiviate le vacanze nell’album dei ricordi, si torna alla normalità. Lo strappo può essere brusco e far soffrire grandi e piccini e le ragioni sono diverse; dopo aver trascorso molto tempo assieme viene il momento di separarsi: il nido o l’asilo accoglierà i più piccoli, il lavoro i genitori, ma c’è anche chi quest’anno si ritroverà o in prima elementare. In ogni caso quella dell’ingresso o del rientro a scuola è una fase delicata, ma anche del tutto naturale che va affrontata con minori aspettative e pregiudizi possibili, solo con un pizzico di curiosità e di eccitazione. Ecco allora alcuni semplici consigli per affrontarlo con la maggior serenità possibile.
Lascia che sia lui fin da subito a preparare la sua cartella, ad avere cura dei quaderni, dei libri. Insegnagli come fare, affiancalo bene all’inizio ma non sostituirti a lui.
Se non dorme un numero sufficiente di ore, al mattino sarà irritabile, sonnolento, incapace di concentrarsi. Gli orari per andare a letto devono essere tassativi, mai dopo le 10- 10.30.
Il cervello ha bisogno di zucchero, se non mangia avrà grosse difficoltà a concentrarsi in classe e il suo rendimento sarà scarso. Un bicchiere di latte o yogurt, un frutto, cereali o un prodotto da forno.
Il polline rinforza memoria e concentrazione: uno o due cucchiaini al giorno per 1-2 mesi, al mattino a digiuno. La pappa reale è energetica. Scegli la forma fresca e biologica: 50 mg al mattino a digiuno, puri o nello yogurt.
Fai al tuo bambino domande aperte: “Come stai?” che lasciano a lui la possibilità di risponderti in modo personale. E poi stai attenta a non parlare troppo di scuola con i figli. A tavola si parla di come è andata la giornata.
Il modo in cui oggi apprendono a leggere e scrivere, o le tabelline è diverso da quello che hanno insegnato a noi. Se davvero annaspa e ha bisogno di una mano, impara tu il suo metodo e non cercare di insegnargli il tuo, altrimenti generi confusione.
Quante volte avremmo voluto chiedere un consiglio a Raffaele Morelli sui prob...