La usa a già a due anni per vedere gli effetti che crea. in pratica è una dichiarazione di indipendenza: da noi vuole più libertà ma anche le giuste regole
NO, NO, e poi NO! Non voglio far questo e neppure quello! È questa la risposta frequente che il bambino, intorno ai due anni, comincia a dare a mamma e papà. Un’affermazione di personalità che gli esperti riconducono ad una vera e propria “fase dei no”, quando i bambini sono alle prese con il sano desiderio di poter esprimere il proprio parere sulle cose.
Come spiegò il grande pedagogista Piaget, i bambini a quell’età entrano in una fase di egocentrismo. Dai due ai sei anni di vita tendono a considrare tutto ciò che di buono viene dall’esterno come un “regalo” che essi fanno a loro stessi poiché le differenze tra il sé e l’altro rimangono ancora sommarie. Di contro, richieste e divieti sono vissuti come ingiustizie. Non c’è verso di convincerli, per esempio, che bisogna tornare a casa dai giardinetti perché è tardi, che la caramella non si può mangiare appena prima di sedersi a tavola. I No duri del bambino sono anche un modo diretto per prendere le distanze dalle interferenze degli adulti, una forma di difesa del proprio mondo interiore.
Qual è il vero motivo dei no?
Un esempio: non si vuole vestire
Avvisiamola per tempo
Era assonnata sul tappeto a giocare con i pupazzi. L’abbiamo avvisata in tempo? Per i bambini i cambi di situazione comportano piccoli shock emotivi e devono essere accompagnati nei passaggi.
Il suggerimento: la frase giusta da dirgli in questo caso sarebbe stata: “Giulia ora giochi ancora un poco, poi la mamma ti chiama per andarci a vestire”.
Diamole una buona e semplice ragione
Noi sappiamo perché le stiamo chiedendo una certa cosa, ma lei no. Non capisce perché deve interrompere quel gioco che le piace tanto… Oppure oggi è più stanca. Forse vuole prima terminare quello che stava facendo...
Il suggerimento: Una frase che la può aiutare è: “Dobbiamo uscire per andare a comprare il latte che ti piace tanto. Dopo, se c’è tempo, passiamo dal parco…”. Proviamo poi a usare un tono allegro e una battuta per farle cambiare idea: “Chissà dove si è nascosto il signor sì, andiamo a cercarlo”.
Lasciamole scegliere fra due “sì”
“No, no, quel maglioncino non lo voglio, non mi piace!”, grida Giulia piagnucolando. Non vuole mettersi il maglioncino a righe? è un problema di potere. Perché proprio quello e non quello rosa?
Il suggerimento: In questo caso, visto che si tratta di piccole scelte e lei ha le idee chiare, non impuntiamoci ma offriamole un’alternativa: “Scegli tra questi due maglioncini, ma poi si va”.
Dall'alchimia alla psicoterapia le sue leggi misteriose ci guidano a ritrovare noi stessi