Il corpo paga il prezzo più alto di uno stile di comunicazione sbagliato. Come evitarlo
Il nostro modo di parlare, lo stile comunicativo che adottiamo, dice molto di noi, più ancora dei contenuti che vorremmo esprimere. Non solo: il nostro "stile" può influenzare anche lo stato di salute; alcuni disagi o tensioni sono conseguenza proprio di un tipo di comunicazione sbagliata e poco consapevole, che non corrisponde davvero a ciò che siamo ma che abbiamo adottato per imitazione del mondo che ci circonda. Vediamo assieme, partendo dagli esempi che qui proponiamo, quali sono le parole che causano malessere e quali quelle da preferire.
Parli in modo minuzioso e pedante? Sei a rischio di cefalea
C'è chi non può fare a meno di spiegare per filo e per segno quello che gli è accaduto, descrivendo la situazione nei minimi particolari. Lo stile è senza dubbio pesante e oppressivo, la razionalità prende il sopravvento e a soffrire è soprattutto la testa che rimane schiacciata da una serie di parole inutili.
Usi un linguaggio conformistico e scontato? Sei a rischio di panico
Il tuo linguaggio è costellato da frasi fatte e luoghi comuni che appartengono ai tuoi familiari e a quella tradizione cui ti aggrappi per sentirti sicuro. Questo stile ti impedisce di confrontarti con le novità e il cambiamento; il corpo può reagire e scuoterti rabbiosamente attraverso gli attacchi di panico.
Sei un fiume di parole eccessivo e debordante? Rischi la tachicardia
Parli tanto, troppo velocemente, a volte senza neanche concludere il discorso. Non solo non ascolti quello che dici tu ma non dai agli altri il tempo di rispondere, preso come sei dai tuoi ritmi frenetici. Che fanno male al cuore
Sei formale e trattenuto? Attento alla colite
Non c'è mai una caduta di stile! Quello che conta è il modo in cui ti esprimi: sempre pulito, formale e non eccessivo. Tieni a freno la spontaneità e le emozioni che troveranno un altro modo per esprimersi. In basso...
Hai un eloquio brillante e accentratore? Occhio ai chili di troppo
Sei il padrone assoluto della conversazione: brillante e coinvolgente, trascinatore e accentratore, ma quando prendi la parola non permetti a nessuno di interromperti a costo di alzare la voce e di essere prepotente. Privilegi la quantità alla qualità del dialogo. Forse non solo nel parlare...
Parli in modo camaleontico e sfuggente? Sei a rischio dermatite
Tutti ti parlano ma, in realtà, tu non comunichi con nessuno. Il tuo stile si adatta alle circostanze prendendo i toni e i termini del tuo interlocutore. Eviti qualsiasi coinvolgimento o confronto pur di mantenere le distanze e non stabilire un contatto con l'altro e hai paura di entrare in attrito. Questa continua rinuncia però andrà a colpire proprio la pelle, il tuo "confine" naturale.