Gelosia: cos’è, significato, cause e come gestirla
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Gelosia: cos’è, significato, cause e come gestirla

Gelosia: scopri cos’è, significato, quale funzione svolge e come gestirla per preservare il benessere generale e avere relazioni sane e armoniche

La gelosia è un’emozione complessa e travolgente che può insinuarsi nei rapporti interpersonali, influenzando profondamente i nostri pensieri e il nostro comportamento. Per quanto fastidiosa o dolorosa possa essere, è uno stato d’animo che tutti abbiamo sperimentato almeno una volta, sia in prima persona che come osservatori. La riconosciamo negli sguardi sospettosi di un partner, nei malumori di un amico o nella rivalità tra fratelli.

Ma da dove nasce? E cosa dovremmo fare con questa emozione che riesce a scuotere così fortemente i nostri sentimenti e, talvolta, offuscare la nostra facoltà di giudizio? Comprendere meglio la gelosia è il primo passo per imparare a gestirla e affrontarla senza rischi per salute e relazioni, ed è proprio quello che ti mostriamo in questo articolo.
 

Indice dell'articolo

Gelosia: cos’è

La gelosia è un’emozione complessa e secondaria, derivante dalla combinazione di sentimenti primari come paura, tristezza e rabbia. A differenza dell’invidia, che nasce dalla bramosia di possedere ciò che appartiene ad altri, la gelosia emerge dal timore di perdere qualcosa o qualcuno che percepiamo come nostro di diritto. Questa emozione, quindi, non si lega al desiderio di beni materiali o di posizioni ambite, ma ha piuttosto a che fare con la sfera affettiva, con il bisogno di sentirsi amati, stimati e riconosciuti dall’altro. 

Generalmente l’oggetto del desiderio della gelosia non è fisico: si tratta di persone care, come il partner, un genitore, un amico, o anche fratelli, sorelle e colleghi. Chi prova gelosia vive la sensazione di essere messo da parte, di perdere l’affetto e l’attenzione di cui prima godeva in esclusiva. Questo porta spesso a una reazione di difesa, perché la gelosia cerca di preservare e tutelare la propria identità e i legami con le persone importanti.

Lo scopo principale della gelosia è di proteggere i rapporti stretti – soprattutto quelli di coppia o familiari – dalla minaccia di un terzo che possa alterare l’equilibrio costituito in precedenza. Tuttavia, in molti casi, la gelosia è infondata e si alimenta di sospetti e insicurezze. Può nascere senza un vero motivo, sia in modo lieve e passeggero, sia in forme più gravi, fino a diventare patologica.

Invece di rafforzare il legame, una gelosia eccessiva rischia di logorarlo, creando una profonda sofferenza sia per chi la prova sia per chi ne è oggetto. Distaccandosi dalla sua funzione iniziale, quindi, la gelosia, anziché proteggere la relazione, può arrivare a danneggiarla seriamente. 

I quattro livelli della gelosia

La gelosia può essere suddivisa in quattro gradi.

  1. Normale: è la volontà di avere per sé la persona amata; si tratta di una sensazione che si nota appena e non sempre l’altro se ne accorge.
  2. Seria: il soggetto geloso ha bisogno di controllare i movimenti e i contatti dell’altro. La necessità è quella di concentrare le attenzioni solo su di sé, non sui bisogni dell’altro. 
  3. Ossessiva: il controllo sulla vita altrui è continuo e spesso invasivo. Succede quando il geloso proietta sull’altro la propria infedeltà o le proprie paure e insicurezze. 
  4. Delirante: la persona gelosa è dominata dalle sue fantasie e vede il tradimento dell’altro anche quando non c’è, non trovando rassicurazione neppure a seguito di spiegazioni e conferme. 

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Quando la gelosia è patologica

Per comprendere quando la gelosia oltrepassa i confini della normalità, è utile osservare come questa emozione influenzi i nostri comportamenti. La gelosia inizia a diventare patologica quando l’ansia, i sospetti e la sofferenza emotiva crescono al punto da indurci a mettere in atto azioni che compromettono il rispetto per noi stessi e per gli altri. Questo accade quando rassicurazioni e conferme non bastano più a calmarci e la gelosia, anziché essere una reazione momentanea, diventa uno stato mentale costante e angosciante, che mina la nostra serenità.

La gelosia patologica, o “sindrome di Otello” come viene a volte definita in ambito psichiatrico, è caratterizzata da sospetti irrazionali e persistenti, una tendenza a controllare l’altro in modo ossessivo e un’incapacità di gestire gli impulsi distruttivi. In queste situazioni, la gelosia non si limita a essere un problema tra due persone: può manifestarsi come ostilità verso familiari o amici di entrambi, inclusi i figli e i genitori, percepiti come “complici” di un presunto tradimento. In alcuni casi, la rabbia e l’angoscia si rivolgono anche verso se stessi, culminando in gesti autolesionistici.

La gelosia estrema è spesso associata a disturbi della personalità o ad altre problematiche psichiche, come la depressione. Questa forma di gelosia è quella al centro di molti episodi di cronaca, e rappresenta un campanello d’allarme importante per la salute mentale di chi ne soffre e la sicurezza di chi ne è coinvolto.

Gelosia, il significato profondo: cosa nasconde in realtà

In pratica la gelosia funziona così: avverto un pericolo che minaccia la stabilità della mia relazione e ciò mi priva della sua premessa fondamentale, quella di avere nell’altro un sostegno e un centro di appagamento totale. Ma perché succede? Quali sono i sentimenti e i comportamenti che la favoriscono? Ecco i principali. 

  • Esclusività: la volontà di sentirsi l’unica persona importante nella vita della persona amata può innescare gelosia e ansia verso qualsiasi contatto con gli altri.
  • Paura dell’abbandono e bassa autostima: la mancata fiducia in se stessi e la sensazione di non essere all’altezza porta a un continuo paragone con gli altri e alla paura che la persona amata possa allontanarsi o lasciarci, aumentando il senso di insicurezza. 
  • Desiderio di controllo: la necessità di controllare la relazione può aumentare sospetti e dubbi quando il partner manifesta il bisogno della sua legittima libertà. 
  • Bisogno di possesso: nasce se il geloso non è interessato all’altro in quanto individuo, ma al rapporto che stringe con lui, che serve a rassicurarlo sui turbamenti, le paure più profonde, e a dargli una gratificazione esterna. 
  • Dipendenza emotiva: quando si crede che la propria felicità dipenda dalla relazione, anche intromissioni trascurabili possono essere considerate come potenziali minacce. 

Questi stili comportamentali iniziano a manifestarsi già da bambini, quando, in cerca di attenzione e affetto, sperimentiamo i primi sentimenti di competizione e insicurezza verso gli altri. Da piccoli, infatti, la gelosia può emergere nelle dinamiche familiari, per esempio verso fratelli o cugini, o persino a scuola, con i compagni di classe, e riflette il nostro naturale bisogno di sentirci speciali agli occhi di chi ci sta a cuore. Crescendo, questa percezione, che inizialmente può anche essere spaventosa, diventa poi una carica evolutiva utile per consentire al bambino di essere più autonomo e indipendente.

Le conseguenze della gelosia sulla psiche e sul corpo

Quando la gelosia non viene esternata in modo sano e si cerca di controllarla, usando freddezza e distacco per presentare un’immagine di sé forte e pacifica, può esprimersi attraverso segnali del corpo che nel tempo possono produrre disturbi psicosomatici, ansia e altri disagi. Vediamo i più comuni.

Ulcera e gastrite - Il fuoco che brucia dentro, se non trova altri canali di sfogo, si manifesta attraverso i bruciori di stomaco. L’aggressività si ripercuote su se stessi e se perdura può sviluppare disturbi gastrointestinali più gravi, come ulcera, gastrite, stipsi o colon irritabile. 

Cefalea - La tensione emotiva associata alla gelosia può esprimersi con frequenti emicranie, spesso accompagnate da nausea e vertigini. Un “perdere la testa” che è il segno di una mente arrovellata da troppo rimuginio che chiede uno stop. 

Ipertensione - I sentimenti passionali repressi possono produrre modificazioni a livello del sistema nervoso e della produzione ormonale, che favoriscono l’aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa. 

Problemi muscoloscheletrici - La costante tensione psicologica e fisica può portare a dolore, rigidità e spasmi muscolari, in particolare nella zona cervicale e nella schiena. Può inoltre coinvolgere la sfera del sonno, causando insonnia e un riposo non ristoratore. 

Dermatite e orticaria - Le parole, il malessere e l’irritazione non manifestate emergono all’esterno attraverso rossori, pruriti, desquamazioni che compaiono sul viso e sul corpo. 

Depressione - La spinta vitale della gelosia, se spenta e trattenuta, si converte nel suo opposto: una mancanza di desiderio e voglia di fare, che può sfociare in disturbi dell’umore, come la depressione. 

Gelosia: i consigli per gestirla nel modo giusto

Possiamo definire le nostre emozioni come lo specchio del nostro mondo interiore, e la gelosia non fa eccezione. Quando si presenta, anche se può turbare e causare dolore, ci offre in realtà una preziosa occasione per comprendere meglio noi stessi e il nostro stato d’animo attuale. 

Vediamo cosa possiamo fare per vivere questa emozione nel modo giusto, così da non bruciare le nostre relazioni nel suo fuoco rovente, ma anzi vederle riaccendersi di vita nuova e appagante. 

Trova i tuoi spazi - Quando ti senti sopraffatto dalla gelosia, cercare di razionalizzarla o di sopprimerla difficilmente ti aiuterà a superarla. La tua vita non può ruotare esclusivamente intorno a un’altra persona. Se accade, rischi di alimentare insicurezze e dubbi che ti spingono a esercitare un controllo eccessivo sull’altro, rischiando di allontanarlo. Piuttosto, prova a ritagliarti degli spazi solo per te: dedicati a un’attività che ti appassiona, riscopri un hobby che avevi messo da parte. Quando stai bene con te stesso, la tua mente si libera dai pensieri intrusivi, e anche la vita di relazione ne beneficia.

Ama, non imporre - Cercare di controllare e dirigere la vita del partner ti porterà solo a soffocarlo. Con questo atteggiamento rischi di diventare opprimente, mettendo l’altro sulla difensiva e limitando il suo senso di libertà. Se non riesci a trattenerti, esprimi con calma i tuoi timori, cercando di non sembrare accusatorio. Il partner capirà che è la paura di perderlo a farti parlare in quel modo, e sarà rassicurato. Così facendo, potrai aprire uno spazio per una comunicazione più chiara e trasparente, che rafforzerà la coppia.

Stai nel presente - Rimuginare su vecchi ricordi e ferite del passato ti fa soffrire inutilmente, e porta sofferenza anche a chi ti sta accanto. Focalizzarsi sul presente ti aiuterà a ritrovare equilibrio e serenità.

Non parlare con amici o parenti - Quando si è presi dalla gelosia, può essere facile cercare il conforto degli amici o dei familiari. Tuttavia, parlare troppo delle proprie dinamiche relazionali con gli altri può solo complicare e confondere la situazione che si riempie di luoghi comuni.

No alla vendetta - I comportamenti distruttivi e vendicativi sono controproducenti. Così sprechi tempo ed energia preziosa, che puoi utilizzare per il bene della tua relazione e del tuo equilibrio emotivo. Ricordati che, certe volte, puntare sulla seduzione è la soluzione vincente per suscitare un nuovo interesse nel partner e rinsaldare il vostro legame. 

Guardati dentro - Rifletti su quanto e in quali situazioni dipendi dagli altri, su cosa ti causa disagio e insicurezza. Avere consapevolezza di questi aspetti ti aiuterà a comprendere meglio le radici della tua gelosia. Più ti senti inadeguato in certi ambiti, maggiore sarà la probabilità che tale emozione affiori.

Riza Psicologia
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