Se vissuto nel modo giusto, l’essere single può favorire l’autostima e la crescita personale; a patto di non farne un totem o peggio un’ideologia
Cresce la popolazione dei single: secondo le ultime stime in Italia sono più di 5 milioni. Si tratta di una popolazione molto eterogenea, che va dai giovani in cerca dell’amore, ai più maturi che credevano di averlo già trovato e che si ritrovano invece separati o divorziati. Un’ampia quota è poi rappresentata dagli anziani, soprattutto vedovi che hanno perduto il compagno o la compagna. Ma vivere da single, senza un partner al proprio fianco può anche essere una libera scelta, fatta soprattutto da chi non vuole avere vincoli e difende la sua indipendenza e i suoi spazi. Se vissuta nel modo giusto la “singletudine” può essere un’occasione preziosa per crescere e rafforzare la propria autostima. Attenti però alle trappole e ai condizionamenti che possono trasformarla in una prigione, sia pur dorata…
Cosa fare
Mettersi al centro della propria vita
Essere single è anche un privilegio: avete a disposizione più spazio e più tempo. Sfruttatelo per espandervi e coltivare i vostri interessi in piena libertà. Non ci sono scuse per negarsi attenzioni e non costruirsi una vita piena e appagante, come la volete voi. In questo modo rafforzerete la vostra identità e la sicurezza in voi stessi. E vincerete la dipendenza.
Costruire una rete di relazioni
Capita ai single di ritorno: ci si ritrova senza compagno ma anche senza i vecchi amici comuni. In questi casi è salutare ricostruire una rete sociale. Mostratevi disponibili e, senza forzature, apritevi alla possibilità di nuovi incontri. Potete frequentare un corso, o intensificare i contatti con amici che avete trascurato. La vita sociale però non deve diventare solo un mezzo per trovare…un nuovo parter!
Approfittarne per crescere
Essere single significa anche non poter contare sul sostegno di un compagno e doversi dare da soli calore, attenzioni, sicurezza. Se accettiamo questa condizione e non ci compiangiamo perché sfortunati o respinti, anche i momenti più difficili possono rivelarsi preziosi per costruire quella fiducia in noi stessi che ci consentirà di vivere in maniera più equilibrata la vita di coppia.
Cosa evitare
Farla diventare un’identità
Non c’è da vergognarsene ma neanche da ostentarla con orgoglio. Essere single è una condizione come un’altra, che può risultare limitante quando diventa uno stereotipo. Il rischio è quello di identificarsi nella “zitella”, che deve essere per forza acida, insoddisfatta, invidiosa e rompiscatole. O di mostrarsi come lo “scapolone”, inaffidabile e immaturo. Se a proporvi questi ruoli sono gli altri, non lasciatevi incasellare!
Rimanere soli per paura di soffrire
Talvolta si diventa single dopo una storia finita male che ha lasciato in eredità sfiducia e paura di soffrire ancora. Se sei single perché “gli uomini sono tutti uguali” o perché “con le donne è meglio non fare sul serio”, stai facendoti un torto. Lascia passare il tempo che ci vuole a smaltire il dolore ma poi rimettiti in gioco. Fai tesoro di ciò che hai imparato senza dimenticare che le cose cambiano e che le persone non sono tutte uguali.
Buttarsi a capofitto nel lavoro
Capita soprattutto quando si è single per forza: per anestetizzare il dolore ma soprattutto il senso di solitudine ci si butta a capofitto nel lavoro, riempiendo tutti gli spazi liberi. È un grosso errore che poco a poco aliena dalla vita di relazione e crea una condizione di aridità e di chiusura da cui poi è difficile uscire. Oltretutto si rischia di venire sfruttati professionalmente e di perdere, alla lunga, anche il piacere di lavorare.
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