Sono una delle realtà più frequenti in medicina di base. Favoriti da un uso massiccio e “personale” di analgesici e da uno stile di vita pressante, i dolori fisici cronici sono ormai parte del quotidiano di molte persone. E proprio perché “quotidiani”, vengono sottovalutati da chi ne soffre e a volte anche dai medici, tanto che molti hanno ormai accettato di conviverci. Ma la loro azione può minare il cervello e l’umore, spingendo verso forme depressive a volte anche gravi. Per la verità molti di essi nascono come manifestazione somatica di uno stato depressivo non riconosciuto, così che spesso la loro comparsa innesca un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Ecco come contrastarlo.
Servono cure, non lamenti e rassegnazione
- Curati subito Fai tutto il possibile per curarti al meglio. Evita le cure fai da te, quelle lasciate a metà appena si sta meglio, quelle per sentito dire. Dai la preferenza ai trattamenti, ma senza obblighi autoimposti e dogmatici.
- Partecipa alla cura Non affidarti “a peso morto” ai farmaci. Ci sono tante cose - corporee, naturali e psicologiche - che si possono associare per ridurre di molto la percezione di dolori anche intensi.
- Non lamentarti Via la cultura del lamento. Paradossalmente, il corpo la “sente” e non guarisce.
- Cambia abitudini A volte basta poco per soffrire meno: per un’artrosi cervicale, è utile cambiare cuscino, oppure non sollevare pesi per un po’ di tempo
Sintomi che possono generare depressione
- Cervicalgie, dorsalgie, lombalgie
- Conseguenze di interventi chirurgici
- Malattie non operate per paura dell’intervento
- Sintomi non curati per rifiuto dei farmaci
- Sintomi della terza età (ad. es. artrosi)
- Problemi artero-venosi alle gambe
- Reumatismi, fibromialgia
- Cefalea, nevralgia del trigemino
Come agiscono
- Sottraggono costantemente energia al cervello, obbligandolo a uno sforzo maggiore per fare qualunque cosa
- La resistenza al dolore depaupera le scorte cerebrali di serotonina, uno dei neurotrasmettitori in gioco nella depressione
- Creano una fragilità nell’equilibrio cerebrale e nel sistema immunoendocrino
- Il dolore si integra nella corteccia cerebrale e viene percepito anche quando non c’è (dolore corticale)
Le conseguenze sulla psiche
- Compromessi continui
- Lamentele costanti
- Dipendenza dai farmaci e dai medici
- Depressione, rassegnazione, senso di solitudine
- Nervosismo, irritabilità, disperazione
- Invidia strisciante verso chi sta bene