Attacchi d'ira: colpa degli altri, dello stress o di qualcosa che non va nella nostra vita? Scopriamo cos’è veramente queasta forma di rabbia e come viverla senza soffrire
Tutti, per le ragioni più diverse, ogni tanto ci arrabbiamo e siamo presi da attachi d'ira, ma a volte la rabbia viene a trovarci di continuo e ci sentiamo costantemente nervosi. Ecco cosa racconta Alma alla redazione di Riza Psicosomatica: "È un periodo che ho il nervoso. Già la vita è complicata, non faccio altro che correre da una parte all’altra per i mille impegni di lavoro e di mamma di Orsetta, quattro anni. Basta un niente e sbotto. Quando sono da sola in macchina urlo per il traffico; sull’autobus, appena vedo qualcosa che mi infastidisce commento ad alta voce, a volte ho addirittura litigato! Eppure sono una persona tranquilla, ma in quei momenti vado fuori di testa. È vero, il mondo è pieno di stupidi e di maleducati, ma forse sto esagerando. E poi ci sono giorni in cui sono un’altra: magari ho passato la mattina con la mia piccola, sono allegra e passo sopra a tutto con un sorriso, niente mi scalfisce. Come mai ho reazioni così diverse?".
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La rabbia, il “nervoso”, come lo chiama Alma, è un sentimento naturale che tutti proviamo. E non c’è niente di male. Quando però per settimane ci sentiamo arrabbiati e facciamo (o vorremmo fare) piazzate memorabili in autobus perché uno non si sposta dal passaggio, capiamo da soli che non può essere tutto il mondo stupido o imbranato. Cosa non va? Siamo giunti al limite? Siamo stressati? Dobbiamo “fregarcene di più”? Queste risposte rivelano due tendenze: pensare che “è colpa nostra” e quindi dobbiamo calmarci, oppure pensare che “è colpa degli altri”, ma siccome non si può cambiare il mondo, ugualmente dobbiamo calmarci. Sono risposte identiche perché si focalizzano sulla causa. E sono identiche anche nel risultato: più cerchi di controllarti e tratti le emozioni come un disturbo e non come una parte di te che merita attenzione, più la rabbia tornerà con forza.
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Iniziamo dal fatto che la rabbia è un’energia naturale: c’è, come ci sono il cielo, l’aria e l’erba. Che cosa accade quando questa energia ti viene a trovare? Possono succedere due cose. Può attraversarti e scaricarsi, o può rimanere ingabbiata dentro di te. È come se dentro di noi ci fosse un cavo elettrico che parte dalla testa e arriva ai piedi. Se l’energia che ti investe può transitare e scaricarsi, allora tutto va bene: la tua “messa a terra” funziona, le energie ti attraversano, tu le osservi e loro se ne vanno. Se il circuito è ostruito o interrotto, quando la rabbia arriva si accumula e può scoppiarti dentro, o può condensarsi: ad esempio un’ulcera allo stomaco racconta di questa rabbia accumulata più di mille discorsi.
Che cosa ostruisce il percorso? Più di tutto le domande e i sensi di colpa: “Non dovevo sbottare in quel modo! Ora cosa penseranno di me? Basta, devo calmarmi!”. Circuiti mentali in cui la rabbia gira e gira, senza trovare mai una via d’uscita. Cosa fare allora? Torniamo ad Alma che chiede: perché a volte sono nervosa e a volte no? Semplice: perché a volte sei sintonizzata sul tuo benessere, a volte invece sei smarrita negli impegni, sei stressata, hai perso di vista ciò che ti fa star bene, sei tutta schiacciata sui doveri e poco sui piaceri. Allora le energie vengono meno, agisci in automatico, come un robot. In queste situazioni, guarda caso, arrivano gli sfoghi di rabbia a svolgere un’importante funzione: scuoterti e riaccenderti. La rabbia è energia pura e se la attiri è perché stai usando male la tua. Cerca allora di ritrovare la via del piacere, passa più tempo facendo ciò che ami. Più lo farai e meno attirerai rabbia e distruttività.
La persona che ti è passata davanti in fila, quel comportamento del collega che ti dà sempre fastidio, la solita frase del tuo compagno che ti fa capire che pensa solo a se stesso. Di solito lasci correre ma stavolta la rabbia è esplosa in una sfuriata. Più tardi però inizia il tormento: “Oddio ho esagerato! Ma è tutta colpa sua, non lo sopporto! Sì ma dovevo controllarmi, non è da me!”. Per stopparlo subito, puoi fare una cosa molto semplice. Invece di rimuginare prova a ripetere a te stesso: “Sì, è successo così, non posso farci niente, non posso correggerlo o cambiarlo”. Ripetilo più volte, poi piano piano torna alla sensazione di quel momento, alla rabbia che ti ha travolto. Chiudi gli occhi e percepiscila intensamente nel tuo corpo: nella pancia, nella testa, nella pelle...
A cosa somiglia? È un fuoco, un gelo, un vento impetuoso? Osserva l’immagine che si crea in te, lasciati portare da quel vento o bruciare da quel fuoco, fino a consumarti. Non dare giudizi, non fare domande, rimani semplicemente con la tua rabbia, senza fare commenti, finché dolcemente la sentirai sfumare. La rabbia non va vista come un problema: è una via d’accesso all’energia dell’anima. Invece che volerla curare, puoi imparare a viverla più naturalmente, a farti attraversare da lei diventando un “conduttore sano”. In questo modo non solo arriverà meno, ma quando lo farà, come un temporale estivo, ti lascerà in fretta e senza strascichi.