La solitudine non è una dolorosa condanna ma una risorsa preziosa: per appropriarsene, usa la tua capacità più elevata, l'immaginazione
Continua il nostro viaggio nel mondo delle immagini e delle narrazioni terapeutiche: ne abbiamo già parlato in alcuni articoli già pubblicati, a proposito di panico e di ansia. Nella prima pubblicazione di questa piccola "serie" abbiamo anche spiegato tecnicamente come si può usare questa capacità, che tutti hanno, per stare meglio. Lo facciamo anche qui, per lenire la sofferenza di una condizione umana apparentemente dolorosa: la solitudine.
La solitudine è una sofferenza che sento spesso... cerco di sfuggirla ma lei mi raggiunge sempre..accade anche adesso, mi trovo in un posto elevato, una collina, l’erba esala odore di umido e di fresco, il sole è già tramontato, la collina è nuda... il cielo è blu, iniziano a risplendere le stelle..lontane... impassibili... immobili... Sono solo, ho freddo, c’è buio, non c’è nessuno...ma ora tutto questo non conta perchè io in realtà sono un mago, ho grandi poteri: mi basta alzare una mano ed ecco comparire un fuoco allegro e vivace, poi altri fuochi poco lontano, e intorno ai fuochi delle persone che cantano, mangiano, parlano... sembra che festeggino qualcosa…
... Con titubanza, mi avvicino ai fuochi, vorrei cantare e brindare, scaldarmi al calore delle fiamme… sono vicinissimo e vedo i visi di uomini e donne che ridono, parlano e bevono, seduti su dei tronchi intorno alle fiamme… ma poi mi vedono e all’improvviso cala di nuovo il buio, il fuoco si spegne tra le scintille... tacciono i canti... scompaiono tutti... di nuovo silenzio e solitudine. Sono sbalordito, confuso... cosa sarà successo... ma ecco che, poco dopo, il fuoco e le persone ricompaiono cento passi più in là, e continuano come se nulla fosse successo... Mi avvicino di nuovo, sto quasi correndo... e ancora, quando sono a pochi passi, cessano canti e parole, il fuoco si spegne... torna il buio, il freddo.
Sono esasperato, impaurito, arrabbiato… Ancora vedo il fuoco ricomparire più lontano... unica luce nella notte... ora sto veramente correndo, ho il cuore in gola, per raggiungere finalmente la compagnia... ancora una volta si ripete la stessa scena: ora il bagliore del fuoco è molto più lontano, sembra quasi da dietro la collina… Mi accascio sull’erba, la testa tra le mani: cosa non funziona nella mia magia? Ho evocato luce e persone ma loro scompaiono non appena mi avvicino e ricompaiono sempre più in là...Ora è tutto buio, eccetto una piccola brace rimasta lì, vicino a me..
Non so più che fare, provo ancora con la magia, alzo le mani… ma compare solo quello che, nel buio, sembra un monticello... lo osservo meglio e mi accorgo che sono tanti piccoli rami di pino dal profumo penetrante di resina.. e allora capisco... metto i rametti uno a uno sulle poche braci e soffio…pian piano nasce un fuocherello e comincio a metterci sopra altri rami...sembra che il legno non manchi mai...il fuoco prende vigore, c’è caldo e luce, il legno di pino scoppietta, profumato,la notte, il buio non opprimono più... il legno non finisce, anzi aumenta.. ora vedo dei piccoli ceppi che dureranno a lungo...
Mi siedo sull’erba morbida, alzio gli occhi e... sorpresa... intorno a me vedo tanti occhi che risplendono... ci sono alcuni daini accasciati.. scoiattoli che si rincorrono… un gufo dai grandi occhi... un orso... delle volpi. Tutti sembrano godere del fuoco e non hanno paura... ogni tanto ti guardano con calma, tranquillamente… come vecchi amici... neanche a me fanno paura… le fiamme guizzano.. gli animali fanno compagnia, come se ti conoscessero da tempo… un vecchio amico. Non sono solo... non lo sono mai stato... questo è il “mio” fuoco e quegli animali sono miei amici... E’ questa la vera magia... ed è dentro di me... la luce e il calore sono dentro di me…