Quando si è tormentati e indecisi a causa di un problema, è inutile mettere in campo le solite strategie: meglio cambiar rotta e accettare la sfida dell'ignoto
L'indecisione è un sentimento che, prima o poi, tutti provano. Quando ne siamo vittime, la razionalità non è di grande aiuto. Per sua "natura, la mente è portata a spaccare il capello in quattro, analizzando il problema senza sosta, nella speranza di superare l'impasse. In realtà, questa è la strada "migliore" per complicarlo e trasformarlo in una matassa difficile da sbrogliare. C'è un'altra via: affidarsi all'interiorità, ai sentimenti che si provano e soprattutto all'immaginazione, forse la più importante "facoltà" del nostro cervello. Abbiamo imparato a conoscerne il potere terapeutico per combattere ansia, paura, depressione, panico: in questo articolo presentiamo un'immaginata che aiuta a uscire dall'indecisione cronica. Per sapere come "usare" le immaginate, leggi prima questo articolo,
Mi trovo a camminare su di un viale tappezzato di foglie gialle... il silenzio ogni tanto è interrotto da richiami di merli…il viale porta a una grande villa isolata…sembra di fine ottocento…attorniata da prati verdi curatissimi.. sento che desidero entrarci…sedere in un comodo salotto davanti ad un camino e sorseggiare un bicchiere di buon vino...Ad un tratto mi sento afferrare i pantaloni da qualcosa...quasi mi spavento.. .è un buffo cagnolino bianco e nero...mi tira e non vuol mollare la presa... vuol andare fuori dal viale.. non ringhia ma mi guarda…È simpatico ma troppo insistente…lo scrollo via, lo scaccio.. e lui se ne va...si volta a guardarmi... si allontana...
... Voglio entrare nella villa… salgo i gradini di pietra dell’ingresso... provo a suonare un vecchio campanello... silenzio... cerco di aprire la porta... è chiusa, non si sente nessuno...sono irritato...non so perché ma mi figuravo un’altra accoglienza degna...Suono ancora.. silenzio...addio caminetto, poltrona comoda, vino...mi sento deluso e frustrato ...mi pare di ricordare addirittura che la villa sia mia anche se non ci vado da tempo... non so che fare...per la rabbia mi metto a battere con forza sul portone massiccio.. con sorpresa sembra diventare di polvere brillante…intravedo l’interno...poi più niente....in breve la villa scompare.. polvere nell’aria.. che delusione.. Volevo un ricovero per la sera; poteva e doveva essere quello…
Mi giro, ed ecco, c’è una bella macchina con l’autista che scende e mi apre la portiera…finalmente... mi porterà dove voglio andare...non dovrò neanche indicarglielo…Sto per sedermi sul comodo sedile di pelle quando la portiera diventa trasparente, anche l’autista.. l’auto scompare e io mi ritrovo seduto sulla ghiaia del viale arrabbiato e ammaccato… dove c’era la villa ora prosperano rovi e piccole piante ..ho sbagliato ancora una volta...questo posto è vuoto, inutile...Mi giro e torno indietro lentamente, stavo cercando qualcosa ma non so bene cosa… quello che desideravo è svanito...che strada prendere ora?.. Sono stanco e depresso
Sento uno strappo a una gamba: è il cagnolino di prima che mi ha ancora addentato i pantaloni e tira da una parte… e va bene, che ci perdo a seguirlo? Così, gli vado dietro…s’inoltra dentro il bosco umido...se mi fermo, abbaia…poi prosegue... Arriviamo ad una radura ,tra gli alberi, c’è una casetta di legno…è lì che il cagnolino vuole portarmi...non mi piace dev’essere abbandonata...il cane raspa alla porta ma io non ho voglia di entrare in quel posto strano…Infine cedo alle insistenze, spingo la porta… Con stupore vedo un ambiente caldo, pulito e accogliente, c’è pure un camino dove scoppietta un bel fuoco.. e davanti una poltrona che sembra aspettarmi.. Sì, è quello che in realtà volevo…qui posso riposare, mangiare, leggere, dormire.. ho fatto bene a seguire il cagnolino.. è lì davanti al camino che si scalda e mi guarda...abbaia...come a dire: hai visto?... A volte quando non si cerca, si trova.. basta seguire l’intuito, una sensazione, una curiosità…una piccola guida c’è sempre ad aiutarmi nelle decisioni…a suggerire il meglio per me…