Lo specchio non riflette solo il nostro aspetto ma i sentimenti e gli umori che ci accompagnano, influenzando ciò che vediamo: ecco come farcelo amico...
Romina, un'amica lettrice, ci racconta quello che prova quando si guarda allo specchio: “Mi vedo i fianchi troppo larghi, in sovrappeso, per niente attraente e desiderabile. Se mi avvicino per osservare meglio il mio viso vedo i capelli sfibrati e la pelle spenta. Occhi e labbra sono anche belli, mi piacciono, ma per il resto sono del tutto anonima, una qualunque. Mi sento scialba, spesso proprio brutta e ho la sensazione di non poter interessare a nessuno. Per questo preferisco nascondermi in casa, non sono nello spirito di affrontare il mondo.”
Quello che Romina sta provando dipende principalmente dal suo stato interiore e non dal suo aspetto fisico. “Quelli che riteniamo problemi esterni sono quasi sempre proiezioni di conflitti interni”, suggeriva il grande psicoanalista Carl Gustav Jung. La bellezza ne è un caso tipico: vedersi belle o brutte è quanto di meno oggettivo esista al mondo. È il modo in cui abitiamo il nostro corpo e la nostra vita a influenzarci: se ci facciamo trascinare dagli eventi e dal giudizio degli altri, recitando un ruolo non nostro, l’umore sarà costantemente grigio e ci sentiremo sprecati. Così la vita si spegne e con il tempo anche la bellezza. Non si vede mai riflessa l’immagine reale allo specchio ma quella interiore: se si è in pace con lei, piacersi sarà automatico.
Il primo passo per uscire da questo tunnel è contrastare il senso di colpa. Se ci vediamo brutte non è perché abbiamo addosso un marchio indelebile, non è perché siamo sbagliate. Al contrario, sono i panni che ci siamo messe, la vita che stiamo facendo, a farci sentire brutte. Quando ci guardiamo allo specchio, dobbiamo iniziare a pensare che noi non siamo quell’immagine riflessa: solo quando riusciremo a distogliere lo sguardo e a rifiorire, lo specchio smetterà di ossessionarci e diventerà un nostro alleato.
Chi si vede brutta spesso si concentra su alcuni punti del corpo: gambe grosse, pancia gonfia, fianchi larghi... Queste parti diventano il tutto, l’unica cosa che vediamo, ma non ci sono solo loro. Senza negare la presenza di questi particolari che non ci piacciono, quando ci specchiamo, dobbiamo portare l’attenzione sulle parti di noi che invece troviamo belle. Romina riconosce di avere begli occhi e belle labbra ma si sente comunque anonima. Anche se sono solo due dettagli, bisogna partire dalle parti positive, quelle da cui la vita può tornare a germogliare. Il resto seguirà, come contagiato da una nuova energia. Dobbiamo pertanto dedicare cura e attenzione a ciò che ci piace di noi stesse, concentrarci su quello. È il punto di partenza per cambiare le cose e il nostro rapporto... con lo specchio!