Ci sono momenti in cui nulla sembra funzionare, fra piccoli fastidi, litigi, critiche, intoppi: se accade troppo spesso, ecco come reagire mettendo al bando i lamenti
“Oggi non va!”. Quante volte ce lo siamo detti in quelle giornate in cui nulla, ma proprio nulla, sembra andare per il verso giusto. Sono quei momenti in cui, a ben guardare, prima di tutto siamo noi a non “funzionare” come dovremmo: nulla riesce spontaneamente, siamo facilmente irritabili, siamo distratti da qualcosa di indefinibile, non riusciamo a concentrarci. A tutto questo, si aggiunge anche il corso degli eventi e le difficoltà inevitabili della vita: un risultato negativo, una critica inaspettata, un intoppo che di solito supereremmo facilmente, ma che oggi non riusciamo proprio a risolvere. A tutti capita di vivere una "giornata no" e, quando succede, l’unica cosa da fare è aspettare che passi senza troppi danni. Ma se la frequenza di queste giornate comincia ad aumentare, allora vale la pena interrogarsi sul loro significato.
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La cosa da non fare assolutamente in questi casi, è ingabbiarsi in un atteggiamento persecutorio: “Capitano tutte a me!”, “Sono sfortunato per natura”, “Lo sapevo che non poteva andarmi bene”. Frasi come queste servono solo a innescare una spirale depressiva che impedisce di cogliere il profondo messaggio dei “periodi no”. Non appena si percepisce che è arrivata una di quelle giornate no, bisogna accoglierla per quello che è, con tutte le sue difficoltà e contraddizioni. Mentre lo facciamo, proviamo a cambiare il nostro sguardo, che non deve essere rivolto esclusivamente alle nostre sfortune, ma al senso di quello che ci sta accadendo. “Cosa ci vuole comunicare questa frenata?” “C’è qualcosa, nella nostra vita, che non va, e di cui non ci eravamo accorti?”. Rispondere a queste domande non è immediato, perché se l’anima ci frena in modo esplicito, non altrettanto esplicitamente ci "dice" per quale motivo. Non si può semplicemente dedurre che sia il nostro stile di vita a essere sbagliato; il motivo potrebbe essere un altro.
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Per individuarlo, proviamo a osservare bene il periodo che stiamo attraversando. È forse caratterizzato da troppa frenesia, troppi impegni? Spesso il senso del dovere ci spinge a tirare dritto, ma la saggezza dell’anima ci ricorda che abbiamo bisogno di rallentare e ricalibrarci sui nostri ritmi. C’è forse una mancanza di senso? Troppo dovere e poco piacere per inseguire traguardi che non ci appartengono davvero? Ecco che allora l’energia vitale smette di farsi incanalare nel solito binario e ci chiede: “Usami in modo diverso”.
A questo punto è opportuno porre l’attenzione sul contesto nel quale le “giornate no” si manifestano. Capitano durante la settimana lavorativa? Nel week-end? A casa o in famiglia? Quale che sia il luogo, è probabile che vi sia una forte contrarietà verso di esso: se colpiscono in ufficio potrebbero esprimere il risentimento verso colleghi, superiori o sottoposti con cui si è costretti a condividere più tempo di quello che si vorrebbe; in famiglia potrebbero segnalare l’eccessiva identificazione nel lavoro, che ci ha reso incapaci di stare con i nostri cari. Tutti questi momenti sono importanti, perché rappresentano istanti di “lucidità inconscia” che, letti nel modo giusto, possono diventare vera consapevolezza.
Il terzo passaggio da fare riguarda l’atteggiamento con cui affrontiamo il quotidiano. Chiediamoci: a prescindere dal fatto che ci capitino cose positive o negative, nel viverle siamo noi stessi o indossiamo una maschera di convenienza? Siamo spontanei o trattenuti? Giornate storte frequenti, probabilmente, arrivano proprio per rompere questa pseudo-identità, per indicarci che non è il periodo ad essere sbagliato, ma il nostro modo di porci verso la vita. Queste tre fasi di osservazione rappresentano un vero e proprio check-up del quotidiano che valuta tre elementi: il periodo, il contesto e il nostro atteggiamento. Per supportarne l’efficacia, può essere molto utile prendere appunti sulle intuizioni di cambiamento che ci vengono a trovare in questi momenti di profonda osservazione. Riletti con calma nei giorni successivi, potranno sicuramente aiutare ad apportare quei piccoli e grandi cambiamenti funzionali alla nostra vita che probabilmente, senza quelle giornate no, non avremmo mai intrapreso.
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