Colite psicosomatica: cos'è, sintomi, cause e come curarla
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Colite psicosomatica: cos'è, sintomi, cause e come curarla

Colite psicosomatica: scopri cos’è, come riconoscerla e come curare questo disturbo intestinale derivato da ansia, stress e tensioni emotive

C’è un legame profondo fra intestino e cervello, un legame che parla di emozioni e pensieri disturbanti che la nostra coscienza vorrebbe eliminare con la colite. Ansia, paure, insicurezze, preoccupazioni e altre tensioni emotive negate o trattenute possono infatti tradursi in disturbi gastrointestinali di natura psicosomatica, dando origine a quella che viene comunemente chiamata “colite nervosa” o “colite da stress”. In questo articolo esploreremo cos’è la colite psicosomatica, come riconoscerla, le cause e, soprattutto, le strategie per affrontarla in modo efficace.
 

Indice dell'articolo

Colite: le caratteristiche principali

La colite è una delle patologie intestinali più comuni. Si tratta di un’infiammazione del colon che provoca dolori acuti nella parte inferiore dell'addome, crampi addominali e alterazioni del normale transito intestinale. I sintomi più comuni includono stitichezza, diarrea o l’alternanza di entrambe e, in alcuni casi, la colite si accompagna anche a nausea e gastrite.

Le cause della colite possono essere molteplici: alimentazione scorretta, ansia, stress, condizioni particolari come la gravidanza. Per trattare efficacemente la colite, è necessario affrontare la patologia in modo completo, tenendo conto non solo della dieta e dei rimedi naturali, ma anche degli aspetti psicologici che spesso contribuiscono alla sua insorgenza.

Sebbene non sia una malattia ereditaria, può manifestarsi più frequentemente in famiglie con una predisposizione. È fondamentale intervenire tempestivamente per evitare che evolva in colite ulcerosa, una forma più grave e potenzialmente pericolosa. 

Colite psicosomatica: il significato profondo

È una delle patologie intestinali maggiormente rivelatrici dei nostri disagi emotivi: disturbo psicosomatico per eccellenza, la colite nervosa è una vera e propria spia di personalità e modi d'essere non ascoltati, che si esprimono in una parte centrale dell'organismo: la pancia. È in questa sede, infatti, che vengono "pensate" le emozioni viscerali, è qui che decidiamo se viverle o no. La colite nervosa ci segnala che non le stiamo vivendo nel modo giusto. Una cura risolutiva deve partire proprio da qui e la storia che state per leggere ne è una chiara testimonianza.

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Colite psicosomatica: il caso clinico 

Carlo ha quasi 35 anni, è ancora single e da parecchi anni è vittima di una dipendenza che sta cominciando a procurargli numerosi problemi: il gioco d’azzardo. Curiosamente, Carlo non chiede aiuto alla psicoterapia per essere aiutato ad abbandonare questa dipendenza: in apparenza non è questo che lo disturba. Il suo problema è una colite che negli ultimi due anni circa è andata via via peggiorando, arrivando a complicargli la vita, a togliergli addirittura la libertà.

“Purtroppo, per andare semplicemente a fare un giro in auto che sia più lungo di un’oretta, io devo essere sicuro di conoscere un bar o un distributore o un luogo nascosto che possa essere usato come bagno, perché sono sicuro che prima o poi mi verrà un attacco intrattenibile di mal di pancia”.

L'ideale di pulizia scatena la colite psicosomatica

Quando il terapeuta gli domanda se due anni prima (il momento del primo acutizzarsi della colite) fosse successo qualcosa, Carlo arrossisce, si agita sulla sedia e con fatica svela il suo turbamento.

“Due anni e mezzo fa circa ero arrivato a perdere una cifra notevole alle slot-machine e non mi era rimasto più un soldo per vivere. Così ho iniziato a frequentare persone poco pulite, che mi hanno convinto a entrare nel loro giro di truffe e ladrocini. Ogni giorno che passava mi sentivo sempre peggio: io non ero mai stato disonesto, anzi, ho sempre amato la purezza nelle persone e nelle azioni; così ho cercato di smettere di giocare e di fare quelle cose. Ma non è facile riuscirci. Da quel periodo sono iniziate le crisi di colite, che mi hanno procurato un’altra dipendenza: quella di dover essere sempre vicino a un bagno o di farmi soffocare dall’ansia. Da alcuni mesi poi sto uscendo con una donna che mi piace molto, ma che non conosce la mia parte disonesta, quindi per me è diventato indispensabile liberarmi del passato, sperando che questo mi faccia stare anche meglio fisicamente”.

Colite psicosomatica: l’armistizio necessario con le parti sporche

Nel corpo di Carlo si sta combattendo una guerra fra le parti sporche e la brama di “purezza”. Il suo linguaggio è inequivocabile per comprendere la genesi della sua colite: vuole ripulire l’intestino tutti i giorni, più volte al giorno, dalle cose sporche che lui ha compiuto. Non ha danni fisiologici, non è celiaco, non c’è nulla di malato nelle sue cellule intestinali. Loro svolgono solo la funzione che il cervello richiede: pulire Carlo dal passato.

La terapia va nella direzione dell’accettazione di questo conflitto interiore e dopo qualche tempo il disturbo intestinale si calma, perché Carlo ha smesso di sentirsi sporco per la tentazione di entrare in tutti i bar e in ogni sala gioco, e proprio questo ha fatto calare la tensione e lo ha reso capace di non entrarci affatto. Ha cercato un lavoro, ha chiuso con quelle cattive compagnie e frequenta la donna che gli piace. Il processo di “espiazione” intestinale si è affiancato a quello esistenziale e gli attacchi di colite nervosa sono scomparsi quasi del tutto.

La colite psicosomatica lava via lo sporco interiore

Dante Alighieri descrive l’architettura dell’Inferno come composta di cerchi sempre più vicini l’uno all’altro. E cosa finisce nell’Inferno? Tutte le nostre azioni immorali, i pensieri sporchi, i peccati e le immagini più disgustose. Quindi potremmo paragonare il nostro intestino a quell’inferno ed entrambi a un apparato in grado di trasportare e di eliminare tutto ciò che di “sporco” abita dentro di noi: fisico, ma anche e soprattutto psichico ed emotivo.

In chi soffre di colite nervosa, gli attacchi diarroici possono rappresentare il sostituto di una ideorrea (pensieri che si accavallano e corrono in modo vorticoso nella testa) o il ricordo di un’azione ritenuta inaccettabile per “l’igiene mentale”. Ed ecco che ci siamo così avvicinati al parallelismo psicosomatico tra l’intestino e un altro organo che svolge funzioni analoghe: il cervello. La scienza moderna ci ha confermato questa somiglianza: le anse intestinali sono abitate e quindi mosse da tantissime cellule neuronali. Ecco come i due organi si alternano nello svolgere la stessa funzione: liberarci da ciò che riteniamo spazzatura e indecenza.

Colite psicosomatica: come si cura

La colite è una delle malattie psicosomatiche in cui è chiaro come il corpo, attraverso il basso (l’intestino), possa occuparsi di ciò che l’alto (il cervello) non riesce a elaborare. Le feci rappresentano i pensieri sporchi, ciò di cui vergognarsi: fantasie sessuali, aggressività, intenzioni opposte al pensiero comune. Si tratta quindi di bassi istinti che non devono mai affiorare all’esterno e che spesso devono anche essere negati alla propria coscienza, spinti giù in modo da non vederli. Le scariche diarroiche sono allora un modo per far coesistere quei lati più istintivi che il soggetto colitico, con il suo atteggiamento rigoroso e controllato, è costretto a nascondere, mantenendo così un equilibrio che però risulta precario. 

Per superare la colite psicosomatica e ritrovare il benessere psicofisico, è importante prendere consapevolezza delle proprie emozioni rifiutate e delle parti che non si accettano di se stessi, riuscendo gradualmente a esprimerle in modo costruttivo e sano. Se la colite è presente da anni, ci vorrà tempo affinché vada via, ma bisogna ricordare che quello che importa è vivere in modo meno rigido e più libero e spontaneo.

Può essere utile aiutarsi con integratori naturali che agiscono sul transito intestinale. Per esempio, è consigliato il macerato glicerico di fico, che riequilibra l’intestino e intanto agisce anche sul sistema nervoso, riducendo ansia e stress. Se ne assumono 30-50 gocce prima di pranzo e cena.

Colite psicosomatica: con gli esercizi giusti diminuisce

In caso di colite, esistono alcuni esercizi di automassaggio utili a rilassare le pareti intestinali. Nelle persone che soffrono di colite nervosa, l'addome è quasi sempre teso: palpandolo emerge la rigidità e la durezza dei muscoli, ma anche la sensibilità dovuta alla muscolatura intestinale stressata. Tocchi delicati possono aiutare a sciogliere le tensioni e le paure trattenute, favorendo la respirazione diaframmatica e ripristinando in modo naturale le normali funzioni intestinali. Praticare per qualche minuto ogni giorno gli esercizi qui proposti garantirà un progressivo rilassamento del nostro organo e una diminuzione dell'intensità della colite da stress. 

Lo stiramento dell'addome

Fai 2 o 3 respiri lenti, quindi compi un'inspirazione più profonda. Appoggia le mani una sotto l'altra contro la parte bassa dell'addome, al di sotto dell'ombelico. Espira dalla bocca soffiando attraverso le labbra socchiuse, contando lentamente fino a sette. In questo modo puoi sentire l'espirazione partire direttamente dall'addome.

L'addome in avanti

Dopo aver fatto 6 respiri lenti, accompagna la fine dell'espirazione con una pressione delle mani sull'addome, in modo da "svuotarlo" completamente. Poi inspira, cercando di creare una sensazione di sbadiglio. Intanto conta fino a sette, quindi prendi un'altra piccola boccata d'aria, cercando di spingere ancora di più l'addome verso l'esterno.

La ripetizione

Ripeti l'intera sequenza senza pause per 3 volte, quindi riposa per qualche minuto e ripeti ancora per 3-4 volte. Se ti risulta difficile espirare e poi inspirare contando lentamente fino a sette, puoi iniziare contando fino a dove riesci. Man mano che prendi confidenza con l'esercizio, arriverai senz'altro a estendere il tuo tempo di respirazione.

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