Cosa fare per rendere costruttiva la propria indole aggressiva ed evitare di rendere difficile la vita a sé stessi e agli altri
Quando il carattere diventa un problema
La vita a volte è complicata e non va nella direzione che vorremmo: questo è fuori discussione. Ma che debba essere una quotidiana lotta "contro" qualcosa o qualcuno, non è per nulla ovvio. Anzi, i giorni che possono filar via sereni, senza intoppi, sono in genere più numerosi di quelli in cui bisogna tirar fuori le unghie. Eppure per alcuni non è così, non perché la loro vita sia piena di ostacoli e di sfide, ma per il loro atteggiamento mentale, il loro carattere, basato sulla ribellione. Sono persone animate da uno spirito combattivo, orientato però non in modo costruttivo, ma nel senso di continue rivoluzioni, piccole o grandi, in cui si cerca di abbattere un certo "stato di cose", senza però mai passare alla fase successiva, quella di una proposta o di una ricostruzione.
Ribellismo, un fuoco che si spegne subito
Ogni occasione è buona per manifestare il bisogno di liberarsi da qualcosa, di andare contro a tutto ciò che impedisce loro una totale libertà d'azione, di espressione o di pensiero. Si comportano in modo provocatorio, dissacrante e, soprattutto, contrapposto, laddove vi siano regole e situazioni - anche giuste - che evocano in loro l'idea dell'essere ingabbiati o limitati. Un atteggiamento che diventa in molti una filosofia di vita: essere genericamente contro, contro la tradizione, contro i genitori, contro l'ennesimo ostacolo. Ciò può sicuramente contenere elementi positivi da sviluppare ma il ribelle non riesce mai a farlo, al di là della boutade iniziale: un'urlata, un «adesso basta, è ora di finirla», un gesto eclatante, un'aspra critica, un insulto, un annuncio clamoroso, una scelta impulsiva, un'arrabbiatura sopra le righe. Ma poi nient'altro: finisce lì. O, meglio, poi ci sono le conseguenze, ovviamente negative.
Evadere dalla gabbia del carattere ribelle
Poiché non porta avanti la sua contrarietà in modo determinato, né accetta un confronto in toni misurati e obiettivi, chi ha un carattere di questo tipo ripiega sovente su se stesso con grandi sensi di colpa e frustrazione, oppure provoca un'alterazione delle relazioni che aumenta conflitti e disaccordi. Per uscire da questa situazione occorre riprendere il cammino verso un modo più maturo di intendere la vita e le relazioni. Forse un po' impegnativo all'inizio, ma molto appagante strada facendo.
I danni psicologici dell'eterna ribellione
Cosa fare: combatti solo quando è davvero necessario
- Distingui le ribellioni
Ogni volta che provi una ribellione, prova a capire, riflettendo per un po', se essa contiene un tuo reale bisogno di cambiamento o di opposizione, o se fa parte di un'identificazione, di un atteggiamento a priori, che sfoga un malcontento più generale. Comprendi se c'è un effettivo bisogno di ribellarsi.
- Rendile produttive
Se la tua ribellione ti sembra legittima, sostienila e portala avanti. Mettici impegno, costanza e convinzione e al contempo pensa a una proposta concreta che sostituisca il vecchio stato di cose. Può essere faticoso, soprattutto all'inizio, ma non c'è altra via.
- Limitale nel tempo
Sapersi ribellare è fondamentale per cambiare le cose che non vanno, per approdare a nuovi schemi di vita. Ma è uno strumento provvisorio, che innesca il processo di trasformazione e che deve poi lasciare il passo a un atteggiamento costruttivo/creativo. Se la tua ribellione è continua o a sproposito non otterrà niente, perché non è veramente sentita, non è reale.