Ci sono persone che considerano ogni situazione come un muro troppo alto da scalare e rinunciano in partenza: la soluzione? Imitare il comportamento dei bambini
Elisabetta, un'amica lettrice, ci scrive: «Ho sempre paura di non farcela. Ogni volta che mi assegnano un compito o devo affrontare qualcosa di nuovo, vado nel pallone. Così è anche fuori dal lavoro, persino se devo uscire con nuovi amici vado in ansia. Non mi sento mai all’altezza, ho continuo bisogno di aiuto e anche quando ci provo, spesso alla prima difficoltà mi tiro indietro».
Riflettiamo: Chi è di più piccolo di un bambino? Vive in mezzo a giganti, è dipendente in tutto dagli altri, all’inizio non è nemmeno padrone del proprio corpo. Eppure, l’avete mai osservato mentre impara a camminare? Niente lo può fermare, appena è in grado di stare in equilibrio si solleva sulle gambe incerte e si lancia cercando di raggiungere la sedia o il tavolo più vicini per potersi sorreggere di nuovo. E non smette neanche se cade in continuazione, ogni volta si rialza e ricomincia.
Per lui quel che conta è camminare: vuole prendere quell’oggetto lontano, rincorrere la mamma o il cane… E si diverte infinitamente a farlo, è una tale scoperta potersi muovere in modo autonomo e libero che di certo non sarà qualche capitombolo a intimidirlo. Ma la cosa importante è che quel bambino siamo tutti noi. Tutti quanti abbiamo quella perseveranza, quel coraggio, quella gioia di provare e sperimentare. Ce l’abbiamo avuta, infatti oggi camminiamo, ma la conserviamo intatta ancora oggi.
Quel che vogliamo ricordare all'amica Elisabetta è che imparare a camminare è incomparabilmente più complicato che svolgere un nuovo compito al lavoro. Quello che cambia è solo la tua testa, che a volte oggi è piena di dubbi e di pensieri. «È troppo difficile, se sbaglio faccio una figuraccia, nessuno si fiderà più di me…». Se avessi avuto questa testa da piccola, oggi andresti in giro gattonando. C’è un nuovo compito? Prova e riprova, senza pensare se fa per te, se sei dotato, quanto ci metterai, cosa succederà dopo: queste considerazioni ti distraggono e ti bloccano. Proprio l’assenza di tutti i pensieri e di tutte le prefigurazioni mentali rende per il bambino ogni apprendimento più rapido e efficace. C’è un solo trucco, che puoi copiare dalla te stessa bambina: immergiti completamente nell’azione, cercando di godertela, di essere interamente in quello che stai facendo. Non avrai più tempo per pensieri inutili.
Rinunciando a una sfida, dicendo “no grazie” ti liberi di un peso, ma dentro di te rimane un dubbio enorme: chissà se ce la potevo fare, se ce l'avrei fatta… Facendo e sbagliando imparerai di più che non facendo nulla. Dunque allenati a dire più spesso: «Vediamo, ci provo».
Quando pensi di non farcela non chiamare subito soccorsi, piuttosto arriva fin dove puoi e poi al limite chiedi una mano in modo preciso: «Non capisco o non riesco a fare questo, mi blocco qui, mi aiuti?». L’altro sarà più disponibile e tu imparerai a fare da solo.
«Proprio adesso non me la sento, lo faccio più tardi…», «In questo periodo mi sento poco in forma». Le cose capitano quando capitano. Mettiti in gioco, sbaglia quanto vuoi, ma non raccontarti delle bugie.