In allegato a Riza Psicosomatica di febbraio troverete questo libro, dedicato alle email dei lettori e alle risposte terapeutiche del dottor Morelli
Leggo sempre molto volentieri le email che mi inviate. Le leggo tutte: quelle che a volte lascio a metà sono solo quelle nelle quali chi scrive racconta la sua storia a partire da fatti accaduti molto tempo addietro. C'è una convinzione diffusa che dobbiamo abbandonare: la certezza che i traumi del passato influenzano e influenzeranno a lungo la nostra esistenza. Non è così!
Ho lavorato molti mesi per preparare questo libro, intitolato Il mio manuale di autoguarigione e totalmente dedicato alle vostre email. Fra le centinaia, ho scelto quelle nelle quali avete raccontato come siete usciti dal disagio, da una crisi abbandonica, da un'ansia che vi tormentava da tempo, dalla dipendenza dagli psicofarmaci. Questo è il lavoro dell'equipe di psicoterapeuti dell'Istituto Riza: aiutare le persone a stare bene con se stesse. Per superare davvero i disturbi, bisogna per prima cosa abbandonare le convinzioni che abbiamo sui disturbi stessi e la loro (presunta) origine.
Se noi spostiamo lo sguardo dal disagio, se ci arrendiamo e lo accogliamo dicendoci frasi come: "Sono qui con il mio dolore e non ci posso fare niente", allora scendono in campo le energie primordiali del cervello, che sanno perfettamente cosa fare e dove condurci. Si pensa ci voglia molto tempo, ma anche questa è solo una convinzione. Non occorre più tempo, occorre un nuovo sguardo. Se ad esempio mi dico: "Sto con l'uomo sbagliato" e continuo a ripeterlo, non me ne libererò mai. Se stai con questo pensiero quando compare senza dirti nulla, allora scende in campo il seme, la ghianda, il daimon degli antichi greci e fa quello che va fatto, senza alcuno sforzo. Dentro di noi c'è un sapere innato che veglia sulla nostra unicità, la protegge e ci protegge.
Il seme di una pianta fa quella pianta, sempre. Il nostro nucleo si comporta allo stesso modo, anche mentre noi siamo obnubilati dai pensieri sul passato, su nostro padre che era freddo e distante, su nostra madre che non ci capiva, o mentre pensiamo che la nostra vita "sia tutta lì"... In una delle tante email (non posso naturalmente rispondere a tutte), una signora mi racconta di aver cominciato un percorso di guarigione dopo avermi sentito affermare in una trasmissione televisiva che se non sappiamo custodire i nostri segreti siamo persone perdute. Lo confermo: basta parlare continuamente di noi e dei nostri problemi a tutti, è un veleno che intossica l'anima! I meccanismi di autoguarigione avvengono soltanto nello spazio segreto che ci abita. Le vostre email sono importantissime per me e per tutta la redazione di Riza Psicosomatica: sono la conferma di un lavoro di cura che va nella direzione corretta. Questo manuale è il riassunto di molte esperienze che fanno parte del mio viaggio come del vostro. Buona lettura!