Se ti allontani dalle convinzioni, dai soliti ragionamenti e dai pensieri di sempre, la tua guida interiore ti porta sulla strada della vita che fa per te
Vi parlo del nuovo numero di Riza Psicosomatica. Le parole di chi mi scrive, dei pazienti o di chi viene ai gruppi ruotano quasi sempre intorno a un tema, a una convinzione. Annamaria, 37 anni, dice: "Sono sicura di aver scelto un lavoro che detesto perché i miei genitori mi hanno impedito di studiare". Giuliana 31 anni, invece afferma: "Come posso star bene se il mio matrimonio non funziona?". Un'altra persona scrive: "Con mia mamma non ci parliamo da anni. A volte vorrei chiamarla, ma so già cosa mi dirà e sono sconsolata".
Nel profondo vive ininterrotta un'energia incontaminata, una sorgente che crea incessantemente l'essere che sono. Quel che deve interessarmi è dunque la sorgente. Se spiego me stesso attraverso la mia storia e la vita che faccio, io sono lontanissimo dalla sorgente. Così, la mia guida interiore non può operare. Esiste un sistema energetico provvidenziale che bada a me, che sta realizzando le mie inclinazioni. A questa sorgente interessa cosa ti piace, quel che ti caratterizza, non se hai relazioni burrascose o se i tuoi genitori hanno fatto questo o quello.
Di recente ho visto un video di una persona che soffriva di una grave depressione. Questo ragazzo a un certo punto si ricorda di qualcosa che da giovane adorava fare. Si tratta di un consiglio che do spesso (ricordarsi delle passioni di un tempo), non per rimpiangere il bel tempo che fu ma per soffermarsi su il fatto che c'è stato, per chiunque, un periodo della vita nel quale la felicità sgorgava spontaneamente, senza sforzo. Solo badando a questo si ritrovano i codici che la sorgente aveva scelto per portarci la felicità. Il ragazzo del video da giovane adorava le immersioni: immaginandolo e poi facendolo, è rinato. Nel video compare anche il suo incontro con un polipo, una sorta di amicizia, di legame con un animale sconosciuto: una tematica di cui parlo spesso, e che in questo numero di Riza Psicosomatica è affrontata in modo dettagliato.
Se vuoi star bene, diventa ogni giorno estraneo a te stesso, smetti di dirti continuamente che cosa hai sbagliato nella vita o di rimuginare sugli incontri che ti hanno ingabbiato. A un gruppo del giovedì che conduco presso il Centro Riza di medicina naturale, qualche giorno fa una signora mi ha raccontato questo: "Mentre prima mio marito mi teneva come in gabbia e io mi lamentavo tutto il tempo, ora chiudo gli occhi, immagino la gabbia, non faccio nulla e aspetto che dal profondo arrivi una soluzione inaspettata. Una soluzione non pensata". Questa è la via del benessere. Come può l'inconscio, la sorgente, la guida intenzione suggerirti l'azione nitida che ti indicherebbe la strada da percorrere, coerente con le tue inclinazioni, se tu continui a lamentarti? Così facendo, è come se buttassi una coltre di fumo sulla tua essenza.
Impara a dirti: qualunque cosa accada o sia accaduta, io sono qua. C'è qualcosa che attraverso di me può esprimersi e quindi io mi faccio da parte. Quel qualcosa è la sorgente interiore e spesso agisce provvidenzialmente mandando un disagio, che ferma il nostro modo di essere quando diventa troppo strutturato sull'esterno e sul pensiero altrui. Alla domanda: "Che cosa conta nella vita?", un grande rabbino rispose: "Che una persona trovi la sua casa". "E cosa bisogna fare per trovarla?"; "Niente - rispose il rabbino - tranne cercarla nelle case altrui". I pensieri non contano per star bene, così i ragionamenti o i lamenti. Solo se li metti da parte, potrai scoprire azioni e lati di te che non pensavi potessero esistere. Metti sullo sfondo quel che credi di essere: questo darà una svolta autentica alla tua vita. Buona lettura!
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