Imparare a stare bene e trovare la serenità anche nelle tempeste: questo è il solo vero rilassamento ed è possibile ottenerlo anche nella coppia
Il numero di Riza Relax di questo mese è dedicato alle relazioni. Quando rileggo le email che arrivano in redazione, specie in questo periodo, moltissime sono dedicate a relazioni che apparentemente non funzionano, nelle quali regna l'inquietudine. Tutti cercano nella relazione la pace: "Mi piacerebbe che il rapporto con mia moglie fosse tranquillo, vorrei andarci sempre d'accordo". Ma il condizionale, espresso con le parole "vorrei", "mi piacerebbe", è un modo che non appartiene alle leggi dell'anima.
Su cosa si basa una relazione? Su un'affinità che non decidi tu, ma il tuo inconscio. Hai scelto quell'uomo o quella donna non in base ad uno schema mentale, ma per via della percezione di "qualcosa" che lui o lei possiede e che tu non hai. Lui o lei completano, sono l'altra metà. Cito sul nuovo numero di Riza Relax il caso di una signora convinta di essere la responsabile dell'infelicità del coniuge. "Con il mio brutto carattere non l'ho reso felice". Io vorrei che noi tutti cancellassimo dalla nostra mente l'idea di dover vivere sempre nella pace, nella tranquillità.
Che cosa dicono i grandi saggi al proposito? Che siamo un processo in continua trasformazione e l'inquietudine che proviamo e che attribuiamo ad esempio alla qualità della relazione, in realtà riguarda noi e il nostro cammino evolutivo. E arriva perché spesso cerchiamo certezze statiche mentre siamo in una dinamica continua. Come se un bambino di tre anni volesse essere sempre quello e non cambiare, non crescere mai... Le relazioni sono fatte per il mutamento e finiscono quando uno dei due smette di evolvere, di mutare.
Ciò detto, si può trovare la vera tranquillità nell'inquietudine, nell'incertezza? Sì, anzi, quando sei sicuro che tua moglie o tuo marito sarà sempre al tuo fianco, devi preoccuparti. Nulla è permanente: un mare sempre calmo diventa una palude che marcisce. Dunque, quale rilassamento ci interessa? Certo non quello della pace senza sussulti: le coppie che non litigano mai, si lasciano. Dobbiamo però ricordare che fra le onde di un mare burrascoso, c'è sempre un intervallo. La pace che c'è fra questi flutti tumultuosi è quella che deve interessarci. Possiamo imparare a non far durare i malumori, non certo a evitarli.
Stare con se stessi e con il partner non è ricordare quel che non ha funzionato, i torti che abbiamo subito o le cose che non vanno bene. "Dopo tanti anni non lo sopporto più, ma non riesco a lasciarlo e vivo nell'inquietudine". A chi mi scrive così, dico questo: occupati di te, di quello che puoi fare per te. Una coppia non è fatta per fondersi, né per condividere tutto, interessi, abitudini, passioni. Una coppia esiste per favorire la realizzazione personale di chi la forma e per condividere una parte del percorso di vita insieme.
Gli amori che durano sono fatti di distanze, non di simbiosi. Alla signora citata prima, convinta che il problema sia il suo brutto carattere, dico che suo marito l'ha scelta proprio per quel carattere, per incontrare quell'ira, quell'aggressività che non trovava in se stesso. Le coppie più pericolose sono quelle nelle quali si cerca di cambiare se stessi per l'altro o si cerca di cambiare l'altro secondo un modello prestabilito. Come si fa a sapere se la nostra coppia funziona? Ce ne accorgiamo se l'altro non è più indispensabile, è un compagno di viaggio. Si sta insieme per cantare canzoni differenti, unite da un'affinità di suoni. Se è così, tutto si mette a posto da sé. Buona lettura.
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