Soffermarsi su quello che ti è accaduto, sugli errori del passato o su come eri ieri, ti paralizza: scopri cosa fare ora per far emergere la giovinezza dell'anima, nascosta in ogni età.
Vi presento il nuovo numero di Riza Antiage. Esistono due tipi di giovinezza: la prima è quella "delle cose di ieri", dei ricordi, del volto che avevamo qualche anno fa. Inseguirla è pericoloso, deleterio e patologico. Poi c'è la giovinezza dell'adesso, della mia vita attuale, l'unica che conta. Per capirlo, occorre sapere che a 40, 50, 60 o 70 anni, io sono "seduto" sopra un processo di continua metamorfosi: molti frutti di questo sviluppo evolutivo possono giungere a maturazione solo col tempo.
Ciò significa che solo invecchiando possiamo "partorire" determinate capacità, inedite, che prima non avevamo. Questa è l'unica giovinezza che conta e si basa su un codice molto importante: la consapevolezza di appartenere solo a se stessi. "Tu non sei degli altri": nel dialogo interiore, queste sono le sole parole da dirsi. Non solo: tu non sei le cose che hai fatto, gli amori che hai avuto, ma la persona che sta andando adesso verso un futuro dove potranno accadere situazioni, incontri, eventi creativi che andranno vissuti come la manifestazione della giovinezza dell'anima, la giovinezza "nascosta" nell'età che hai.
La cosa più sbagliata che possiamo fare dunque sono i bilanci. A cosa portano? All'idea che certe cose che mi aspettavo e che non sono capitate siano dovute a miei errori. Non è così: non sono accadute perché non dovevano accadere. Basandomi sulle tante e mail che mi scrivete e sui casi che seguo, sul numero di Riza Antiage in edicola parlo ampiamente di questo tema, la giovinezza "nascosta" nell'età che abbiamo. In noi c'è qualcosa che muta, cambia sempre e quindi la vera realizzazione è un processo in divenire, accade strada facendo: i rimpianti sul tempoche fu o sugli errori del passato ci paralizzano, ci fanno diventare simili a un frutto acerbo.
Una signora mi ha scritto una e mail per dirmi che il bilancio della sua vita è fallimentare: si tormenta da anni sul fatto che la sua vita avrebbe dovuto svolgersi nel posto dove è nata mentre l'esistenza l'ha portata lontano, altrove. "Ogni volta che ci torno - afferma - mi viene un tuffo al cuore".
In realtà, quella sensazione gliela manda l'anima per dirle l'esatto contrario, ovvero di smetterla di guardare indietro. Quando le propongo questo differente punto di vista, mi dice: "Effettivamente, se fossi rimasta lì, non avrei potuto fare tutto quel che ho realizzato".
Il segreto della vera giovinezza è dunque sapere che dentro di noi, un'energia trasmutativa agisce senza sosta preparando le nuove tappe del cammino, che ci stanno già aspettando.
Buona lettura!
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