Disagi, contraddizioni, difetti non sono ostacoli da eliminare, ma segnali che provengono da profondo, dall'anima: se non li combatti, li trasformi in preziosi alleati della tua evoluzione, a qualsiasi età.
Nel nuovo numero di Riza AntiAge affrontiamo il tema della “giovinezza nella maturità”. Tutto ruota attorno a un tema: la capacità di abbandonarsi.
Quando sorge un disagio, un malessere, dobbiamo immaginarlo come un’onda del mare, che arriva e se ne va. Se mi abbandono a questa onda, a questo dolore, mi accorgo che presto comincia a ridursi per lasciar posto ad altro.
Guardare davvero gli eventi e le emozioni abbandonandosi ad essi è un vero farmaco per la psiche. Da giovani del resto siamo spinti da passioni, sentimenti, emozioni; nella maturità possiamo imparare a lasciarci portare dagli eventi e a contemplarli in modo più distaccato. Invece di continuare a giudicare ciò che accade, a chiederci se va bene oppure no, invece di fare tanti progetti, possiamo farci portare con dolcezza dalle emozioni che proviamo nel presente, qualsiasi esse siano.
Nella maturità si impara spontaneamente ad assaporare tutti i sentimenti e a cogliere anche l’importanza delle ombre, e non solo di luci e i colori come accadeva nella giovinezza.
Spesso pensiamo: «Arrivato a 50, 60 anni sarò saldo come una roccia, pieno di certezze che mi verranno dall’esperienza». Desiderare questo tipo di sicurezza, in realtà, ci rende solo più insicuri.
Dobbiamo invece imparare, nella maturità, a cogliere la fluidità di tutte le cose, perché l’occhio immerso nel nuovo sa godere degli eventi anche quando non vanno come avremmo desiderato.
Se invece siamo barricati dietro presunte sicurezze, basta un piccolo mutamento per gettarci nel panico. Resistere, trattenere, amplifica i disagi: dentro di noi ci sono fragilità che hanno diritto di esistere.
Quando siamo fluidi, ecco che anche gli imprevisti arricchiscono la nostra energia psichica e ci completano: stiamo bene anche con le nostre contraddizioni e comprendiamo che voler controllare tutto non fa che restringere la nostra visuale. Così la psiche, che prima era chiusa in un recinto, ora può spaziare in libertà.
«Le cose vanno come vanno e guardandole dolcemente imparo a farle andare via»: è questo che dobbiamo dire a noi stessi. È la via per vivere una maturità che si arricchisce e si riempie dell’energia della giovinezza.
Buona lettura!
È il mensile di psicologia che aiuta a occuparsi di sé per vivere bene e migliorare la qualità delle nostre relazioni.