Pensieri, spiegazioni e ragionamenti cronicizzano i disagi: occorre smettere di combatterli e affidarsi all’energia del centro, dove risiede la nostra autentica armonia.
Vi parlo del nuovo numero di Riza Relax: Come spazzar via ansia e preoccupazioni.
Ho pensato di dedicare un articolo a qualcosa che spesso dimentichiamo, il nostro centro nascosto. Occorre imparare a immaginare, quando c’è un disagio, che esiste qualcosa di me che non vive nel tempo ordinario, che ha una sua armonia, un equilibrio profondo e perenne. Questo centro, che chiamiamo il Sé, detesta ogni tentativo di capire perché sto male, detesta le spiegazioni e soprattutto la convinzione comune che si soffra da quando è successo un certo evento, per quanto avverso.
Certi dolori ci toccano; ognuno, nella vita, va incontro a sofferenze che gli appartengono, ma al di là di tutto quel che è accaduto, c’è un luogo in me, profondo, che vive in perfetta armonia. Come faccio a cercarlo? In realtà, molto spesso si presenta da solo nelle azioni che non ti aspetti. Per questo, in psicoterapia, io do molta importanza agli eventi imprevisti che capitano a chi è in cura, a tutto ciò che non è stato calcolato.
Una mia paziente mi racconta:
“Mi ha chiamato una mia amica che non sentivo da anni. Mi dice che l’indomani andrà a Firenze e mi dice se mi ricordo di quando ci andavamo assieme. Perché non vieni con me? D’impeto, le ho detto di si e sono partita.”
Era due anni che la mia paziente non faceva un viaggio, non si muoveva più. Che cosa ha “portato” quella telefonata? Il Sé, il centro, ovvero quel lato profondo in perenne equilibrio.
Perché questa volta la mia paziente ha detto “sì”? Perché era pronta, ha voluto esserlo. Mentre vedi la disarmonia attorno a te, l’ansia, le preoccupazioni, mentre ti fissi a cercare di risolverle, mentre cerchi soluzioni esterne, ti dimentichi che c’è in te qualcosa che è perennemente posato sull’equilibrio e l’armonia e porta soluzioni inaspettate.
Posso fare qualcosa per “chiamare” questo centro in mio soccorso? Si: chiudere gli occhi e cercare un immagine che evoca la meraviglia. Come diceva Aristotele, la filosofia nasce dalla meraviglia, dallo stupore. Un fiore che fiorisce, un volo di uccelli, una passeggiata in un giardino: al sé occorre uno sguardo infinito sulle cose quotidiane che ci circondano. Quando ti lamenti, quando sei pieno di rancori, quando continui a dirti che non vai bene, la meraviglia sparisce.
Non servono grandi cose: quando semplicemente ti metti un vestito e percepisci la tua bellezza, senza che tu te ne accorga il centro dell’armonia e del benessere scende in campo. Questo centro vive nascosto, vuole restare nascosto ma con l’atteggiamento mentale giusto viene spontaneamente in tuo soccorso.
Buona lettura!