VIDEO Burnout: come ritrovare la voglia di fare

Quando sei in burnout perdi motivazione, energia, piacere. Non serve sforzarsi: la via d’uscita è riscoprire chi sei davvero e tornare alle tue radici

Molti, quando si trovano nel mezzo del burnout, manifestano un senso di vuoto e di demotivazione con parole come: «Ho perso la voglia di fare». Questo stato di esaurimento fisico e mentale può diventare così profondo da rendere difficile persino alzarsi al mattino e affrontare una normale giornata di lavoro. La  stanchezza invade ogni angolo della vita, anche quelle attività che un tempo portavano gioia. La mente è costantemente occupata da preoccupazioni, tensioni e un senso di impotenza sembra paralizzare ogni azione.

La domanda che ci si fa in questi momenti è: come posso uscirne? La soluzione, però, non è chiedere a se stessi un ulteriore sforzo di volontà, e tantomeno l’uso di psicofarmaci. Il burnout non è un semplice stanchezza, è un malessere profondo che coinvolge la nostra essenza. Nel Percorso Terapeutico condotto da Vittorio Caprioglio e Michael Morelli, questa sindrome viene affrontato da una prospettiva completamente nuova, che va al cuore del problema: è necessario portare attenzione al “macigno” che ci appesantisce e ci fa sentire spenti. Questa fatica non è solo fisica, ma soprattutto emotiva e mentale.

Cosa sta accadendo? Quando siamo colpiti dal burnout, significa che gli aspetti superficiali della vita hanno preso il sopravvento: il lavoro, le aspettative esterne, le incombenze quotidiane. Tutto ciò finisce per offuscare la nostra profondità interiore, facendoci perdere di vista il vero senso della nostra esistenza. In altre parole, il burnout nasce quando siamo troppo concentrati sull’esterno, su ciò che gli altri si aspettano da noi, su ciò che la società ci chiede, e abbiamo smesso di dare spazio a ciò che ci caratterizza.

Ecco perché il primo passo per uscire dal burnout è quello di ritrovare la nostra unicità, cioè riscoprire quei talenti, inclinazioni e interessi che fanno parte di noi, ma che sono stati dimenticati o messi da parte. Il vero cammino di guarigione parte dal recupero di questa connessione con noi stessi. Solo riscoprendo questo lato profondo possiamo trovare di nuovo motivazione e gioia di vivere.

Le nostre radici non solo ci danno forza, ma ci permettono di affrontare la vita con uno sguardo nuovo, meno influenzato dalle aspettative esterne. Quando invece queste radici vengono ignorate, l’esterno prende il sopravvento, soffocando le nostre esigenze più autentiche. Recuperare il nostro Sé originale è quindi la chiave per liberarsi dalle catene del burnout.

È difficile o complicato? Niente affatto! Guarda le piante sul tuo balcone: se ti dimentichi di bagnarle un giorno, le troverai sofferenti e ripiegate su di sé. Ma basta dar loro l’acqua di cui hanno bisogno e rapidamente le vedrai riprendersi, perché sviluppare foglie, rami e fiori è la loro natura. Anche noi, quando ci sentiamo spenti perché ci siamo allontanati troppo dalla nostra natura rincorrendo l’esterno, dobbiamo ritrovare il nostro nutrimento interiore: passioni, interessi e capacità innate. In questo modo molto rapidamente possiamo superare il burnout e riconnetterci con il piacere di vivere.

Scopri il nuovo Percorso Terapeutico Burnout: riconoscerlo, affrontarlo e superarlo condotto da Vittorio Caprioglio e Michael Morelli.

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