Quando sei a dieta sai chiedere aiuto?

Tendenzialmente sei piuttosto autonoma e coltivi una sana fiducia in te stessa, ma questo non ti impedisce di renderti conto dei tuoi limiti e di accettare l'aiuto degli altri quando senti di averne bisogno. Chiedere aiuto non è umiliante ma semplicemente utile, necessario e naturale: così un consiglio, una collaborazione, una consulenza professionale possono diventare occasione di arricchimento e di scambio, grazie alla tua capacità di essere ricettiva ma anche critica e dialettica. Dagli altri si può apprendere, gli altri ci possono completare, anche il tuo rapporto con l'autorità è sano ed equilibrato: la riconosci ma non te ne lasci schiacciare. La tua dignità non è mai in discussione, per questo puoi accettare qualsiasi aiuto (anche sul piano dietetico) senza sentirti sminuita.

Sei naturale e cerchi solo gli appoggi che servono
Questo atteggiamento aperto e "disteso" ti consente di evitare sforzi inutili e fame nervosa. E se decidi di metterti a dieta, non temi di chiedere consigli a chi ne sa più di te.

Per te qualsiasi fatica, anche quelle titaniche, è preferibile a quella di chiedere qualsiasi cosa. Di fronte all'umiliazione di un rifiuto o al rischio di perdere un'autonomia che sfiora l'autarchia, preferisci accollarti tutto da sola, così non devi ringraziare o rincorrere nessuno. Gli effetti collaterali di questo atteggiamento sono diversi: stanchezza, eccessivo carico di responsabilità ma anche il rischio di apparire presuntuosa e di sapere sempre che cosa fare, anche quando ti metti a dieta. Imparare a chiedere aiuto è nel tuo caso terapeutico su più fronti: vuol dire alleggerire la pressione che costantemente grava su di te ma anche imparare a fidarti degli altri e ad accettare i tuoi limiti, i tuoi errori e le tue debolezze come eventi naturali. Quando il tuo bisogno di perfezione si allenterà, anche la fame nervosa diminuirà.

Impara a delegare, vedrai che leggerezza!
Delega ciò che non ti compete, allenati a chiedere in modo chiaro e diretto ciò ti aspetti in silenzio e esprimere disappunto quando non arriva. Così non ti intasi di nervoso che si trasforma in fame...

Cosa saresti senza l'aiuto degli altri? Il loro appoggio, la loro presenza, il sostegno ma anche l'aiuto materiale, non solo li chiedi, spesso li pretendi... In questo senso il tuo atteggiamento ricorda quello dei bambini che si affidano agli adulti millantando la loro incapacità quando fa loro comodo ed esigendo invece autonomia e riconoscimento quando ne sentono il bisogno. La tua naturalezza nell'accettare l'aiuto è senz'altro un bene; il punto debole però è il modo in cui ti affidi: delegante e piuttosto passivo che ti impedisce di diventare autonoma e di imparare da coloro che ti stanno accanto, predisponendoti a pericolose dipendenze. È probabile che tu ti ponga anche nei confronti del dietologo come un bimbo di fronte al papà: magari severo e autoritario ma capace di soddisfare tutti i bisogni.

Prova a fare da sola e vedi come va...
Prima di chiedere aiuto, prova a fare da sola e cerca un appoggio solo se non riesci. Diventando protagonista delle tue scelte, imparerai anche a distinguere i cibi giusti per te..