Credere che si possa essere felici: un peccato di ingenuità per romantici e adolescenti. A te che della vita hai una discreta esperienza non la si dà a bere: la felicità non esiste e dunque inutile cercarla o aspirare a raggiungerla. Fatica sprecata. La condizione naturale dell'uomo è l'insoddisfazione e uno stato di perenne ricerca. Ma sarà davvero così? Sicuramente finisce per esserlo partendo da queste premesse.
Fai così: Attento a questi modi di dire e di pensare, sono loro che ostacolano il cervello e producono infelicità: "Tanto a che serve?...A me queste cose non possono capitare...Lo sapevo che sarebbe andata così...Io ormai non mi illudo più".
Credi di sapere con certezza ciò che ti serve per stare davvero bene e fai di tutto per procurartelo. Tanta determinazione pero non sembra agevolarti granché, anzi... A metterti i bastoni tra le ruote è la convinzione che il tempo della felicità sia il futuro e dipenda dalla realizzazione di determinate condizioni. Dunque occorre darsi da fare, pianificare, lottare, stare all'erta. E oggi? Sei troppo impegnato a guardare avanti, fisso sul tuo obiettivo per accorgerti di ciò che ti succede sotto il naso. La felicità è a un passo ma tu...ci inciampi!
Fai così: Per essere felici non devi fare nulla. Il tuo cervello lavora per te. Accetta questo semplice assunto. Se ti fermi ti accorgerai che la felicità come una farfalla a lungo rincorsa ti si posa sulla mano.
La ricetta della tua felicità? Non fare nulla. Nessuna operazione che possa disturbare il cervello dal suo compito principale: produrre appagamento. Plasticità, apertura, una natura sensuale, ti aiutano a cogliere impercettibili segnali e a seguirli come una pista che ti guida dritto al raggiungimento di uno stato di pienezza e soddisfazione. Del resto poche sono le cose che ti turbano davvero, grazie alla capacita di accettare gli eventi così come sono.
Fai così: Navigando a vista si può sempre cambiare rotta in ogni istante e soprattutto trovare tesori che su nessuna mappa sono segnati.