Sfogare la rabbia ti fa dimagrire?

Litigare è per te un'esperienza traumatica che equivale a perdere il controllo: quando questo accade il rischio è quello di superare i limiti. Per questo di solito preferisci incassare e far finta di nulla. Dentro di te, però, ciò che fingi di ignorare si dilata e assume proporzioni esagerate, trasformandosi spesso in rancore e in fame nervosa. A far lievitare i torti è l'abitudine a rimuginare, meditando risposte che non sei in grado di dare o piccole vendette che non ti "depurano" dalla rabbia accumulata. Ti farebbe bene reagire a caldo, lasciar uscire le parole di fuoco che di solito non riesci a pronunciare e che si trasformano in una rabbia impotente che ti divora. Se ti concedessi di essere spontanea anche la fame nervosa si ridurrebbe e molte delle scorpacciate che servono a  scaricare l'aggressività non sarebbero necessarie. Allenati a sfogarti: vedrai che otterrai anche più rispetto. Per te stessa e per il tuo peso forma.

Uno scontro appassionato e istintivo: questo è per te la lite, un modo come un altro di comunicare sentimenti ed emozioni che non riusciresti a trattenere neppure volendo. Per te i litigi non hanno esiti negativi: un confronto acceso è pur sempre utile perché ti consente di esprimere le tue ragioni in modo franco e genuino. Litigare però non è puro sfogo: è un modo per estinguere conti aperti, per chiarirsi le idee e per allentare la tensione. Dopo la sfuriata quasi sempre ti senti alleggerita, in pace, in grado di archiviare ciò che è accaduto. Di rado la tua rabbia si trasforma in livore, e nella maggior parte di casi si estingue in breve tempo. Il tuo rapporto con l’aggressività è sano ed equilibrato: è una forza che ti spinge alla difesa e all'autoaffermazione e si rivela costruttiva perché non si accumula sotto forma di insoddisfazione, la più pericolosa delle tossine.

Che bisogno c'è di litigare se si può discutere civilmente? La rabbia, l'irritazione, l'aggressività si trasformano così in questioni da risolvere strategicamente, a volte persino in modo manipolatorio. A renderti un'accanita sostenitrice della diplomazia però non è una natura pacifica ma la paura di doverti confrontare con la tua carica di sana aggressività. A furia di reprimere in automatico qualsiasi moto viscerale, finisci col diventare estranea a te stessa. E i "raid" notturni al frigorifero o le abbuffate incontrollabili altro non sono che un modo dell'inconscio di aggirare un autocontrollo soffocante. Prova di tanto in tanto a spogliarti dall'abito del mediatore e agisci invece di ragionare. Ti alleggerirai su tutti i piani.