Per qualcuno è molto difficile resiste alla tentazione di rivelare confidenze anche molto intime: un fenomeno pericoloso che merita attenzione
L'amica Veronica ci scrive una e mail "Ho 37 anni e il mio punto dolente sono le amicizie: una mia grande amica ha appena “chiuso” con me perché è venuta a sapere che ho rivelato ad altri una confidenza molto personale che mi aveva fatto. E non è la prima volta che succede. Non so cosa mi prende: quando vengo a conoscenza di un segreto mi riprometto di trattenermi ma scatta qualcosa in me per cui devo dirlo almeno a un’altra persona. Perché faccio così? Devo preoccuparmi?".
Tenere un segreto? Un’impresa
Molti saggi, di culture anche lontane fra loro, affermano che tenere un segreto è una delle cose più difficili. Ed è vero: sembra che qualsiasi cosa, grande o piccola, nel momento stesso in cui non deve essere rivelata, acquisisca un notevole fascino ma anche una grande potenza energetica, al punto da diventare complicata da gestire.
I motivi per cui riveliamo
Nel quotidiano così ci troviamo a dover gestire queste “bombe comunicative” e spesso non ci riusciamo, complicando la vita a noi e ad altri. Alcuni utilizzano il segreto come “moneta di scambio” per ottenere considerazione, favori, appartenenza. Offrono lo “scoop” in cambio di accettazione. Altri sono dominati dal senso di colpa e pensano che non dire equivalga a mentire; oppure vivono con amici o familiari come vasi comunicanti e ciò che sa uno lo devono sapere tutti. Altri ancora sono mossi dall’invidia o dal rancore.
La necessità "infantile" di parlare
A mancare è l’atteggiamento adulto di chi sa che non si può giocare con i segreti e con le confidenze degli altri - ma anche con le proprie - senza creare delle conseguenze a volte anche gravi. Bisogna perciò sviluppare una maggiore consapevolezza del valore del segreto, ma anche della necessità che una parte di ciò che viviamo resti celata, nascosta, “dietro le quinte”. Del resto, come dice il filosofo Eraclito, "la trama nascosta è più potente di quella manifesta".