Realizzare se stessi non significa migliorarsi, imitare i modelli giusti o imporsi grandi sforzi per arrivare a una metà prefissata: il segreto è sempice, affidarsi alla propria natura
Ci scrive Selene, giovane lettrice di Riza Psicosomatica:
"Che cosa devo fare per realizzarmi nella vita? Non parlo solo di lavoro, ma in generale. Ho 31 anni e non voglio continuare a sentirmi inferiore a tutti quegli amici che sono già riusciti a trovare la loro strada, chi nel lavoro, chi in coppia. Io sperimento, provo, sono ancora in cerca, ma spesso mi sale l’ansia: e se rimanessi sempre al punto di partenza? Forse rispetto agli altri non ho abbastanza forza di volontà?"
Il grande poeta Novalis affermava che il chicco di grano messo nel buio della terra sotto la neve, sogna la spiga e per questo la fa. Significa che il seme è collocato in uno stato in cui può fare le cose senza riconoscerle. Nel chicco del grano è già presente la spiga. È solo il tempo che separa il seme dalla spiga che si formerà. Quindi, ciò che ti compete si sta già realizzando, che tu lo sappia o no. Anzi: che tu lo voglia o no. Il problema si presenta ogni volta che interferisci col processo in atto, nell'illusione che realizzare se stessi significhi sottoporsi a un compito, per lo più estenuante. Come se, mentre il processo naturale sta facendo la spiga di grano che sei, cominciassi a chiederti: "E se dovessi invece diventare una quercia? Le querce sono alte, maestose: forse anche io sarei una bella quercia! Forse sarei felice! Aiuto, cosa devo diventare?".
Appena fai confronti con gli altri e le loro vite, puntuali cominciano i dubbi, le lotte interiori, le ansie. Perché ti prende il panico? Perché lotti contro qualcosa che sta già facendo Selene. La sta facendo come vuole lei, come dev’essere fatta, non come ce l’hai in mente tu. Non è questione di volontà. Il tuo cuore batte secondo una volontà che non è la tua. Non dice: "Batto o non batto? Ma sì, batto!". È come il ciclo mestruale, come i capelli che crescono. C’è un sapere innato, ma quel sapere non può sottostare alle convenzioni. Lo disturberesti. Come fa una cosa a fare la rosa? Per noi non è diverso...
La rosa fa la rosa nel tempo giusto, non prima né dopo. Ma “senza aspettative” cosa vuol dire? Che il seme non sa che sarà “rosa”. E proprio per questo la fa! Non ti crucciare allora: sperimenta, aspetta, ma senza aspettative. Devi evitare di avere in mente una Selene migliore e una Selene peggiore. Devi evitare soprattutto di diventare “quella Selene che hai in mente”. Sai cos’è il vero cancro dell’anima, per il Taoismo? Cercare di migliorarsi, di aderire a un ideale di perfezione. Perché nel tentativo di migliorare, in realtà cerchi di assomigliare a quell’ideale. E siccome nell’Universo non c’è un’altra come te, non fai l’unica cosa per cui sei al mondo: te.
Non bisogna fare confusione: se ti correggi e migliori nel tuo lavoro, diventi più bravo e fai carriera, il che è ottimo. Ma nel mondo interno non funziona così. Anzi, il mondo interno è strutturato in modo che se la mente cerca di imporsi e va in una direzione, l’inconscio recupererà rendendo più estremo il lato opposto. Più tu vuoi diventare una persona solida e affermata “come i tuoi amici”, più ti manderà l’ansia per dirti: non copiare nessuno, se lo fai ti blocco! Perché all’anima non interessano i valori del mondo, interessa che tu diventi completa secondo l’immagine da sempre presente dentro di te, il tuo nucleo, la tua essenza.