Cadere nell’errore di accontentare gli altri perdendo di vista il proprio sé può essere pericoloso; l’unica soluzione è essere come siamo, a ogni costo
Nella vita, sapersi adattare a situazioni e persone diverse è certo utile, ma se ciò significa trascurare se stessi, non ci siamo: un simile comportamento alla lunga rischia solo di creare malesseri e malumori. È quel che capita a Laura, una nostra lettrice, che racconta: “Ormai sono due anni che soffro di ansia e capogiri e vado ripetendomi che la persona che ho sposato in realtà non è quella giusta per me. Non mi riconosco più, non sento di essere me stessa e mi pento di aver permesso agli altri di farmi diventare chi non sono. Non so cosa fare…”.
I disagi sono il campanello d’allarme: ascoltali
Ogni giorno ci rapportiamo con il nostro partner, i genitori, i colleghi, i figli… E spesso quello che si finisce col fare è mettere da parte la nostra vera essenza e mostrare agli altri solo la “facciata”, la maschera: sempre sorridenti, accondiscendenti e disponibili a soddisfare le richieste altrui. Così non va: più indossiamo quella maschera, più l’insoddisfazione e il malessere interiori aumentano. L’esperienza clinica ci mostra ogni giorno come le relazioni sbagliate possano in molti casi degenerare in veri e propri disturbi psicosomatici, come nel caso di Laura. Il corpo non può mentire e attraverso il disagio ci sta avvisando che qualcosa nella nostra vita non fa per noi.
Chi trova sé stesso…trova un tesoro
Cambiando la direzione del proprio sguardo e riposizionandola su se stessi, ci si accorgerà che l’ansia e i disagi un po’ alla volta svaniranno. Il Sé di ogni persona non deve essere messo in secondo piano: al contrario, ha bisogno di venire alla luce ed essere espresso, così come le proprie necessità, le proprie idee, il proprio modo di essere nel mondo che per nessun motivo devono adattarsi a quelli di un’altra persona. Per fare in modo che questo non accada bisogna individuare le relazioni che possono essere dannose per il nostro Sé e tenerle lontane dalla nostra vita o quantomeno non cadere nell’errore di accontentare l’altro, rinunciando così al proprio benessere.