Molti pensano che la scarsa autostima sia colpa dei genitori: ma è davvero così? Scopri le vere cause di una bassa autostima e come stare subito meglio
Quando si parla di bassa autostima, è comune puntare il dito contro i genitori e la famiglia di origine. Secondo molte teorie psicologiche tradizionali, le esperienze vissute nell’infanzia determinano in modo molto profondo il modo in cui ci percepiamo da adulti. Ma è davvero così? Se da un lato è innegabile che l’ambiente familiare abbia un ruolo importante nello sviluppo della personalità, dall’altro è un errore credere che il senso di inadeguatezza e insicurezza che accompagna la bassa autostima sia unicamente il prodotto del passato e soprattutto è sbagliato pensare che si possa curarlo concentrandosi sul passato.
Questo articolo intende esplorare una prospettiva diversa: la bassa autostima, in una persona adulta, è il risultato di come essa vive nel presente e non può essere superata rivangando le cause nella storia personale. Così, infatti, non si fa che rivivere nella mente ogni volta episodi del passato che confermano la convinzione di “non essere all’altezza” (escludendone altri che invece la smentirebbero) trasformando un disagio emotivo in un’identità fissa: “Sono fatto così, e lo sono a causa della mia infanzia”. Il risultato è produrre un senso di ineluttabilità e cronicizzare il disagio.
La bassa autostima si supera invece cambiando atteggiamento mentale nel momento presente. Essa nasce infatti dalla repressione delle proprie caratteristiche innate, delle tendenze e degli istinti, considerati erroneamente inadeguati o inaccettabili. Ma secondo la psicoterapia di Riza i sintomi psichici non sono mai solo gli effetti dei traumi subiti: sono soprattutto una reazione della psiche, che vuole portarci nelle condizioni migliori per poter sviluppare le nostre capacità e tendenze. Per superarli non conta la loro causa nel passato, ma il loro fine, il loro scopo nel presente. Ecco allora che sintomi come il senso di inadeguatezza o l’insicurezza, tipici della bassa autostima, sono un messaggio che dice: “Le situazioni e le mentalità in cui sei immerso stanno limitando le tue potenzialità e ti fanno sentire inadatto; ma non è così, non è questo il tuo vero modo di essere!”.
Ma scopriamo insieme quali sono le vere cause della scarsa autostima e le soluzioni per superarla.
Indice dell'articolo
Contrariamente a quanto si crede, la bassa autostima non è necessariamente causata da un’infanzia traumatica. Il senso di inadeguatezza emerge spesso dal conflitto tra ciò che una persona è veramente e ciò che ritiene di dover essere, in rapporto all’ambiente in cui vive. Questo conflitto è alimentato da un eccesso di perfezionismo e dalla presenza di input morali rigidi, che provocano sensi di colpa.
Quando una persona reprime i propri bisogni e desideri autentici e i propri istinti per conformarsi a standard irrealistici o per compiacere gli altri, inizia a percepirsi come “sbagliata”. Questo atteggiamento, più che essere imposto dall’esterno, è spesso un meccanismo interno che la persona stessa mette in atto.
Ad esempio, una persona con una forte predisposizione alla creatività potrebbe reprimere questa caratteristica in un ambiente dove vengono valorizzate solo professioni “pratiche” e stigmatizzate come “frivole” le altre. Questo genera in lei un senso di frustrazione e insicurezza, poiché non sta vivendo in sintonia con la propria natura. Così una persona introspettiva e timida potrebbe sentirsi inadeguata e insicura in un ambiente che premia solo la capacità di imporsi e di emergere sugli altri, finendo per sottovalutare grandi qualità - come ad esempio empatia o diplomazia - che nel suo contesto non sono considerate importanti o vengono denigrate.
Il perfezionismo è uno dei principali fattori che alimentano la bassa autostima. Chi è perfezionista tende a valutarsi esclusivamente sulla base dei risultati ottenuti, ignorando il valore intrinseco della propria persona. Questo porta a un ciclo continuo di auto-svalutazione: ogni errore diventa una prova della propria inadeguatezza, ogni successo viene sminuito come “non abbastanza”.
A ciò si aggiunge spesso un eccesso di input morali rigidi, che generano sensi di colpa non necessari. Frasi interiorizzate come “Non dovrei mai deludere gli altri” o “Devo sempre fare la cosa giusta” creano un carico emotivo insostenibile. Invece di accettare i propri limiti e imparare dagli errori, la persona si blocca in un circolo vizioso di autocritica e repressione.
Se la bassa autostima deriva dalla mancata espressione del proprio autentico sé, la soluzione risiede nel riconnettersi con la propria natura e imparare ad accettarsi. Riza ha studiato specifiche tecniche ed esercizi per superare questa condizione. Ecco in breve alcune strategie efficaci.
La prima fase è identificare le qualità personali che sono state represse. Ciò richiede un’onesta introspezione e, a volte, l’aiuto di un professionista. Una volta individuate queste caratteristiche, è fondamentale accoglierle senza alcun giudizio.
Imparare a vedere il valore nel fare le cose che piacciono, non solo nei risultati, è essenziale per costruire una sana autostima. Invece di puntare alla perfezione, è utile concentrarsi sul progresso e sull’apprendimento.
Il senso di colpa è spesso un segnale di standard morali irrealistici. Affrontare queste convinzioni e sostituirle con un sistema di valori più equilibrato aiuta a vivere in modo più sereno.
Se negli adulti la bassa autostima è legata alla repressione del proprio autentico sé, nei bambini e nei ragazzi la sua origine ha a che fare anche con l’ambiente in cui crescono. Se infatti le caratteristiche di ogni individuo sono in certa misura innate e uniche, durante l’infanzia la capacità di accoglierle e di farle sviluppare è condizionata anche dall’interazione con i genitori e con le figure di riferimento. Alcuni errori comuni dei genitori possono contribuire a creare nei figli dei conflitti interiori tra ciò che sono e ciò che pensano si chieda loro di essere, portando a insicurezza e scarsa autostima.
I genitori che impongono standard troppo elevati, basati sui propri desideri o sui modelli sociali, rischiano di far sentire il bambino costantemente inadeguato, se quei risultati non sono nelle sue corde. Ad esempio, un genitore che insiste affinché il figlio eccella in uno sport o in una materia scolastica può involontariamente trasmettere il messaggio che il suo valore dipende dai risultati ottenuti.
Far credere al bambino che le sue azioni spontanee possano causare sofferenza ai genitori è un errore grave. Frasi come “Se non ti comporti bene, mi farai soffrire” o “Se non ottieni buoni voti, ci deluderai” producono sensi di colpa che minano la fiducia in se stessi.
Un ambiente familiare caratterizzato da critiche costanti e dalla mancanza di lodi sincere può portare il bambino a sviluppare una visione negativa di sé. Al contrario, un equilibrio tra correzione costruttiva e riconoscimento dei successi favorisce lo sviluppo di un’autostima sana.
Per prevenire la bassa autostima nei bambini e nei ragazzi, i genitori possono adottare alcuni comportamenti.
I genitori che mostrano fiducia in se stessi e si trattano con rispetto offrono un esempio positivo ai propri figli. L’autostima è appresa anche attraverso l’osservazione. Il genitore poi non deve temere di essere una guida, anche correggendo gli errori e comminando sanzioni ragionevoli ma ferme quando serve, senza paura di poter perdere per questo l’amore del figlio. Al contrario, un genitore troppo debole trasmette senso di precarietà: il figlio percepisce che l’adulto ha timore delle sue reazioni e ciò rende confuso il suo sistema di riferimento affettivo.
I bambini devono sentirsi liberi di esprimere la propria personalità senza paura di essere giudicati. L’accettazione è la base per una solida autostima.
Lodare l’impegno e il processo, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui successi e sui risultati finali, aiuta i bambini a sviluppare una mentalità di crescita.
Un contesto familiare dove il bambino si sente amato e rispettato, indipendentemente dai suoi errori, favorisce lo sviluppo di una buona autostima.
La bassa autostima non è una condanna imposta dal passato, ma una condizione che si manifesta nel presente quando la persona reprime le proprie caratteristiche autentiche. Allo stesso tempo, è importante riconoscere il ruolo che i genitori hanno nel rinforzo dell’autostima dei bambini e dei ragazzi, evitando errori che possano minare la loro fiducia in sé stessi.
Per guarire dalla bassa autostima occorre liberarsi dal perfezionismo e dai sensi di colpa, e riconnettersi con la propria autenticità. Nel caso dei bambini, prevenire questa condizione significa offrire loro un ambiente che favorisca l’espressione libera e autentica di ciò che sono.